Appello per il settore della Wedding Industry in Italia

Appello per il settore della Wedding Industry

 
Egregio Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella
 
Egregio Professore Presidente del Consiglio Giuseppe Conte
 
Egregio Onorevole Dario Franceschini - Ministro delle Attività Culturali e del Turismo
 
Con questo appello il comparto del wedding industry intende richiamare attenzione del Governo sugli effetti devastanti risultati dalla chiusura delle nostre attività e della non certa data di riapertura, stimata in ogni caso non prima del 2021.
 
Il Destination Wedding in Italia è l’attività di organizzazione e coordinamento di un matrimonio (o di un evento privato) in Italia da parte di cittadini stranieri non residenti. 
 

L'industria del Destination Wedding globale è stimata in 80 miliardi di dollari, che rappresentano il 27% del settore del matrimonio globale, che è valutato in 298 miliardi di dollari. (Fonte QnA)

 
Questo comparto, che trova la sua evidente destinazione nel turismo e nella cultura italiana, nel 2019 ha sviluppato un fatturati di 540 milioni di euro, in evidente crescita rispetto l’anno precedente (500 milioni di euro) e che era in  previsione di crescita negli anni a venire.
 
Secondo uno studio del Centro Studi Turistici di Firenze,nel 2019 sono stati oltre 9.200 i matrimoni di stranieri in Italia, un fenomeno che ha generato oltre 473 mila arrivi e oltre 1,5 milioni di presenze.
 
Con una spesa media di 55.000 € per matrimonio, in questo nuovo settore prestano il loro servizio più di 50.000 piccole e medie aziende trai i quali:
 
  • più di 8000 studi fotografici specializzati
  • più di 2500 floral designer
  • più di 8500 locations in tutta Italia (hotel, ville, ristoranti)
  • più di 6500 gruppi musicali
  • più di 2000 società di catering
  • più di 3500 agenzie di wedding planners

    e molti altri operatori…
 
Ognuno di questi operatori in questi ultimi anni, ha basato la propria vita e la sussistenza della propria famiglia su questo lavoro, in crescita e quindi con sempre più richieste.
 
Sono migliaia infatti i corsi professionali attivati in Italia per formare operatori specializzati.
 
Noi operatori a tutti i livelli del Destination Wedding & Event planning  abbiamo investito il nostro futuro e quello delle nostre famiglie nonostante una scarsa tutela da parte degli enti, e ora ci vediamo completamente abbandonati.
 
Non si tratta di ricevere una sovvenzione o un prestito, non solo quantomeno.
Qui si tratta di avere riconosciuti i nostri diritti a lavorare, si tratta di dignità e di prospettiva.
 
Siamo pronti ad adeguarci a tutte le normative igienico sanitarie che il periodo storico richiede, siamo pronti a far rispettare queste normative a tutti i nostri collaboratori e ai nostri clienti.
 
Non siamo pronti a rinunciare a ciò che abbiamo faticosamente costruito fin ora.
 
Il settore turistico in Italia non può e non deve fermarsi, dobbiamo dare il buon esempio e, adeguandoci alle regole igieniche e protettive, ricominciare a lavorare.
 
E non possiamo farlo nel 2021, dobbiamo farlo da adesso. Siamo più di 50.000 aziende solo nel settore dell’organizzazione di matrimoni per stranieri, almeno 70.000 famiglie che vivono di questo lavoro e che attualmente non sono neppure nominate in una Fase 3 di ripresa lavorativa.
 
Onde evitare l’estinzione di una parte enorme del settore Turistico e quindi compromettere intere famiglie collegate ad esso attraverso il Wedding Industry, si ritiene indispensabile e urgente emettere un provvedimento per:
 
  1. Immediata sospensione delle cartelle esattoriali per il 2020. La ripresa del pagamento di tali cartelle avverrà non prima di Gennaio 2022;
  2. Annullamento di tutti i tributi e adempimenti inerenti all’anno 2020;
  3. Immediata garanzia dello Stato per accesso a un Finanziamento a fondo perduto per le aziende operanti il settore con un tetto massimo del 25% e comunque non superiore a 25.000 €. Tali fondi copriranno in parte le utenze, i dipendenti, gli affitti dei locali e le spese fisse; 
  4. Lavoratori autonomi introduzione di una indennità con tetto da definire.
  5. Garanzia di una ripresa lavorativa in Fase 2 o al massimo in Fase 3 finalizzata al coordinamento e all'organizzazione degli eventi 2021, la possibilità di accedere in ogni Regione d’Italia ai propri uffici (fatto salvo sempre il rispetto delle nuove regole di distanziamento e sanitarie) garantendo così la ripresa normale delle attività di coordinamento
  6. Apertura di un fondo perduto per la restituzione delle caparre e degli acconti fin ora versati inerenti a eventi 2020 annullati e non posticipabili.
 
Queste sono misure immediatamente urgenti.
Se il settore si dovesse fermare, il suo riavvio sarebbe molto più costoso dell’attuazione di queste misure; evitiamo così la chiusura di tante piccole imprese del settore turistico/ricettivo.
 
Egregio Presidente Mattarella, Egregio Presidente Conte, Egregio Onorevole Franceschini, la nostra non è ovviamente una richiesta di poter ricominciare a realizzare matrimoni o eventi quest’anno. Troveremo fuori luogo noi per primi il voler festeggiare qualcosa di bello e spensierato durante un anno che ha visto tutto il mondo piegarsi a migliaia di morti e disastri economici. Non pensiamo neppure minimamente all’idea di realizzare matrimoni adottando regole di distanziamento sociale, è un controsenso in termini se ci si pensa bene.
 
No, noi non vogliamo questo. Pretendiamo il solo diritto alla tutela delle nostre imprese come sancito nella nostra Costituzione e pretendiamo altresì la conoscenza del nostro futuro professionale.
Ecco perchè vogliamo tornare nei nostri uffici e nei nostri laboratori. Perchè abbiamo bisogno di organizzarci al meglio e meglio degli anni precedenti in modo da poter recuperare nel 2021 una parte del perduto di quest’anno.

Spettabile Governo noi siamo pronti a rimboccarci le maniche affinchè il nostro lavoro non sia perduto, al contempo siamo felici di combattere il nemico invisibile Covid-19 ma dimenticare che il lavoro è dignità e salute darebbe conseguenze ben più nefaste della malattia stessa.
Grazie
 
 
#saveitalianweddingindustry #salviamolaweddingindustry
 
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