Petizione popolare per una diversa Lecco-Bergamo. Una diversa Lecco-Bergamo è possibile: i comitati di Chiuso e di Calolziocorte “Insieme” per fermare la devastazione del nostro territorio

IMG_0927.jpegL’ipotesi progettuale attualmente allo studio di Anas, che prevede l’ingresso in galleria a Chiuso e l’uscita in via dei Sassi a Calolziocorte (lotto II, variante San Gerolamo), non risolve il problema del traffico tra Lecco e Calolziocorte, ma sposta avanti di poche centinaia di metri traffico e incolonnamenti sempre nel centro urbano della città, in località Lavello, con gravi ripercussioni sulla zona fragile del lungolago.

Tale progetto è gravemente impattante sul territorio, sull’economia e sulle famiglie di Chiuso e Calolziocorte, mette a rischio la falda acquifera fino alla possibile occlusione e presenta un elevato rischio di mancato rispetto delle tempistiche di realizzazione a causa delle numerosissime interferenze, con un cantiere che potrebbe durare ben oltre i 63 mesi previsti: tutto questo con un costo spropositato di oltre 100 milioni di euro al chilometro!

Le stesse amministrazioni comunali di Calolziocorte, Lecco e Vercurago, i comuni interessati dall’opera, hanno espresso pareri critici nella Conferenza dei servizi preliminare di settembre 2023 e hanno avanzato dubbi e riserve sulla validità del progetto e chiesto una sua verifica.

Pertanto, il comitato “Insieme per una diversa Lecco Bergamo” e il “Comitato di Chiuso”, insieme ai cittadini firmatari della presente petizione

Chiedono

al Commissario Straordinario Ing. Fabio Massimo Saldini, al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini, alla Regione Lombardia e alle Province di Lecco e Bergamo di prendere in considerazione una diversa ipotesi di tracciato che preveda la revisione degli ingressi e il completo attraversamento di Calolziocorte a monte e non a lago, con uscita oltre la frazione di Sala, nell’ottica del completamento dell’asse viario tra Lecco e Bergamo e nel rispetto delle peculiarità del territorio.  

 

Tale ipotesi di tracciato  

·      con un unico intervento risolve definitivamente i problemi del traffico da e per Lecco, liberando il centro di Calolziocorte;

·      risulta meno impattante sulla vita sociale ed economica di Chiuso e Calolziocorte e minimizza i rischi geologico strutturali dovuti alla vicinanza al lago;

·      non richiede l’abbattimento di edifici né lo spostamento di famiglie e attività ed evita il costo degli indennizzi (da 14 a 20 milioni di euro);

·      non deturpa il lungolago di Calolziocorte, il Lavello, il quartiere di Chiuso e agevola il collegamento con i comuni montani;

·      potrebbe risultare complessivamente più economica rispetto alla realizzazione dei due lotti separatamente (lotto II San Gerolamo e lotto III Lavello).    

 

L’attuale soluzione progettuale affidata ad Anas, al contrario, presenta numerose criticità:

·      non è risolutiva del problema traffico a Calolziocorte, ma sposta avanti di poche centinaia di metri traffico e incolonnamenti sempre nel centro urbano del paese;

·      concentra sul lungolago di Calolziocorte tutto il traffico da e per Lecco;

·      non agevola l’immissione sulla Lecco-Bergamo del traffico proveniente dai comuni montani e collinari sopra Calolziocorte;

·      non rende più fluido il traffico verso Bergamo e l’aeroporto di Orio al Serio in una direzione e verso la Valtellina nell’altra;

·      non completa l’attraversamento di Calolziocorte, ma richiede l’approvazione e la realizzazione del lotto III (lotto Lavello), di cui, ad oggi, non si conoscono nemmeno i tempi di progettazione;

·      presenta un "elevato rischio di mancato rispetto delle tempistiche" a causa delle "numerosissime interferenze" e criticità emerse nello studio di fattibilità di Anas;

·      presenta il "rischio di effetti negativi sulla falda” fino all’occlusione della stessa (cd. "effetto diga" - fonte Anas);

·      presenta la necessità di ripristinare gli imbocchi, in particolare l’imbocco Sud (foto 1) da anni completamente sommerso dalla falda (fonte Anas);

·      richiede l’abbattimento di 9/10 immobili tra abitazioni e stabili industriali e commerciali e il danneggiamento per subsidenza di almeno altri 31 edifici;

·      richiede la necessità di espropri di abitazioni private sia a Chiuso che a Calolziocorte;

·      prevede una spesa (stima 2023) di 253 milioni di euro per un tracciato di 2,4 km;

·      è fortemente impattante sulla vita economica e sociale di Chiuso e Calolziocorte almeno per tutta la durata dei lavori previsti: dal 2027 al 2032 nella migliore delle ipotesi;

·      è pesantemente invasiva del quartiere di Chiuso (foto 2), che verrebbe totalmente fagocitato dall’attività del cantiere: occupazione totale di tutti gli spazi pubblici ora adibiti a parcheggi, transito continuo di mezzi pesanti, rumore, polveri, chiusura parziale della via Don Serafino Morazzone, posizionata al centro del rione e necessaria per raggiungere la scuola materna e primaria; prevede la probabile chiusura dell’unico parco pubblico che verrebbe occupato dal cantiere, con sicuri disagi per accedere al cimitero e alla chiesa del Beato Serafino, annullando di fatto le attività sociali del rione;

·      è pesantemente invasiva del territorio di Calolziocorte, che verrebbe occupato da 11.000 metri quadrati di cantiere; inoltre è prevista la "chiusura e parzializzazione al traffico di 7 tratti di strada" e "in fase di cantiere il maggior numero di mezzi in circolazione da e per l’area di progetto andrà a sommarsi al traffico locale" già congestionato (fonte Anas).    

 

Certi della Vostra disponibilità e sensibilità istituzionale, si porgono distinti saluti.    

 

Il comitato “Insieme per una diversa Lecco Bergamo” e il “Comitato di Chiuso”, insieme ai cittadini firmatari della presente petizione che condividono e comprendono la gravità delle problematiche esposte.


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