OBBLIGO DELLE TELECAMERE IN STRUTTURE CHE OSPITANO PERSONE CON DISABILITA' E ANZIANI

Spettabile Presidente del Consiglio dei Ministri,
Spettabili Ministri competenti,
Gentili Parlamentari,
 
Mi rivolgo a voi non solo come giurista e professionista del settore della disabilità, ma soprattutto come madre e cittadina, profondamente turbata dai continui episodi di maltrattamento, violenza e umiliazione che, sempre più spesso, emergono all’interno delle strutture dedicate alle persone più fragili del nostro Paese.
 
L’ultimo, gravissimo caso, accaduto pochi giorni fa in provincia di Torino, ha visto l’arresto di operatori sociosanitari accusati di abusi, vessazioni e atti persecutori nei confronti di persone con disabilità ospitate in una comunità residenziale. Ma questo non è un caso isolato. Da Ragusa a Grosseto, da Bergamo a Palermo, innumerevoli episodi – documentati anche da inchieste giornalistiche e indagini giudiziarie – mostrano un quadro preoccupante e indegno di uno Stato civile.
 
La nostra Costituzione, all’art. 3, impone alla Repubblica di rimuovere gli ostacoli che impediscono la piena realizzazione della persona umana. L’art. 38 garantisce il diritto all’assistenza dei cittadini inabili al lavoro. La Convenzione ONU sui diritti delle persone con disabilità, ratificata con Legge 18/2009, sancisce la tutela della dignità, dell’integrità fisica e della libertà da trattamenti degradanti (artt. 15 e 16).
 
Eppure, ancora oggi, chi non può difendersi – chi non ha voce – resta troppo spesso ostaggio dell’omertà e dell’assenza di controlli efficaci.
 
È giunto il momento di compiere un atto politico e morale di civiltà:
🔴 le telecamere di sorveglianza devono diventare obbligatorie all’interno delle strutture che ospitano persone con disabilità
🔴 Devono essere accessibili, su richiesta, ai familiari o ai tutori legali.
🔴 Devono fungere da deterrente per gli operatori disonesti e da strumento di verità per le famiglie.
 
Chi parla di violazione della privacy, dimentica che la privacy non può mai giustificare l’abuso. La dignità, l’incolumità fisica e psichica delle persone con disabilità deve prevalere su ogni altra considerazione. E lo dice anche la giurisprudenza, come in diverse pronunce di Cassazione e TAR dove è stato riconosciuto il valore probatorio e preventivo delle registrazioni.
 
Chiedo quindi, a nome mio e di tutte le famiglie che ogni giorno affidano i propri cari alle cure dello Stato:
•che sia presentata e approvata con urgenza una legge che introduca l’obbligo di installazione di videocamere nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socioeducative che ospitano persone con disabilità o anziani non autosufficienti;
•che sia costituito un osservatorio nazionale sui maltrattamenti in ambito assistenziale;
•che le sanzioni per chi commette reati contro persone vulnerabili siano inasprite (artt. 571 e 572 c.p., maltrattamenti e abuso di mezzi di correzione);
•che le famiglie vengano coinvolte attivamente nei progetti educativi e assistenziali delle strutture, prevedendo strumenti concreti di partecipazione e controllo.
 
Questo appello non è solo un atto giuridico, ma un grido umano. Perché nessuna madre, nessun padre, nessun caregiver dovrebbe mai temere per la vita o la dignità del proprio figlio.
Vi chiedo di ascoltarci, darci voce, cambiare davvero le cose.
 
Con rispetto, ma con determinazione,
Morena Manfreda
Giurista esperta in disabilità, presidente di “Abilità Diverse”
e madre di un figlio con disabilità

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