Europa non finanziare il nucleare

PREMESSA

A 9 anni da Fukushima, e 75 anni da Hiroshima e Nagasaki, la minaccia "atomica", sia militare che civile, incombe e si aggrava: va urgentemente disinnescata in quanto fattore di estinzione globale. Il nucleare, per quanto ammodernato (quarta generazione di centrali? fusione nucleare?) non è comunque una risposta ai problemi del riscaldamento della Terra e del possibile collasso dell’ecosistema planetario.

Tecnologia nucleare come rimedio al problema climatico? assolutamente NO!

Se, come noi, ritieni che l'atomo contro l'effetto serra sia una ipotesi di sdoganamento di un vecchio e pericoloso apparato per la potenza militare, ti invitiamo a leggere e a sottoscrivere questa petizione.

Nella Unione Europea in molti, a livello politico, industriale, militare, spingono per finanziare l'energia nucleare (quindi a farla pagare a noi contribuenti) inserendola, con il gas, tra le “energie di transizione alla decarbonizzazione”.

Fai sentire la tua voce: NO AL FINANZIAMENTO PUBBLICO DEL NUCLEARE!

La rappresentanza elettiva di Strasburgo resiste, e non accetta con il suo voto di inserirlo tra le energie “pulite”: ti chiediamo di resistere, con gli eurodeputati e con noi, esigendo che questa posizione sia ascoltata.

Aiutaci a far prevalere nel "trilogo" tra Parlamento, Commissione e Consiglio UE la decisione che esprima la volontà di una maggioranza di cittadini europei verso la totale denuclearizzazione.


CONTIAMO SU TE CITTADINO ATTIVO E INFORMATO!

 

TESTO DELLA PETIZIONE

LETTERA ALLE AUTORITA’ EUROPEE (aggiorna testi già spediti il 18 dicembre 2019 e il 24 febbraio 2020)

NO! AL FINANZIAMENTO DA PARTE DELL’EUROPA DI OGNI FORMA DI NUCLEARE. DI QUELLO “VECCHIO” AL PARI DI QUELLO “NUOVO”.

NO! A QUALSIASI POSSIBILISMO IN MATERIA DI ENERGIA NUCLEARE RISPETTO ALLA SOLUZIONE DEL PROBLEMA CLIMATICO.

CHIEDIAMO CHE LA COMMISSIONE SEGUA LE INDICAZIONI DEL PARLAMENTO EUROPEO

 

Alla presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen

Al presidente del Consiglio Europeo Charles Michel

Al presidente del Parlamento Europeo David Sassoli

 

I sottoscritti, promotori dell’appello perché il governo italiano dichiari l’emergenza climatica (on line su: https://www.petizioni.com/dichiarazione-emergenzaclimatica Vi scrivono con preoccupazione.

L' Unione Europea lancia il “Patto Verde” per contrastare l’emergenza climatica: noi cittadini chiediamo che non si arrivi, con eterogenesi dei fini, a soluzioni che aggravino l’emergenza nucleare ad essa intrecciata!

Nel Consiglio Europeo del 12 e 13 dicembre scorsi (i documenti ufficiali su: https://www.consilium.europa.eu/it/meetings/european-council/2019/12/12-13/)il nucleare è infatti citato esplicitamente come possibilità finanziabile dal contribuente europeo in quanto agli Stati membri si riconosce il diritto di inserirlo nel mix energetico nazionale che caratterizzerà la transizione verso la neutralità climatica da concludere entro il 2050.

Le parole di Timmermans, vicepresidente della Commissione europea con delega al Green Deal, riportate dal quotidiano “Repubblica” del 12 dicembre 2019 (https://rep.repubblica.it/pwa/commento/2019/12/12/news/il_grande_gioco_sul_clima-243332408/ ), non ci rassicurano in proposito: “Il nucleare non emette CO2 ma non è una fonte energetica che si può definire sostenibile. Sarà utile nella fase di transizione, ma non possiamo pensarlo come una soluzione di lungo termine”.

