Ricostruire la Città della Scienza di Napoli

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Ospite

#26 Concorso di disegno naturalistico presso la Città della Scienza

2013-04-21 15:38

Le strutture di Fondazione Idis - Città della Scienza - ospiteranno le opere vincitrici della seconda edizione del Concorso di disegno naturalistico "Illustrare la natura", indetto da Ardea - Associazione per la ricerca, la divulgazione e l’educazione ambientale. La premiazione avverrà nel prossimo autunno, e sarà una delle tante iniziative previste per il 2013 finalizzate alla rinascita della Città della Scienza.

Antonella Calisi

#27 LA CITTÀ DELLA SCIENZA IN UN FUMETTO

2013-04-22 17:11

Sarà distribuito in tutte le scuole campane il fumetto intitolato "Il ritmo di Città della scienza".

Si tratta di poche pagine in bianco e nero in cui, con il linguaggio più amato dai ragazzi, si racconta cos’era la Città della scienza, le attività che si svolgevano al suo interno, le numerose mostre allestite.Il racconto si conclude con vignette che raccontano il rogo, la tristezza dei bambini, ma anche la forza e l’impegno della comunità per ricostruirla.

L'obiettivo è chiedere alla cittadinanza il sostegno necessario per poter avviare la ricostruzione.

Il fumetto è stato presentato il 19 Aprile nei locali del polo scientifico non interessati dal rogo, in occasione del seminario ‘Scuola@azienda insieme per Citta’ della scienza”.
Claudia Becchi

#28 Il MIUR promuove una gara di idee per far ripartire Città della Scienza

2013-04-23 09:35

Il Ministero dell'Istruzione, Università e Ricerca lancia un progetto, nelle scuole di ogni ordine e grado, che raccolga idee per la ricostruzione e il rilancio del museo partenopeo.

Da molti anni, Città della Scienza vede nelle scuole il proprio polo di attrazione. Proprio per questo, docenti e studenti potranno ora esprimersi liberamente su ciò che si aspettano dalla nuova sede del museo.

Lo stesso ministro Profumo sarà in visita al museo il prossimo 30 aprileper testimoniare i primi risultati della campagna.


Ospite

#29 Città della Scienza: uno stand alla fiera di Venticano

2013-04-23 21:10

 

Venticano inaugura la 36 edizione della fiera campionaria. Uno stand è dedicato alla raccolta dei fondi per la ricostruzione di Città della Scienza distrutta dall’incendio.

“Abbiamo voluto aderire a questa campagna di sensibilizzazione – dice il sindaco Luigi De Nisco - perché ci è sembrato doveroso visto che la Fiera di Venticano, nonostante la crisi, si conferma leader a livello meridionale e viene visitata da migliaia di persone. Chiunque vorrà dare il proprio contributo, anche minimo, potrà farlo allo stand dedicato appunto a Città della Scienza".

Fra le novità della fiera molte alternative nel campo delle energie rinnovabili, ma anche prodotti per la casa, artigianato e 12 mila metri quadrati dedicati alla natura, all’Orto e al Giardino.

La fiera sarà aperta tutti i giorni fino al 29 aprile dalle ore 9.00 alle 12.30 e dalle 15.00 alle 21.00

 

A. Zaino

#30 Città della Scienza: missione extraeuropea per la ricostruzione

2013-04-24 11:30

Il 25 e il 26 aprile il Direttore di Città della Scienza L. Amodio e la Direttrice Marketing V. Fascione parteciperanno a due eventi internazionali con l’obiettivo di illustrare il percorso di ricostruzione dello science center napoletano.

Il Direttore L. Amodio si recherà negli Stati Uniti dove, in un incontro previsto alla G. Mason University di Manassas, inizierà a coordinare le azioni di solidarietà avviate dalle comunità italo-americane in collaborazione con l’Ambasciata e l’ASTC (Association of Science – Technology Centers).

V. Fascione parteciperà invece al Beijing ITTC (International Technology Transfer Congress) 2013 e, in tale occasione, incontrerà i partner cinesi (Ministero della Ricerca, BAST e BSTC) per coordinare le proposte di aiuto pervenute da diversi musei e istituzioni orientali.

