Aiuti concreti e fondo perduto per le partite IVA

L’emergenza sanitaria mondiale che ha colpito anche la nostra comunità rischia seriamente di mettere in ginocchio il tessuto socio-economico-finanziario ma ancora più alto è il rischio sanitario con cui tutti dovremmo fare i conti. Da queste preoccupazione è nato un comitato spontaneo su Facebook che prende il nome di  “ Riapriamo ma a quali condizioni?”, il titolo è chiaramente frutto di una provocazione, nessuno di noi infatti è felice di aver dovuto chiudere le proprie aziende o attività, nessuno di noi chiede elemosine o regali allo Stato, Regione o Comune ma riteniamo sia fondamentale un supporto sia sanitario (per garantire le condizioni di sicurezza) che finanziario (per consentire una ripartenza) da parte delle istituzioni, la nostra richiesta è semplicemente questa non certo quella di essere felice di essere diventati improvvisamente nullafacenti, anche perché le nostra attività garantiscono occupazione e servizi. Il gruppo rappresenta le partite IVA di variegate attività della nostra città e ad oggi conta un adesione di oltre 500 persone. Ecco i punti che chiediamo per una riapertura in sicurezza: SANITARIO: il punto principale è assolutamente necessario per riaprire, ad oggi, non abbiamo certezze degli effettivi contagi e temiamo che una ricaduta possa essere difficile da sostenere sia sanitariamente che economicamente, vogliamo tutelare totalmente noi, le nostre famiglie e i nostri clienti; Sul piano sanitario dovremmo anche affrontare spese di sanificazione e acquisto dei dispositivi di sicurezza che oggi rappresentano una spesa importante per tutti e in particolar modo per alcune specifiche categorie; ECONOMICO REGIONALE E NAZIONALE: la chiusura delle nostra attività ha comportato una perdita di entrare e di conseguenza una carenza di liquidità per affrontare le spese vive e di sostentamento, crediamo che le formule previste al momento se pur vantaggiose non possono essere la soluzione, oggi più che mai c’è bisogno di incentivi a fondo perduto, i prestiti sarebbero un ulteriore debito che nell’incertezza in cui viviamo non saremo certi di restituire, il blocco della tassazione 2020, la moratoria CRIF, il blocco delle iscrizioni al CAI. Un abbassamento delle bollette elettriche e altre utenze quanto meno per le quote del 20% di cui hanno usufruito in periodi emergenziali altre aziende. ECONOMICO LOCALE: azzeramento della tassazione comunale riferita alle aziende per il 2020, la modifica delle tariffe di competenza comunale e una pagamento maggiormente dilazionato dal 2021 fino a 5 anni, di rimodulare la tariffazione delle bollette idriche con la SIE. Programmare una volta garantiti i principi di sicurezza sanitaria una seria promozione turistica della nostra città.   Questi sono i punti che sottoponiamo all’attenzione del presidente del Consiglio Avv. Giuseppe Conte, ai presidenti delle Regioni e ai sindaci, per uscire da questa crisi serve uno sforzo straordinario dello Stato, della Regione e degli enti locali, senza questi aiuti il destino delle nostre attività è segnato, siamo pronti a fare la nostra parte e a ripartire più forti di prima ma serve il chiaro segnale che siete vicino alle nostre vitali e fondamentali richieste. Chiediamo anche al sindaco di lanciare un appello ai proprietari degli immobili commerciali affinché prevalga il buon senso e possano utilizzare un canone equo e sostenibile per l’emergenza che stiamo vivendo per tutto il 2020.


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