Iachini ancora alla Samp

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Ospite

#101

2012-07-01 00:09

Blanc non è più allenatore della Francia, pertanto probabilmente (poichè noi siamo sempre la seconda se non terza scelta) il buon D.D. sarà il suo successore.
Ora da chi ci faremo prendere un pò in giro? Dai Sensibilino, tira fuori un altro tuo amichetto con cui giocare qualche altra settimana (magari con la paletta e il secchiello), la squadra (quale squadra, a proposito) intanto comincia ad andare a Bardonecchia a fare giri di campo agli ordini del nostro magazziniere...
A meno che Superesonero Giampaolo non si accordi con il Borgorosso F.C. e, come seconda scelta, scelta proprio noi (pensa che fortuna sartebbe)!!!
FIRMATE, FIRMATE NUMEROSI CHE ALLA FINE CI ASCOLTERANNO (in ogni caso pregate gente, pregate...)

Ospite

#102 Re:

2012-07-01 10:37

#101: -

La tua splendida ironia è ben più tagliente di una spada, ma mentre avremmo dovuto cavalcare l'onda sull'entusiasmo della promozione e del suo condottiero, siamo universalmente ridicolizzati per colpa di una dirigenza arrogante, supponente, superba e vanagloriosa.

Ora sappiamo chi Sensibile non voleva sul carro dei vincitori, cioè il suo vero artefice, colui che oltre a profondere tutto sè stesso e di più, ha anche indicato i giocatori da prendere a Gennaio (Eder è sceso dalla serie A per la telefonata di Iachini in persona, come lui stesso ha più volte dichiarato), svelando così anche una vena di invidia che non conoscevamo.

Resta la macchia di un contratto stipulato nel momento del bisogno, sull'orlo dell'abisso, con la clausola del rinnovo automatico in caso di promozione, che ora non viene onorato, a scapito del nome della società, a scapito di tutti noi.

IACHINI ANCORA ALLA SAMP CONTRO TUTTE LE INGIUSTIZIE!

Tutti noi che abbiamo firmato dovremmo inondare di post U.C. Sampdoria facebook.

Mario

#103

2012-07-01 13:56

Caro amico, hai proprio ragione, il tuo pensiero collima perfettamente con il mio!
Iachini non avrebbe avuto certo bisogno dell'incentivo del rinnovo per profondere il massimo impegno, ma il malanimo con cui lo hanno illuso per spremerlo al massimo, pensando probabilmente già che, per loro, non per noi, non era all'altezza in A, mi fa rimpiangere sempre più, manco ce ne fosse stato ancora bisogno, QUELLA GRANDE ED INIMITABILE PERSONA CHE ERA MANTOVANI, penso l'unico vero NOSTRO PRESIDENTE!!!!
Io ritengo che ora il problema grande, che sta scardinando quel pò di equilibrio, serenità ed entuisiasmo ritrovati (dati, se non altro, dalla promozione), sia Sensebile che, personalmente, non mi ha mai dato l'impressione di una persona schietta e sincera, e la tragedia-comica che stiamo vivendo ne è forse la fotografia migliore.
Come dici tu, INONDIAMO U.C. SAMPDORIA FACEBOOK!!!
Tristi saluti blucerchiati a tutti
SAMPFOREVER

#104

2012-07-01 15:11

... ora tocca a Ferrara vedere se ci può degnare, silenzio, Sensibile è già sguinzagliato sulle sue tracce... .
In ogni caso, se anche lui per un puro caso ci sgamasse, è pronto Rossi, poi Reja, Gasperini, Zola (che ha già fatto sapere che potrebbe allenare contemporaneamente noi ed un club inglese...), e poi altri, altri, ed altri ancora, fino alla penultima scelta Mister MiesoneroanchedasoloGiampaolo (che però sembra in procinto di firmare nelle prossime ore altrove, menomale) ed all'ultima, un certo Beppe Iachini, che però pare sia quasi impossibile fargli firmare il contratto (forse mica perchè ne ha già firmato uno...???)
...E GLI ALTRI CI CONTINUANO A RIDERE DIETRO!
Quest'anno non abboniamoci!!!!

Ospite

#105

2012-07-01 15:35

Andiamo a parlarci domani (con Ciro), a Napoli(!!!), come eravamo andati in Inghilterra a parlare a Ciccio ed in Francia a parlare a Didì: ma mai nessun Maometto che viene lui alla montagna...?
Tutto ciò ci fa capire quanto peso e credibilità ci siamo conquistati.
MA PER NOI IL CIELO SARA' SEMPRE PIU' BLU!

