Appello pubblico a sostegno dello Zero81

Il 17 gennaio 2011, dopo un intenso autunno di lotte dentro e fuori l’Università, l’ex mensa dell’Università Orientale nel cuore di Largo Banchi Nuovi, chiusa e abbandonata da 7 anni, viene liberata e trasformata in una zona di esperienze ribelli alla miseria del presente: Zero81!

A distanza di un anno e mezzo l’Università affida improvvisamente e silenziosamente ad una ditta di Sant’Antimo dei lavori nello spazio come se li dentro non ci fosse niente e nessuno, come se quegli spazi fossero rimasti nel vuoto in cui il processo di demolizione dell’università pubblica li ha lasciati per anni.. Ignorando completamente il portato di un’esperienza laboratoriale che in un anno e mezzo ha sperimentato con successo un’idea altra di saperi e di “comune”.

L’occupazione ha rappresentato dal primo momento una liberazione di quegli spazi chiusi da anni e anni, ne ha significato una rifunzionalizzazione socialmente efficiente e una ridefinizione di senso nelle macerie dell’università italiana e napoletana.

Zero81 è un luogo liberato che vive e pulsa della forza dei tanti corpi che lo attraversano per le funzioni più svariate, un luogo di incontro e di arricchimento, uno spaccato dell’università che si apre e si contamina con il territorio che la circonda e in cui si concentra la residua anima popolare di un centro storico sventrato dalla gentrificazione.

Zero81 restituisce al territorio quello che per anni l’università gli ha sottratto detenendo proprietà chiuse e abbandonate; un luogo che rompe i confini tra metropoli ed università connettendone saperi, esperienze, esigenze.

Lo Zero81 è stato ed è tuttora tutto questo e tanto altro: aula studio, doposcuola per i bambini del quartiere, laboratorio artistico e culturale (ospita e produce proiezioni, discussioni e seminari di autoformazione, spettacoli teatrali, concerti musicali) spazio espositivo, spazio ricreativo e di socialità, spazio assembleare, sede di sportelli di assistenza legale e fiscale, sala prove per gruppi musicali, mensa popolare ed autogestita.

Ma soprattutto lo Zero81 è uno spazio di liberazione e di autorganizzazione per quella componente di studenti, ricercatori e lavoratori cognitivi che la precarizzazione della formazione e del lavoro cerca di costringere nella miseria dell’atomizzazione e del cinismo. E per tanti altri a cui la crisi ha sottratto prospettive di esistenza, felicità ed emancipazione. La vita in questi spazi è cresciuta e non ospita più soltanto chi ha iniziato questa esperienza, ma anche tanti altri, dal Comitato centro storico diritti salute e ambiente al Comitato Mamme per la città, passando per centinaia tra singoli, gruppi e collettivi, che nell’ex mensa dell’Orientale hanno suonato, studiato, ricercato e qualche volta… trovato.

Nel deserto di diritti e di socialità della crisi neoliberista i luoghi che si fanno laboratori di r/esistenza, di connessioni e di saperi pubblici sono un patrimonio collettivo!

Per questo sosteniamo l’esistenza dello Zero81 e riteniamo che le stesse istituzioni accademiche non possano rifuggire il terreno di un doveroso confronto per ritrarsi in una rigidità autistica e incomprensibile.