Ricostruire la Città della Scienza di Napoli

virginia volanti
riccione

/ #43 Ancora un'intervista per Città della Scienza: Luca Lista

2013-05-03 13:11

Parlaci un po’ di te, presentati (chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivata a Citta’ della Scienza.)

Sono primo ricercatore all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Napoli e lavoro all’esperimento CMS al Large Hadron Collider del CERN, uno dei due grandi rivelatori che hanno scoperto la nuova particella che sembra essere il bosone di Higgs. Mi occupo principalmente di studiare il quark top, la particella più pesante al momento conosciuta. Sono responsabile del gruppo di Napoli e coordino le attività di analisi dei dati in Italia dell’esperimento CMS.

Ho collaborato per la prima volta con la città della Scienza nel 1995 in occasione della mostra Futuro Remoto. In quella mostra veniva presentato per la prima volta il mondo di internet, poco dopo che al CERN fu inventato il World Wide Web. Tra i primissimi due o tre siti web italiani c’era infatti quello dell’INFN di Napoli, che avevo messo su con l’aiuto di Tim Berners Lee.

Quest’anno ho collaborato con la Città della Scienza nell’organizzazione di una serie di seminari scientifici per le scuole tenuti dei ricercatori dell’INFN. Abbiamo continuato a portare avanti il programma previsto senza interruzioni sin dal giorno dopo l’incendio.

Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

Ricordo che ero un ragazzo quando mi entusiasmavano le prime edizioni della mostra Futuro Remoto. Quella mostra era fatta con il lavoro di tanti giovani ed era capace di attirare i ragazzi rendendo la divulgazione scientifica interessante e accessibile a tutti. Anche quelle visite probabilmente mi hanno fatto venire voglia di studiare fisica e di fare questo lavoro. Dopo tanti anni un entusiasmo simile l’ho visto negli occhi di mio figlio quando ha visitato Città della Scienza. Una che ricordo in particolare è stata la mostra sui dinosauri nel 2008.

Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Mi sono sentito amareggiato per la perdita del museo ma soprattutto profondamente indignato dal gesto. Esempi di degrado e di criminalità a Napoli ce ne sono tantissimi e sotto gli occhi di tutti. Ma attaccare un museo è uno modo tra i più evidenti per dimostrare che qualcuno vuole una Napoli devastata come l’Iraq dopo la guerra del golfo. Purtroppo questa gente è in grado di condizionare la vita della città e del paese.

CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

Non sono un esperto di divulgazione scientifica, ma ho visitato la Villette a Parigi ed il Pavilhao do conhecimento a Lisbona. Città della Scienza mi sembra che potesse reggere bene il confronto. In particolare, mi pare che i contenuti scientifici fossero stati sempre aggiornatissimi e di grande interesse e attualità. Ma soprattutto il significato di un museo del genere nella regione che lascia cadere a pezzi Pompei e abbandona al saccheggio la biblioteca dei Girolamini la rende ancora più importante. Certo, qualcosa nella manutenzione avrebbe meritato di essere migliorata. Ma con i problemi economici di cui ho sentito parlare, che costringono i dipendenti a lavorare senza stipendio, immagino sarebbe stato utopistico pretendere la perfezione.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Non ho abbastanza elementi per giudicare come sono stati gestiti i soldi finora dall’amministrazione di CdS. Immagino che in questa occasione la magistratura starà facendo i dovuti accertamenti. Ma questo comunque non ha nulla a che fare con l’attacco al museo, per citare ancora Saviano fa parte della “macchina del fango”.

E’ un pugno allo stomaco leggere i rigurgiti medioevali di Langone su “il Foglio”, inneggiando al rogo di Città della Scienza e rinnegando l’evoluzione di Darwin, quasi a rievocare il ritorno ai roghi della santa inquisizione, come quello di Giordano Bruno. Durante il mio seminario alla Città della Scienza ho presentato un mio disegno ispirato a quell’articolo, dove Giordano Bruno brucia di nuovo insieme alla Città della Scienza:

http://contrattoalnero.files.wordpress.com/2013/03/rogo.jpg

Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?

Hanno cercato di bruciare l’idea di una Napoli che possa diventare una città normale, che possa tornare ad essere una capitale europea. Una Napoli dove possano esistere le eccellenze o semplicemente le cose belle.

Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

E’ molto importante che sia ricostruita presto e con il massimo della trasparenza, perché anche la ricostruzione sarà un’opportunità di affari per la criminalità. Non entro nel merito dell’opportunità di spostare la sedo o no. Sono scettico, comunque, sul fatto che tutti quelli che parlano di liberare il lungomare siano veramente interessati a lasciare la spiaggia ai napoletani. E’ facile immaginare che c’è già chi pensa a cosa costruire sul terreno rimasto libero a ridosso del mare, magari tra un po’ di tempo, quando il ricordo del rogo si sarà smorzato.

Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Un bel segno, a dimostrazione che c’è una buona parte della cittadinanza che ha ancora una dignità, voglia di riscatto e di vivere in una città normale. Questo però non basta se non sarà seguito da gesti concreti della classe politica che proprio in questo periodo vive uno dei suoi momenti più bassi.

Da cittadino napoletano, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

Sicuramente. Per l’obiettivo scelto e per la portata è un attacco a tutta la città e a tutti i cittadini.

Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Non lo so. Gli episodi in cui Napoli ha tentato la riscossa sono stati molto rari. Già Eduardo diceva “fujitevenne”, e infatti molti dei miei amici, parenti e conoscenti hanno scelto di cambiare città. E anche a me a volte è venuta voglia di andarmene. Ma non smetto di sperare.

Te la senti di provare a tracciare un’ipotesi sul colpevole o la sua motivazione?

Non spetta a me e non ho abbastanza elementi. Ma sicuramente ci sono interessi di camorra, speculatori e di certi politici. E non di rado queste tre figure coincidono. Le motivazioni possibili sono diverse: un colpo alla città, per farle chinare ancora di più la testa, la voglia di accaparrarsi un’area di fronte al mare, l’opportunità di speculare sulla ricostruzione.

Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.

Una speranza di progresso per Napoli.

Raccontaci un aneddoto curioso/divertente/particolare che ti è capitato nella tua attività a Città della Scienza

Ricordo i due seminari che tenemmo subito dopo l’incendio. A parte un minuto dedicato a ricordare il rogo, tutto il resto è andato avanti come se nulla fosse successo, con l’entusiasmo, la curiosità e l’interesse dei giovani studenti. Si può bruciare la biblioteca, ma non la cultura fino a che questa rimarrà viva dentro le persone.

Se hai foto, video, o qualunque altro materiale multimediale che ti ritrae nella tua quotiodianita’ a Citta’ della Scienza e hai piacere che sia condiviso con noi e con la nostra inchiesta, saremmo felicissimi di riceverlo, chiaramente indicando sempre fonte e nome dell’autore.



Avevo prima citato questo disegno che ho pubblicato sul mio blog dove Giordano Bruno brucia di nuovo insieme alla Città della Scienza:

http://contrattoalnero.wordpress.com/2013/03/07/al-rogo/



Se conosci altre persone (ex colleghi, amici, visitatori, ecc.) che pensi possano essere interessati a darci la loro testimonianza su CdS facci sapere.



Avete contattato il giornalista di TG regione Ettore de Lorenzo (ettoredelorenzo@yahoo.it)? Lui e la famiglia erano (sono…!) assidui frequentatori, credo che contribuirebbe volentieri.



Grazie