Ospite

#106

2012-07-01 18:03

... perdita Champions, mistero (un altro) Panten Gasparin, caso Cassano (ora mi viene da dire era proprio tutta tutta tutta colpa sua? Il perdono dei tifosi non lo meritava, ma dal presidente forse sì...), perdita di Marotta (anche qui mistero ed anche lui forse pestato qualche piede), cessioni Cassano, Pazzini (???), serie B, ecc., stavamo finalmente tirando fuori un pò la testa dalla...ed eccoci qui, senza allenatore (ovvero, l'allenatore c'è e sarebbe l'unico punto fermo da cui partire) senza acquisti fatti, senza cessioni fatte, con entusiasmo scemato, con soltanto un ? sul futuro.
Se ne stanno rendendo conto nelle stanze dei bottoni?
E per quanto ancora i tifosi, ad ogni ripartita dopo una caduta, ritroveranno il loro entusiasmo che è veramente unico?
BEPPE IACHINI UNO DI NOI!
SAMPFOREVER

#107

2012-07-01 20:50

Ragazzi, forza con le firme, ci siamo un pò fermati, forse incantati dalla nuova sirena, quella napoletana (che io personalmente , comunque, stimo più di tutti quelli che hanno fino ad ora partecipato al casting del nostro nuovo film "L'allenatore nel pallone 3").
Anche se contiamo come sempre meno di niente, dimostriamo almeno tutto il nostro affetto e stima al NOSTRO MISTER BEPPE IACHINI!
Forza, fate girare ancora la voce, arriviamo a 1500, non siamo loontani.
Un saluto a tutti.

Ospite

#108

2012-07-02 12:03

BEPPE IACHINI GRAZIE LO STESSO, NEI NOSTRI CUORI SARAI SEMPRE IL NOSTRO ALLENATORE!
Abbiamo tentato in tutti i modi di far sentire la nostra voce, ma anche questa volta non siamo stati acoltati.
BUONA FORTUNA GUERRIERO!

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2012-07-02 13:05



Ospite

#110

2012-07-03 16:06

Solo pochissime parole di circostanza per il commiato con Beppe: ci volete (società) almeno far sapere pubblicamente cosa è successo con Iachini? Non pensate che abbiamo almeno questo diritto?
Noi tifosi, che più passa il tempo e più capiamo di non contare assolutamente nulla, di servire soltanto a riempire lo stadio per far entrare soldi in cassa, siamo veramente amareggiati di come si è svolta tutta la vicenda.
Le grandi squadre si costruiscono partendo da idee e comportamenti chiari e coerenti, poi dal creare sintonie e sinergie positive tra tifosi, società, staff tecnico e giocatori.
Non bastano i numeri dei bilanci, i grandi nomi, i proclami: serve la serietà e la credibilità.
Speriamo, salutando i nuovi, che un vento di vero rinnovamento, dopo questa pagina triste, possa pervadere tutti, nel grido che sempre si alzerà: FORZA SAMPDORIA!!!
olga

#111

2012-07-03 17:14



UNA REGINA SOTTO I RIFLETTORI


Non togliertelo mai, non ce lo toglieremo mai: un Doriano, tanti Iachini
ARTICOLO DI DIEGO ANELLI

Giornalista pubblicista. Direttore e ideatore di Sampdorianews.net. Nella redazione di Tuttomercatoweb.com dall'estate 2006.

03.07.2012 01:21 di Diego Anelli articolo letto 383 volte




© foto di Matteo Gribaudi/Image Sport






Sei arrivato nel momento più buio, hai provato a scrollare l’ambiente e svegliare lo spogliatoio, non hai mai illuso nessuno sugli obiettivi, hai chiesto tempo e pazienza, provando intanto a limitare i danni e a capire su quali fondamenta poteva rinascere la Sampdoria. Quando il mercato ti è venuto in aiuto, tra vecchi e nuovi volti hai trovato dentro a quei giocatori, a quegli uomini il tuo stesso dna, la tua rabbia, la tua voglia di spaccare il mondo, la tua umiltà, la tua predisposizione al sacrificio e al lavoro, non lasciando per strada nemmeno un centimetro.

