7 DOMANDE A MONS. GUIDO MARINI SULL’INCIDENTE DEL MARZO 2012 OCCORSO A PAPA BENEDETTO XVI

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Alla c.a. di S.E.R. Mons. Guido Marini Vescovo di Tortona 

 

Eccellenza reverendissima,

sono autore del più approfondito e interdisciplinare studio mai compiuto sulle problematiche dimissioni di papa Benedetto XVI www.codiceratzinger.eu  e latore presso, la Vs. Segreteria di Stato, di 18.000 firme appartenenti a fedeli che chiedono chiarezza in merito. https://www.petizioni.com/riconoscimento_della_sede_impedita_di_benedetto_xvi_e_convocazione_del_conclave 

Nella mia quadriennale inchiesta mi sono imbattuto in un episodio molto oscuro che riguarda il viaggio apostolico di papa Benedetto XVI, nel marzo 2012, in Messico-Cuba, viaggio al quale Lei partecipò in qualità di cerimoniere pontificio. Nella sua lettera a Peter Seewald del 22 ottobre 2022, il Papa “emerito” raccontava di un incidente occorsogli nella notte fra 26 e 27 marzo 2012, a Santiago di Cuba, che gli aveva provocato un’emorragia di origine non meglio specificata. Di come fosse avvenuto tale incidente, papa Benedetto nella lettera, non serbava memoria. Questa amnesia ha portato a pensare, con la consulenza di medici specializzati e farmacisti, che egli possa essere stato oggetto di una somministrazione malevola e ingannevole di psicofarmaci mirata a provocargli una pericolosissima overdose, sfruttando l’abituale assunzione serale di alte dosi di sedativi già testimoniata dallo stesso Santo Padre. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/39237579/benedetto-xvi-sonnifero-di-troppo-lettera-originale.html 

Insomma,  si pensa a un attentato a tutti gli effetti, anche perché, a fronte di tutte le gravi questioni canoniche emerse sulle sue dimissioni, risulta ben difficile pensare che Benedetto XVI si fosse dimesso solo per il fastidio dell’insonnia. Ancora più oscure, le versioni che circolano sull’episodio: secondo un non meglio specificato prelato intervistato da Andrea Tornielli nel 2013, l’incidente sarebbe avvenuto nella notte fra il 24 e il 25 marzo in Messico, senza necessità di punti di sutura; secondo il più recente volume di Mons. Gaenswein,  si sarebbe svolto la mattina del 25 in Messico, con la necessità di un tampone di garza che avrebbe dovuto restare sotto lo zucchetto del Santo Padre durante la messa del 25 marzo nel Parco del Bicentenario di Leon, in Messico. https://www.liberoquotidiano.it/articolo_blog/blog/andrea-cionci/39362057/i-tre-incidenti-di-benedetto-xvi-e-il-falso-dello-zucchetto.html 

Per celare il tampone, Lei non gli avrebbe tolto lo zucchetto durante la Consacrazione, ma ciò non risulta sia avvenuto durante la messa del 25 marzo, quanto piuttosto nella Messa del 26 marzo presso il Santuario de la Virgen de la Caridad a Cuba. https://www.youtube.com/watch?v=jQ5maLcGaMM&t=294s 

Per questo motivo, vista l’estrema gravità del caso, sono a porLe, a nome dei firmatari, poche domande chiarificatrici di estrema importanza. Ci rendiamo conto dei Suoi impegni, ma come ben comprende, di fronte all’eventualità di un attentato subìto dal Vicario di Cristo, tutto il resto non può che passare in secondo piano. Sono inoltre domande molto semplici che necessitano di pochi minuti per fare mente locale.

1)     A quanto ricorda, il descritto incidente notturno di papa Benedetto, in che data, momento e luogo si verificò?

2)     Durante la Messa al santuario della Virgen de la Caridad a Santiago di Cuba (26/3/2012), Lei si era realmente distratto e per questo non rimosse lo zucchetto al Papa?

3)     Secondo altre testimonianze, Lei non rimosse lo zucchetto per mantenere celato un tampone di garza che copriva una sutura sulla testa del Papa. E' vero? 

4)     In tal caso, Lei ha avuto la possibilità di vedere direttamente questa medicazione sulla testa del Papa? 

5)     Chi Le diede la disposizione di non rimuovere lo zucchetto?

6)     Le risulta che papa Benedetto, il 27 marzo, durante la cerimonia di accensione del cero al santuario de la Virgen, si sentisse poco bene? 

7)     Ha mai sentito parlare il Santo Padre, o membri del suo entourage, di un attentato subìto in quei giorni con la somministrazione ingannevole di qualche sostanza?

Le saremmo grati se volesse farci pervenire una risposta il prima possibile dalla ricezione di questa petizione presso l’email codiceratzinger@libero.it 

Consapevoli che Lei, da pastore - e canonista - accoglierà positivamente questa richiesta formulata dalla maggior parte dei firmatari a norma dei cann. 208- 223 (“Diritti e doveri dei fedeli”), La ringraziamo per la collaborazione e Le porgiamo i sensi della nostra più alta considerazione.

 

Dott. Andrea Cionci e seguenti firmatari