AZIONI PER GAZA
“AZIONI PER GAZA”
PETIZIONE URGENTE AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
Egregio Presidente Meloni,
ormai da quasi due anni, nella piccola Striscia di Gaza è in corso il massacro sistematico di bambini, donne, uomini, anziani palestinesi innocenti. Si tratta di una carneficina che, pur scaturita dal criminale eccidio condotto con efferatezza dal gruppo terroristico palestinese di Hamas il 7 ottobre 2023, non appare tollerabile da nessun punto di vista, in quanto le azioni di caccia al terrorista e rappresaglia sulla popolazione, compiute dopo di allora dall’esercito di Israele (IDF) sui Palestinesi di Gaza, hanno assunto un carattere sempre più sproporzionato ed abnorme.
Da quel tempo, infatti, una campagna di morte e distruzione sistematica ha reso inabitabile l’intera Striscia. Strade, acquedotti, abitazioni, scuole, ospedali, quasi ogni edificio ed ogni infrastruttura sono stati colpiti anche più volte. All’inizio dello scorso giugno, secondo le agenzie delle Nazioni Unite, il 90 per cento della capacità abitativa di Gaza risultava annichilita. Le fotografie da satellite ci mostrano oggi una regione sconvolta dalle bombe al punto da non assomigliare più a quella che era: impressionante è la somiglianza di Gaza con le città rase al suolo durante la II Guerra Mondiale.
Il sistema sanitario è stato condotto alla catastrofe, la fame pianificata è diventata uno strumento di guerra. Le immagini, vere, di bambini denutriti e di civili “polverizzati” mentre erano in coda con la speranza disperata di un magro pasto, scuotono la coscienza di tutti coloro che ne abbiano ancora una, spingendo ad agire!
Il numero delle persone assassinate (per bombe, proiettili, malattie, fame), pur non univoco al variare delle fonti, supera da molto tempo le 10.000 persone e si avvicina ormai ai 100.000 esseri umani, su un totale stimato di circa due milioni di civili.
Inevitabilmente, la popolazione è ridotta allo stremo. Bombardamenti, fucilazioni, malattie, mancanza di cure, d’acqua, di cibo distruggono e minano i corpi, condotti al di sotto della soglia della sopravvivenza in un inferno di morte e dolore. Possiamo solo immaginare la sofferenza inaudita, lo stato di angoscia indicibile in cui adulti e bambini vivono permanentemente; e senza dubbio le ferite incise nella psiche di tutti, e in particolare dei bimbi, sono pari a quelle inferte nei corpi, se non addirittura più gravi.
E, intanto, a fronte dell’inerzia colpevole dei governi, si prepara un’ecatombe peggiore. Tutto questo, in pieno 21° secolo, su litorali mediterranei a soli duemila chilometri dall’Italia, sotto i nostri sguardi consapevoli. Nessuno potrà dire “non sapevo”. Quanti potranno anche dire “ho agito”?
A fronte di tale immane devastazione, già il 26 gennaio 2024 la Corte internazionale di giustizia ravvisava nella condotta di Israele i possibili estremi del crimine di genocidio. Dopo di allora, la pluralità e attendibilità delle fonti e l’accumulo delle prove portate all’evidenza dell’opinione pubblica mondiale - incluso il rapporto “Anatomia di un genocidio”, che lo scorso 25 marzo la Relatrice Speciale sulla situazione dei diritti umani nei Territori Palestinesi Occupati dal 1967, dott.ssa Albanese, ha depositato presso il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU - non lasciano dubbi sulla necessità di applicare all’attuale contesto di violenta occupazione della Striscia di Gaza da parte dell’esercito di Israele la nozione di “genocidio”, come fu introdotta nel diritto internazionale il 9 dicembre 1948, quando l’ONU, con la risoluzione 260 A (III), adottò la Convenzione per la prevenzione e la repressione del delitto di genocidio.