Noi, sottoscrittori di questo appello, con la presunzione che la nostra opinione sia condivisa dalla grande maggioranza dei cittadini europei, riteniamo invece che il ricorso all’atomo “civile” (evidente sottoprodotto di esigenze militari), non abbia utilità alcuna, nemmeno relativa, parziale e contingente: i rischi e i pericoli del suo impiego sopravanzano di gran lunga qualsiasi vantaggio ipotizzabile.

Rispettiamo ovviamente la sovranità energetica dei singoli Stati della UE: ma proprio per questo esigiamo garanzie sul fatto che, specialmente le comunità nazionali che si sono espresse con voti referendari contro il rischio nucleare, non si sia chiamati a pagare in qualsiasi forma la scelta di mantenere e sviluppare una tecnologia industriale che costituisce un grave fattore di estinzione, degli uomini e della natura.

Sì, ci permettiamo di metterVi sull’avviso in nome e per conto di tutta la coscienza dell’ecologismo di base forgiato da decenni di lotte: il ciclo del nucleare è forse la più grave, anche se ignorata, problematica catastrofica con cui l’intera umanità deve oggi confrontarsi. Perché, in sostanza, con tutte le altre motivazioni che si possono aggiungere, accumula una massa di inquinamento esiziale per la biosfera aggravando l’irrisolvibile smaltimento delle scorie radioattive e perché le applicazioni civili non sono separabili dai possibili usi militari, che possono sfociare nella guerra nucleare persino per errore. (Consigliamo di documentarsi sul “Bollettino degli Scienziati Atomici”, https://thebulletin.org ).

Il 15 gennaio scorso la commissione Europea ha presentato il piano per il Green New Deal, l'aula il Parlamento Europeo ha respinto gli emendamenti che chiedevano di considerare anche il gas e il nucleare fra le fonti energetiche da sostenere con gli investimenti.

Noi speriamo che questo voto basti ad archiviare definitivamente i tentativi di promuovere l’energia nucleare e vincoli la Commissione a seguire le indicazioni del Parlamento.

L’Unione europea, per rispetto ai suoi valori dichiarati di costruzione della pace nella libertà, eguaglianza, democrazia, di promozione dei diritti umani garantiti dal Diritto, rinunci a finanziare il nucleare “civile” e colga l’occasione che gli è offerta dall’ONU di firmare e ratificare la proibizione delle armi nucleari, passo indispensabile per la loro eliminazione effettiva.
Anche su questo punto il Parlamento Europeo indica la strada ed esprime - ne siamo convinti - la volontà maggioritaria dei cittadini.

Certi della vostra attenzione al tema posto, in attesa di sollecita risposta, porgiamo distinti saluti e auguri di buon lavoro

PRIMI FIRMATARI:

Moni Ovadia – Alex Zanotelli – Mario Salomone – Michele Carducci - Renato Napoli

Giovanna Pagani – Antonia Baraldi Sani – Patrizia Sterpetti – WILPF Italia

Oliviero Sorbini – Ennio La Malfa – Accademia Kronos

Mario Agostinelli - Energia Felice, Laudato Si

Vittorio Bardi – Sì alle rinnovanili No al nucleare – Coalizione per il clima
Giuseppe Farinella – Il Sole di Parigi
Fabrizio Cracolici, Laura Tussi – ANPI di Nova Milanese

 Adriano Ciccioni – Ban the Bomb

Coordinamento politico-organizzativo: Alfonso Navarra – Disarmisti Esigenti, promotore di XR PACE (cell. 0039-340-0736871 email alfonsonavarra@vrgilio.it)

Firma questa petizione

Firmando, autorizzo Giuseppe Marazzi a trasferire le informazioni che fornisco in questo modulo a coloro che hanno facoltà su questo argomento.

Non mostreremo il vostro indirizzo email online pubblicamente.

Non mostreremo il vostro indirizzo email online pubblicamente.







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Promuoveremo questa petizione a 3000 persone.

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