Voglio la mia pensione

 

Spett.le Cassa,

Io sottoscritto Avv. Alberto Pezzini, nato a Sanremo il 08.11.1967, CF:PZZLRT67S08I138Q – pec:albertopezzini@pec.avvocatisanremo.it,con studio in Sanremo (IM) alla Via G. Marsaglia n. 63

P r e m e s s o

- che ho letto la lettera inviata a tutti gli avvocati sottoscritta dal Presidente Nunzio Luciano;

- che all'interno di tale lettera il Presidente in parola dichiara come la Cassa valuterà tutte le istanze pervenutele medio tempore di cui verranno analizzati tutti i profili correlati, sia di sostenibilità economica sia attuariale;

- che parimenti ha dichiarato come trattarsi di un lavoro delicato richiedente tempi tecnici;

- che le risorse già disponibili per l'assistenza verranno utilizzate per il sostegno all'avvocatura;

- che in tale ottica è stato adottato il primo provvedimento di sospensione fino al 30 settembre 2020 di tutte le scadenze da “alcuni non compreso e ingiustamente criticato”;

- che egli – è sempre il Presidente a parlare – dichiara al converso tale provvedimento possedere il pregio di liberare ogni iscritto da problematiche contributive per consentirgli di concentrarsi completamente sulle questioni professionali e di salute per sé e i propri familiari;

- che la lettura di tale lettera per quanto concerne personalmente il sottoscritto si ferma qui

per i seguenti

M O T I V I

Presidente Luciano Nunzio,

Lei crede veramente che il lavoro di analisi da Lei sottolineato e preannunciato possa davvero permettersi dei tempi tecnici ?

Non ne abbiamo.

Forse tale aspetto Le è sfuggito.

Noi non abbiamo tempo.

Non lo teniamo e non possiamo permetterci neanche di azzardare una previsione sub specie attuariale come Ella, con acribia, precisa.

Abbiamo dovuto chiudere (di fatto, si sa) tutti gli studi ed oggi – dopo il discorso di Conte – saremo destinati molto probabilmente a congelare anche l'attività ordinaria giacchè non è chiaro se la nostra condizione/categoria possa essere annoverata nei servizi essenziali.

Ricordo a me stesso che quando ho dovuto affrontare diatribe di carattere deontologico ho sempre ricevuto – prima di tutto - l'ammonimento fondamentale e preliminare che l'avvocato detenesse una insostituibile funzione sociale.

Bene.

Lei pensa che essa possa essere attuata ed aiutata con una sospensione/slittamento dei contributi al 30.09.2020 ?

Ed ha anche l'ardire di dolersi del fatto che tale provvedimento – del tutto insensibile – sia stato criticato “ingiustamente” da noi, i Suoi contribuenti ?

Siamo contribuenti, non valvassini.

I contributi vanno cancellati, non sospesi.

Lei cosa pensa che ci si potrà autoliquidare al 31 luglio di quest'anno se non siamo e non saremo in grado di lavorare fino a tale data ?

Ce lo dica. Ci esponga il Suo ragionamento in modo da poterlo, se del caso, condividere o confutare.

La sua sospensione è un pannicello caldo che Lei non avrebbe neanche dovuto avallare.

Voi avete l'obbligo – si, ha capito bene – l'obbligo deontologico prima di tutto, e poi etico (lasci perdere il calcolo attuariale sulla nostra vita), di assicurarci una provvidenza mensile oppure una tantum.

A tal proposito La invito - ma non in tempi rapidi come ha scritto – ma subito, immediatamente, a verificare concretamente ed attuare l'erogazione di tali provvidenze a ciascun iscritto prima di tutto perchè paghiamo la Cassa da una vita e poi perchè

a)- l'art. 1 Reg. Assistenza Erogazione Cassa Forense prevede – come Lei ben sa – le prestazioni in caso di bisogno.

L'art. 2 ne prevede l'erogazione in caso di bisogno individuale.

In deroga all'art. 3 tutti gli iscritti ne dovranno beneficiare, compresi quelli che non siano in regola con le prescritte comunicazioni reddituali perchè sarebbe iniquo e discriminatorio.

Il trattamento previdenziale si fonda sulla previdenza ma soprattutto su tutti i contributi che Vi abbiamo versato in anni e anni di professione.

I beneficiari del trattamento previsto dall'art. 2 sono, anzi siamo tutti noi che ci siamo ritrovati catapultati in una situazione di grave difficoltà economica per colpa di un evento straordinario, non volontario e imprevedibile.

A fortiori ricordo che l'art. 14 è disciplina una prestazione a sostegno della professione di cui si può godere a titolo di indennità oppure quale assistenza in caso di catastrofe o calamità naturali.

Credo non ci sia altro da dire se non che tale presente domanda verrà inoltrata a mezzo pec, in deroga alle modalità di invio che il Vostro Regolamento richiede.

Ptm,

Il sottoscritto Avv. Alberto Pezzini, come sopra generalizzato,

C h i e d e

che la Cassa di Previdenza ed Assistenza Forense mi cancelli l'obbligo contributivo per tutto il 2020 e mi voglia erogare – a titolo di provvidenza una tantum o mensile – una somma di denaro quale prestazione da somministrare in caso di bisogno individuale giacchè l'emergenza Corona Virus19 ha cagionato uno stallo totale della mia attività professionale e dei suoi guadagni e ciò in espressa deroga all'art.3 comma 1 Reg. per l'erogazione dell'assistenza.

Tale richiesta vale quindi ai sensi dell'art. 2 e 14 Reg. cit.

Ritengo infatti che in condizioni di emergenza in cui versiamo Lei, Presidente, e la Cassa – che è anche la mia – abbiate tutti gli strumenti per compiere un'erogazione da intendersi anche quale anticipazione del mio futuro trattamento pensionistico che da una vita Vi anticipo.

Ora ne voglio una parte.

Mi spetta di DIRITTO.

Distinti saluti.

(Avv. Alberto Pezzini)

 

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