PERTANTO
in considerazione del fatto che la popolazione palestinese abitante nella Striscia di Gaza, fatta oggetto quotidiano di violenza spietata e di continue stragi, ha urgentissima necessità di aiuti umanitari di ogni tipo;
visto che nessun governo, a cominciare dal nostro, si è ancora mosso per recare tali aiuti umanitari, ponendo così in essere una gigantesca, intollerabile, mostruosa e incancellabile omissione di soccorso collettiva;
rifiutandoci di chiudere gli occhi e voltare la testa di fronte al comportamento giuridicamente criminale di chi presiede al governo dello Stato di Israele in questa fase storica;
senza volere accomunare tutti i cittadini di Israele al giudizio terribile che grava sul governo del loro Paese né volendo revocare in dubbio l’esistenza dello stesso Stato d’Israele;
ritenuto che ogni governo, in particolare degli Stati dell’Unione Europea, dovrebbe finalmente riconoscere in modo chiaro ed esplicito le gravi violazioni del diritto internazionale e, prima ancora, del senso elementare di umanità, compiute dallo Stato di Israele, in particolare nella Striscia di Gaza;
essendo inaccettabile per le nostre coscienze il continuare a constatare, con stupore ed orrore, l’inerzia della comunità internazionale e segnatamente del nostro Governo, che tuttora non interviene per portare dalla terra, dal mare e dall’aria cibo, medicinali, coperte, cure, affetto ad una popolazione martoriata e provata oltre il dicibile, quasi che la Striscia di Gaza fosse proprietà intangibile dello Stato di Israele e non dell’Umanità che la abita;
NOI SOTTOSCRITTI CITTADINI E CITTADINE ITALIANI
IN VIRTU’ DELLA FORZA DEI VALORI INSCRITTI NELLE COSCIENZE,
NEL DIRITTO INTERNAZIONALE, NELLA COSTITUZIONE REPUBBLICANA
IMPEGNIAMO IL GOVERNO ITALIANO
ad attivare, se possibile di concerto con gli altri Stati dell’Unione Europea
ma, in ogni caso, anche autonomamente, un’azione umanitaria organizzata, forte, duratura ed efficace, consistente nel portare alla popolazione della Striscia di Gaza, in modo determinato e senza alcun indugio,
le quantità necessarie di acqua, viveri, ripari, cure mediche e sostegno psicologico ed ogni altro ausilio indispensabile
al ripristino di condizioni di vita sicure ed accettabili.
INOLTRE
SEPARATAMENTE RISPETTO AL SUDDETTO OBIETTIVO UMANITARIO IMMEDIATO
CHIEDIAMO AL GOVERNO ITALIANO DI ADOPERARSI SENZA ESITAZIONI
PER
1) Riconoscere lo Stato di Palestina
2) Unire la propria attività diplomatica a quella degli altri Stati che stanno cercando di isolare Israele con l’obiettivo di spingerlo ad un immediato “cessate il fuoco”
3) Impedire la deportazione della popolazione palestinese fuori della Striscia di Gaza
4) Intervenire direttamente affinché Israele receda dalla colonizzazione forzata dei territori palestinesi in Cisgiordania (West Bank) e a Gerusalemme Est, ritornando a fare valere, anche in questo caso, le regole del diritto internazionale
5) Con le medesime finalità, applicare tutte le sanzioni economiche che rientrino nella sua disponibilità, ad iniziare dal blocco del commercio di armamenti, componentistica e know how in ambito militare e non solo
6) Interrompere qualsiasi attività di ricerca congiunta e scambio di informazioni.
Siamo certe/i che Lei, Signor Presidente, e il Governo da Lei presieduto, sapranno dare attuazione, se lo vorranno, a tutti gli impegni elencati dalla presente petizione, percorrendo con coerenza le vie della vera pace.
Siamo, però, altrettanto certe/i che, se questo non avvenisse, il giudizio della Storia non concederebbe sconti a chi sapeva e si comportò come se non sapesse; chi poteva vedere e voltò la testa; fu interpellato ad agire e incrociò le braccia; poteva soccorrere ed omise di farlo, lasciando uccidere nel modo più crudele e feroce una moltitudine di bambini, donne, uomini; un popolo.
Con distinti saluti.
Italia, 27 luglio 2025
MARCO DALBOSCO Contatta l'autore della petizione