Petizione per chiedere al Governo lo scioglimento dell’organizzazione promotrice del referendum dell’8 e 9 giugno e l’introduzione di un divieto contro ogni forma di naturalizzazione accelerata
Petizione per chiedere al Governo di sciogliere il Partito Democratico e ogni organizzazione promotrice del referendum dell’8-9 giugno e per vietare costituzionalmente ogni forma di ius soli o naturalizzazione accelerata
Premessa
1. Una minaccia diretta all'ordine costituzionale
La proposta di riforma sulla cittadinanza italiana, sostenuta da partiti come il Partito Democratico (PD), da sindacati e movimenti, tramite il referendum dell’8 e 9 giugno, rappresenta un grave attacco all’assetto costituzionale della Repubblica. Nello stesso modo, introdurre automatismi come lo ius soli, lo ius scholae, o qualsiasi forma di naturalizzazione semplificata, costituisce una minaccia all’integrità dello Stato, alla coesione nazionale e alla sovranità democratica.
2. Cittadinanza come responsabilità, non automatismo
La cittadinanza non è un diritto acquisibile per nascita sul territorio o per frequenza scolastica, ma un riconoscimento eccezionale e condizionato al pieno rispetto dei valori fondamentali della Repubblica Italiana: laicità, supremazia del diritto civile, libertà individuale, parità uomo donna, libertà di coscienza e di critica, e ripudio di qualsiasi norma religiosa o culturale incompatibile con la Costituzione italiana.
Proposta di legge
1. Abolizione definitiva di ogni proposta di cittadinanza automatica
Si richiede l’iscrizione nella Costituzione del principio secondo cui nessuna forma di ius soli, ius scholae o naturalizzazione agevolata potrà mai essere introdotta nella legislazione italiana. La sola forma valida resta lo ius sanguinis.
2. Nuova disciplina della naturalizzazione
La cittadinanza per naturalizzazione potrà essere concessa solo:
• Dopo almeno 15 anni di residenza legale continuativa, documentata e controllata dallo Stato;
• A soggetti senza alcun precedente penale ,né in Italia né, né all'estero;
• Dopo il superamento di un esame obbligatorio di lingua italiana, storia e cultura civica;
• Dopo una valutazione dell’integrazione sociale da parte di un comitato popolare composto da cittadini estratti a sorte;
• Con giuramento solenne sulla bandiera italiana che include il rigetto esplicito di qualsiasi sistema giuridico, morale o religioso che regoli gli aspetti personali, familiari, penali, economici e sociali e che sia incompatibile con:
• Il sistema dei diritti umani e con la legge italiana,
• I principi di uguaglianza,
• La libertà e la libertà di espressione,
• I diritti civili e politici universali,
• La parità di genere tra uomini e donne,
• La non discriminazione,
• Il diritto a un giusto processo,
o che preveda:
• Punizioni per apostasia o blasfemia, contrarie alla libertà di cambiare o criticare la
religione,
• Punizioni corporali o pene quali lapidazione o amputazioni,
• Norme su matrimonio , divorzio o eredità che discriminano rispetto alle leggi italiane
sulla parità e sulla protezione dei minori,
o che violi i tre principi fondamentali:
1. La legge nazionale e la Costituzione italiana hanno la supremazia e devono sempre
prevalere,
2. Ogni tentativo di applicare norme religiose incompatibili con la legge statale è
illegale in Italia,
3. La libertà religiosa è garantita, ma non può limitare o contraddire i diritti
fondamentali.
3. Controllo post cittadinanza
Per i 15 anni successivi alla naturalizzazione, la cittadinanza potrà essere revocata dal Ministero dell’Interno in caso di:
• Condanna penale, anche non definitiva;
• Violazione del giuramento;
• Partecipazione a movimenti ostili all’ordine costituzionale.
Richieste al Governo
1. Scioglimento immediato dei promotori del referendum 8-9 giugno
Chiediamo al Governo di richiedere formalmente alla magistratura lo scioglimento del Partito Democratico e di ogni altra organizzazione promotrice del referendum dell’8-9 giugno, in quanto responsabili di attentato all’ordine costituzionale e alla sovranità democratica.
2. Modifica della Costituzione
Si chiede l’introduzione di un articolo costituzionale che vieti qualsiasi proposta o iniziativa legislativa volta a reintrodurre forme di ius soli, ius scholae, o naturalizzazione semplificata. Ogni organizzazione politica, sindacale, culturale o religiosa, insieme ai suoi dirigenti, che promuova tali riforme dovrà essere:
• Perseguita penalmente;
• Sanzionata finanziariamente;
• Sciolta d’autorità dal Ministero dell’Interno, senza ricorso né giudiziario né parlamentare.
Richiesta Solenne e Appello al Governo
Noi, cittadini italiani preoccupati per la sopravvivenza della nostra Repubblica democratica, chiediamo solennemente al Governo italiano:
• Lo scioglimento immediato del Partito Democratico e di tutte le organizzazioni che hanno sostenuto il referendum dell’8 9 giugno;
• L’introduzione nella Costituzione di un divieto assoluto di introdurre lo ius soli, lo ius
scholae o ogni altra forma di cittadinanza automatica;
• La riforma della legge sulla cittadinanza, portando il tempo minimo a 15 anni, con controllo esteso nei 15 anni successivi;
• La previsione di sanzioni penali, finanziarie e la dissoluzione immediata per ogni organizzazione politica, sindacale, culturale o religiosa, insieme ai suoi dirigenti, che
promuova l’erosione della sovranità e della coesione repubblicana.
La cittadinanza non è un diritto di massa: è un onore riservato a chi ha dimostrato lealtà verso la Costituzione, il popolo e i valori dell’Italia.
Maria e Filippo Contatta l'autore della petizione