Esoneriamo Allegri


Ospite

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2013-10-10 13:42

"Molti gli imputano il fallimento. Lui lo sa e nella notte di San Siro comincia a regolare i conti: “Sapevo dall’inizio della stagione che servivano molti più punti dell’anno scorso e così è stato”. Insomma, mentre intorno tutti apparecchiavano una comoda discesa verso il tricolore lui aveva ben chiara la difficoltà dell’impresa. C’è, però, un altro numero che fotografa la sua annata: 7 come i punti conquistati in 10 partite contro le prime cinque squadre della classifica. Un ruolino disastroso per un gruppo che aveva vinto lo scudetto una stagione fa scavando la differenza tra sé e gli altri proprio negli scontri diretti. Quest’anno non si è ripetuto, anzi. Due sconfitte su due nel derby (più nette di quanto dicano i risultati), un solo pareggio contro Juventus, Lazio e Napoli, meglio contro l’Udinese.E se si aggiungono le sfide di Champions League contro Barcellona (nessuna vittoria) e Arsenal (successo straripante a San Siro e figuraccia a Londra) il quadro è completo. Due sole partite vinte su 16 che diventano 18 con la Coppa Italia buttata via contro la Juventus.Il processo ad Allegri si aprirà anche su questo. Avrà in Galliani uno strenuo difensore e nei tanti infortuni (quasi 300 giornate di blocco in infermeria) un alibi importante. Ma avrà anche capi d’accusa difficili da contestare. Di Allegri non è piaciuto il gioco e Berlusconi non ha mancato occasione per sottolinearlo.Gli viene imputato il k.o. di Thiago Silva alla vigilia del mese decisivo e la gestione di alcuni uomini rimasti ai margini del gruppo a partire da Flamini che sarebbe potuto tornare utile in un finale giocato in apnea. Pato è stata una spina nel fianco fino all’infortunio che lo ha tolto di mezzo. La scelta di cederlo che veniva dall’allenatore alla fine non è stata avallata dalla proprietà. In spogliatoio si è scontrato con Ibrahimovic, Seedorf e altri rimasti nell’ombra ma disposti a confermare che si tratta di un allenatore con cui il dialogo è difficile.Ma c’è di più. L’errore più grande affonda le radici allo scorso mese di maggio quando, su indicazione tattica di Allegri, venne lasciato partire Pirlo con destinazione Torino. Panorama.it lo h ricostruito nei mesi scorsi. La questione economica fu solo un corollario di una scelta precisa dell’allenatore che non voleva più un regista come Pirlo nella sua linea di mediani. I risultati gli danno torto. Spesso il Milan di questa stagione è stato lento e povero di idee. Lo scudetto ha cominciato ad essere regalato alla Juventus in quei giorni lontani." cit. Giovanni Capuano 7 maggio 2012 su Panorma