Lavorando, correndo, incitando i ragazzi, scuotendoli dinanzi ad ostacoli apparentemente insormontabili, non perdendo la bussola quando al fotofinish uscimmo sconfitti a Torino e a Crotone, abbracciandoli non quando l’impresa sembrava a portata di mano, ma quando ti trasmettevano la sensazione, la voglia, poi la certezza di avere gli occhi delle tigri, di volerci credere, di crederci davvero. Al momento del tuo arrivo la Sampdoria era stata travolta dal recente passato, da una lunga serie di errori, da una concatenazione di tanti piccoli grandi elementi che costringevano la nostra amata a non riconoscersi, a non ritrovare quei riflettori nati per farla illuminare, farsi invidiare da tutte altre presunte, o reali regine.

Anche tu hai dovuto fare i conti, toccare con mano con quegli spifferi di vento, tramontane, burrasche, grandinate, dopo quel Sampdoria – Varese 0-1 dell’Epifania si raggiunse il punto più basso, cinque mesi dopo proprio contro i lombardi l’apice della felicità. In quei mesi è cambiato tantissimo, tanti protagonisti in campo, ma soprattutto l’aria che si respirava dentro e fuori la squadra. Qualcosa però non era cambiato e mai cambierà, tu mister.

Tu mister, il condottiero, l’uomo capace di far diventare la Sampdoria una cosa sola, tutti per uno, uno per tutti, tu mister, l’uomo che non si toglie mai il berrettino. Nessuna scelta è stata più giusta. Quel berrettino proteggeva, conservava, manteneva vivi i tuoi valori, la tua carica agonistica, la voglia di crederci anche quando pubblicamente eri costretto a pensare giornata dopo giornata, non potendo fare programmi, né lanciare proclami. Del resto i punti, le vittorie non arrivano con le parole, ma con fatti e sacrifici. Quel berrettino hai rischiato di perderlo, ma hai stretto i denti durante le burrasche dei primi mesi, l’hai consolidato a gennaio. Quel berrettino racchiude dentro di te il tuo modo di essere, di crederci, di non mollare mai, il tuo modo di vincere.

A tuo favore parlano i risultati, le due promozioni diventate tre da pochissimi giorni e parlano i sentimenti della gente, di tutti coloro che ti hanno conosciuto e amato incondizionatamente, da giocatore, da allenatore, da Ascoli a Firenze, da Verona a Brescia soltanto per citare alcune piazze. Hai sempre lasciato ad altri i comizi, il modo dei tecnici di “vendersi” bene nei salotti calcistici, tu vai avanti con il tuo berrettino, con il lavoro, gli allenamenti settimanali, la preparazione della partita. Eri già un allenatore in campo quando non avevi ancora appeso gli scarpini al chiodo, eri l’anima della squadra, un guida, un archivio di consigli per i compagni, tutti quei consigli, le parole giuste al momento giusto, l’esperienza, la voglia di combattere sempre sportivamente parlando, tutto quanto l’hai inserito dentro a quel cappellino e nulla potrà portarteli via, perché fanno parte di te.

Quando festeggi un goal, quando corri avanti e indietro per la panchina, quando ti arrabbi e strigli la squadra, quel cappellino non cade mai per terra, magari si solleva un pochino, qualcosa esce e viene condiviso da chi ti sta attorno, da chi è sceso in campo, da chi ti è seduto vicino in panchina, da chi segue la propria amata sugli spalti. Anche quando tutto sembra esserci darci contro, la fortuna pare averci girato le spalle, tutti gli eventi ti sono contrari, una via d’uscita c’è sempre, basta crederci. Una delle immagini che non dimenticherò mai, non voglio dimenticare, non potrei farlo è il tuo volto carico di adrenalina, di carica agonistica, di voglia di crederci ancora, della consapevolezza di essere ad un punto di svolta nel momento in cui sei venuto a salutarci sotto la curva di Castellammare di Stabia a fine partita.

