VIOLENZE IN RSA DI MANFREDONIA - RICHIESTA DIMISSIONI ASSESSORE E VIDEOSORVEGLIANZA OBBLIGATORIA
Al Presidente della Regione Puglia
Al Presidente della Conferenza Stato Regioni
Al Ministro per gli Affari Regionali e le Autonomie
I fatti accaduti alla residenza assistenziale “Stella Maris” di Manfredonia (Foggia) riportano ancora una volta l’attenzione sui servizi offerti dalle Regioni ai propri cittadini anziani e disabili e in particolare sui ricoveri in residenze assistenziali.
Come cittadini ci sentiamo questa volta obbligati a far sentire la nostra voce, prima ancora che la giustizia ordinaria faccia il suo corso e indipendentemente dalle sentenze finali, sentendoci profondamente sgomenti e sconcertati da quanto riportato dai media locali (vedasi link in fondo al testo).
Chiediamo quindi in primis che si faccia chiarezza sui motivi che hanno impedito alla direzione della struttura di intervenire con una indagine interna per mettere immediatamente fine alle violenze e ai soprusi perpetrati su alcuni degenti, apparendo inaccettabile che chi aveva i poteri e l’autorità per fermare le violenze sin dal loro esordio, ne sia stato completamente all’oscuro per mesi se non per anni.
Chiediamo inoltre le dimissioni dell’assessore alla sanità della Regione Puglia, dottor Rocco Palese, per manifesta incapacità di gestione e controllo ordinario della qualità e dell’efficacia dei servizi offerti alla cittadinanza tramite i propri organi periferici, nonché per non aver saputo prevedere un adeguato sistema di rilevamento delle criticità presenti nelle strutture convenzionate, lasciando che chi ha voluto poi denunciare gli orrori che accadevano all’interno della “Stella Maris” non avesse altra strada percorribile che quella del ricorso alla magistratura, trovando chiusa quella del servizio pubblico offerto dalla Regione Puglia.
Chiediamo infine con la presente petizione di prevedere la videosorveglianza a circuito chiuso all’interno di tutte le strutture residenziali per disabili e per anziani quale requisito obbligatorio per accedere all’accreditamento regionale, condizione questa a mera discrezione delle Regioni che fino adesso hanno sempre evitato di imporre tale regola alle aziende fornitrici dei servizi, e che pare sia stata ancora una volta esclusa dai finanziamenti del PRRN, sempre per volere del Governo attualmente in carica. La domanda sorge quindi spontanea: da che parte stanno i nostri politici regionali e nazionali?
Per chi sapesse ancora poco o nulla sui fatti di Manfredonia, riportiamo qui sotto l'indirizzo di un articolo pubblicato su dal quotidiano online Immediato di Foggia, e un articolo sempre sui fatti di Manfredonia riportata dal quotidiano la Repubblica.Bari.
"Mo ti dobbiamo uccidere": a Foggia abusi sessuali e maltrattamenti sugli anziani ospiti di una Rsa. Arrestati 4 operatori socio-sanitari”
Orrore alla Stella Maris di Manfredonia. Dall'ordinanza si apprende che i pazienti venivano picchiati in bagno utilizzando il soffione della doccia. "Gli abbiamo dato la terapia". Era così che si accordavano sui maltrattamenti da porre in essere i quattro operatori sociosanitari della RSA "Stella Maris" di Manfredonia arrestati, oggi, 3 agosto dagli agenti della squadra mobile di Foggia su ordinanza del Gip Roberta di Maria della Procura dauna. Finiscono ai domiciliari: Antonio Vero di 42 anni, il solo dei quattro a dover rispondere anche di violenza sessuale; Mariano Paganini di 25, Michele Salcuni di 37 e Domenico Nuzziello di 31. Per tutti le accuse sono di maltrattamenti ai danni di ultra 80enni ospiti della struttura sanitaria. Le indagini sono partite il 30 maggio scorso quando un operatore socio sanitario si è presentato in commissariato per denunciare gli episodi di violenza subiti dagli ospiti della RSA. Per timore di ripercussioni nei suoi confronti ha scelto, in un primo momento, di non sporgere denuncia. Il 7 giugno però è arrivata una lettera anonima in polizia in cui si denunciavano gli episodi di violenza. Allegato alla missiva anche una penna usb dove era stata incisa la registrazione audio delle urla lanciate da una paziente. A quel punto l'uomo ha confermato le accuse indicando anche i responsabili. 14 in tutto le vittime accertate, tutte affette da patologie senili. Due pazienti ultra 80enni, un uomo ed una donna, hanno subito anche violenze sessuali durante le operazioni di igiene personale. Dall'ordinanza si apprende che i pazienti venivano picchiati in bagno utilizzando il soffione della doccia.
Ma non è tutto uno degli indagati avrebbe anche infilato il cotton fioc nel padiglione auricolare di un degente con una violenza tale da fargli uscire il sangue dall'orecchio. Alcune vittime sono state anche colpite al volto con i pannoloni durante il cambio intimo. Altri pazienti invece venivano afferrati per i capelli con così tanta violenza da sollevarli dal cuscino. Terribili poi gli appellativi utilizzati dagli indagati. Gli anziani venivano insultato con parole come: "balena, fai schifo"; oppure "panzona devi morire"; "pisciasotto"; "bufala"; "storpia"; "mo ti dobbiamo uccidere". Dalle indagini si apprende che i pazienti sarebbero stati picchiati con cinture e asciugamani. Schiaffeggiati ripetutamente se tentavano di lamentarsi. L'indagine conta 5 indagati ma il Gip ha disposto i domiciliari solo per 4 di loro; mentre per il quinto indagato ha ritenuto che gli indizi di colpevolezza siano insufficienti." BARI.REPUBBLICA.IT
per contatti: dirittinellersa@libero.it
maria caterina dell'aera Contatta l'autore della petizione