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Ospite

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2011-11-17 09:43

Credo che la Santa Sede, dopo anni di colpevole silenzio e di collaborazione nulla, abbia il dovere morale e sopratutto spirituale di riferire alle persone ed alle autorità preposte tutto quanto è a conoscenza sulla sorte di questa ragazzina, vittima innocente di intrighi tra delinquenza ed uomini del Vaticano. Sappiano che a tenere accesa la fede in Dio non sono loro con i loro silenzi colpevoli ma i parenti di Emanuela che, in tutti questi anni, hanno dimostrato cosa sia la compostezza del dolore e della sofferenza. Solo con la collaborazione si potranno salvare molte persone dalla perdita della fede.