Con il pugno chiuso e rivolto verso l’alto, soltanto una grata ci divideva già, sotto il sole cocente ci avrebbe fatto comodo un bel berrettino, ma è come se l’avessimo avuto. Davanti a noi avevamo un mister capace di trasformare nell’intervallo una squadra menomata dagli infortuni, sotto di un goal dopo pochi secondi su un campo ostico e costretta poi a giocare in inferiorità numerica nell’ultima mezz’ora, ma, nonostante tutto e tutti, la Sampdoria portò a casa i 3 punti con un’impresa che valse la qualificazione ai play-off con 2 giornate d’anticipo. Quel cappellino ha resistito al caldo tipico di ferragosto, alla malasorte, agli infortuni e alla consueta nostra abitudine di complicarci la vita, conteneva il tuo orgoglio, il nostro orgoglio, il desiderio di trasformare un destino negativo di un intero anno solare, di riprenderci quello che ci era stato tolto. In quel momento, in qualsiasi modo sarebbe poi finita la stagione, i nostri cuori ti hanno detto “Grazie” per non perdere mai la speranza, vivere per alimentarla e trasformarla da una fiammella seminascosta ad una fiamma destinata a non spegnersi mai più.

Il nostro passato, il nostro presente, il nostro futuro. Il 2011 ci aveva devastato, la Sampdoria, la nostra Sampdoria aveva bisogno di essere protetta, rigenerata e riportata dove le competeva. Quel berretto, il tuo berretto non te lo sei tolto nemmeno al goal di Pozzi quando correvi in mezzo al campo, nemmeno al triplice fischio finale. Fino all’ultimo secondo non volevi che il traguardo potesse in qualche modo sfuggirci, già all’ultimo secondo, come purtroppo era già avvenuto nella nostra storia. Fino alla fine non hai voluto cambiare, sei rimasto te stesso e anche per questo ti ringraziamo.

Purtroppo o per fortuna la vita va avanti, le panchine cambiano, non vogliamo entrare nel merito delle scelte, cogliamo l’occasione per augurare buon lavoro al nuovo mister, ma questa lettera è dedicata a te. Grazie alla tua presenza, anche ora con l’inizio della tua assenza, siamo e saremo consapevoli che questa promozione, considerata un “minimo sindacale” da molti a giugno ma diventata un miracolo a gennaio e infine un’impresa realizzata a giugno, ci ha ricordato che dinanzi ai prossimi ostacoli, alle prossime difficoltà bisognerà comportarsi come ci hai mostrato in questi mesi, sperando che chi lavora per la Sampdoria e scenda in campo per quei colori non perda mai i tuoi valori, il tuo spirito, il tuo modo di essere, tutto quello che racchiudi in quel berretto. Non potremo indossarlo sempre, ma ognuno di noi dentro al proprio cuore lo porterà con sè, soprattutto nei momenti più difficili.

Prima di Castellammare avevi dichiarato: “se qui, la montagna di Bogliasco franasse e noi troviamo comunque un piccolo pezzo di campo dove allenarci, niente ci distrarrà da quello che deve essere il nostro obiettivo”. In quel piccolo pezzo di campo abbiamo visto un guerriero vincente, era questo il nostro obiettivo. Dinanzi ad un mister come te, ad un’impresa del genere si può avere la certezza di sapere cosa fare di quel berretto, oppure non averne la più pallida idea. Ce lo si può togliere dicendo “giù il cappello”, oppure conservarlo con cura, o non toglierselo mai. Noi scegliamo l’ultima opzione. Non togliertelo mai, regalati ancora e regala a prossime città e tifoserie quello che ci hai regalato, quelle emozioni, quelle sensazioni, contagiose, travolgenti, coinvolgenti, racchiudile nel berrettino e falle conoscere a chi ti sta intorno.

Anche noi il berretto non ce lo siamo tolti e mai ce lo toglieremo, non perché non te lo meriteresti, ma perché un filo ci legherà per sempre, non ci separa più né il campo, né una panchina, né le corsie, né alcune grate. Sei diventato uno di noi, un Doriano. Noi siamo diventati come te, tanti Iachini. Siamo diventati una cosa sola, non togliertelo mai, non ce lo toglieremo mai.. quel cappellino...
olga

#112

2012-07-03 17:19

Questo articolo di Diego Anelli è il tributo onorevole che mi sarei aspettata dalla società, al posto di quelle poche righe insignificanti e un po' irridenti, con quel doppio senso su "giù il cappello".
Mario

#113

2012-07-04 10:43

TUTTO QUANTO E' SCRITTO NELL'ARTICOLO E' IL PENSIERO DI TUTTI I SAMPDORIANI, QUELLI VERI!
GRAZIE BEPPE, GRAZIE DI TUTTO.
PER SEMPRE NEI NOSTRI CUORI, PER SEMPRE UNO DI NOI!

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2012-07-11 04:49


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2012-07-11 05:32


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2012-07-25 04:30


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2012-11-14 14:20


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2012-11-16 08:08