Sono questi i due prossimi eventi fondamentali per portare a termine un obiettivo importante: ricostruire nel più breve tempo possibile Città della Scienza.
S. Lilliu

#31 RespiriAmo scienza: una maratona a Napoli per città della Scienza

2013-04-24 13:18

 

Il prossimo weekend a Napoli si corre per Città della Scienza: RespiriAmo  Scienza” è l’iniziativa degli organizzatori della maratona nazionale di Napoli per contribuire al rilancio del polo di Bagnoli.

La corsa partirà domenica 28 aprile alle 9 da Piazza Plebiscito su un percorso di 10 km.

Seguirà alle 10 un’altra corsa su percorso ridotto di 3 km.

Sabato 27, invece,  si svolgerà la “kids run”, riservata ai ragazzi delle scuole.

Il costo di iscrizione alla maratona è 10 euro (5 euro senza pacco gara).

Le iscrizioni si terranno presso il villaggio allestito in Piazza del Plebiscito dal 26 al 28 aprile o sul sitowww.napolimarathon.it.

 

Antonella Calisi

#32 IL CONCERTO REGIONALE DEL PRIMO MAGGIO ALLA CITTA' DELLA SCIENZA

2013-04-25 12:22

La città della scienza quest'anno farà da scenario al tradizionale concerto regionale del primo maggio.

La scelta di CGIL, CISL e UIL non è solo un segnale per Napoli, per l'Italia, per il mondo della cultura e della scienza internazionale ma anche un richiamo alla legalità.

I segretari dei rispettivi sindacati auspicano che la Città della Scienza torni ad essere un luogo di attrazione per studenti provenienti da tutto il paese nel più breve tempo possibile.

A breve verrà reso disponibile il programma del concerto.

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2013-04-25 21:20


Antonella Calisi

#34 LA CITTA' DELLA SCIENZA SARA' RICOSTRUITA LONTANA DAL MARE

2013-04-26 08:29

Il parco di Bagnoli e più precisamente l'area Newton sarà il sito dove verrà riscostruita la città della scienza.

La cabina di regia su Bagnoli, costituita da rappresentanti del Comune, della provincia; dai ministri Francesco Profumo (Istruzione) e Fabrizio Barca (Coesione territoriale); dai rappresentanti del ministero per lo Sviluppo economico, ha preso una decisione che era attesa da tempo.

E' stata tenuta in considerazione la richiesta dei cittadini napoletani di avere a disposizione un tratto di costa libero; in sostanza la città della scienza si sposta verso l'interno liberando la spiaggia e il mare. I manufatti bruciati rimarranno a testimonianza del rogo così come l'ingresso che verrà completamente ristrutturato.

Entro una settimana sarà stilato il documento definitivo; il raggiungimento dell'accordo permetterà di accedere ai fondi che ammontano a decine di milioni di euro già disponibili per la ricostruzione e la bonifica.

Paola Marzorati

#35 Città della Scienza: premio a video reportage

2013-04-29 11:56

E’ stato vinto da un reportage sul rogo di Città della Scienza il premio “Formazione per l’informazione”, indetto dall’ ordine dei giornalisti italiani per gli studenti delle scuole di giornalismo.

Nel video “Il sogno non brucia”, la giovane giornalista Daniela Abbrunzo ha ricostruito la notte dell’incendio, ma anche, con una serie di brevi interviste, le passate contraddizioni nella gestione del museo.

Chiara Segré

#36 Testimonianze dirette su Città della Scienza: Intervista a Angela Festinese

2013-04-29 19:13

Parlaci un po’ di te, presentati: chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivato a Citta’ della Scienza.

Angela Festinese, studi in fisica, sul finire del 2001 ho partecipato a incontri di formazione a CdS di cui sono venuta a conoscenza con la partecipazione, come animatrice scientifica, all'Imparagiocando dell'INFM nel maggio 2001.


Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

A partire da feb 2002 fino ad ott 2012 ho condotto attività didattiche di fisica per scolaresche in visita, in questa lunga collaborazione ho appreso e consolidato la metodologia della didattica non formale. Ad ott 2012 sono venuta a Torino per lavoro e la mia collaborazione si è conclusa il 4 mar 2013. Il ricordo è quello di un posto pieno di giovani e non solo tra i visitatori, dei gridolini di stupore dei bambini, dei nasi in aria nel Planetario, delle code in biglietteria, degli exhibit strapazzati...


Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Ho ricevuto un sms da amici il mattino dopo, inizialmente non avevo realizzato la gravità poi ho visto le foto sul web, ed è stato molto doloroso vedere quelle immagini: 10 anni di lavoro, impegno, passione, abnegazione, in cenere! Come quando muore una persona cara e sai che non ritornerà più, CdS non sarà più come prima.


CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

Il deserto industriale è derivato dalla chiusura dell'italsider e altre fabbriche in quell'area, CdS era l'unica cosa reale e viva nel nulla generato da scelte politico/industriali, riempito solo di promesse e progetti mai realizzati (vedi le inchieste recenti su Bagnolifutura). CdS non era un centro di ricerca come molti pensano, forse il suo nome induce in errore, era il più grande science center italiano e, in quanto tale, non abbastanza valorizzato. Un science center è un posto dove mediante postazioni interattive (exhibit) si osservano fenomeni naturali, oppure si spiegano teorie scientifiche, con l'obiettivo di avvicinare la scienza al grande pubblico con un linguaggio semplice e non per soli addetti ai lavori.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Che era già scoperchiato, si sapevano già queste cose solo che non se ne interessavano tutti i media. CdS si reggeva anche sulle clientele, e questo in Italia non è una novità nè un'eccezione, è la regola. La Fondazione non è un ente pubblico ma ha bisogno del denaro pubblico, senza questo non sopravvive. La crisi più grave è iniziata anche con i tagli effettuati dal presidente Caldoro per rientrare nel patto di stabilità, poi i crediti non riscossi...e così si sono accumulati gli stipendi arretrati; su sprechi e progetti incompiuti non ho conoscenze precise, però è noto che molti dipendenti sono lì in virtù di parentele/amicizie/affinità politiche. Bisogna sapere che noi collaboratori siamo sempre stati pagati in ritardo, ciò perchè sempre in coda nella lista di pagamenti, e nonostante ciò abbiamo continuato a svolgere i nostri compiti garantendo il buon funzionamento del science center giacchè quella scolastica era una larga fetta della sua utenza, il nostro lavoro era di diretto contatto con il pubblico e il volto del museo era anche il nostro. Siamo un numero esiguo ma non eravamo una presenza trascurabile e CdS ci deve tre anni di compensi.


Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

È importante perchè non ci sono analoghi in Italia, perchè la divulgazione scientifica avvicina la gente comune al mondo scientifico, e la diffusione della cultura scientifica contribuisce ad arginare l'emorragia di iscrizioni alle facoltà scientifiche, oltre che arricchire il paese al pari di altre iniziative.


Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Mi sono inizialmente stupita, ci conoscono in tanti! e tanti hanno a cuore i luoghi della cultura. Tra le istituzioni che ora si prodigano per la ricostruzione ci sono anche alcune debitrici nei confronti della Fondazione, e dov'erano quando CdS annaspava? Tutti partecipano ai funerali ma quando sei agonizzante sei da solo.


Da cittadino napoletano, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

No, ignoro e non comprendo le motivazioni ma non concordo con questa ipotesi.


Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Quello napoletano è un popolo che sopporta di tutto e tira a campare, le vicende di CdS si intrecciano con quelle di Bagnoli e non penso che sarà il sostegno popolare a deciderne le sorti.


Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.

L'occasione di fare una cosa che mi piace e in cui credo molto, la divulgazione scientifica, e di farlo nella mia città.

Grazie a Angela per questa preziosa testimonianza

Ospite

#37 "Ricostruiamola" è la parola d'ordine alla Festa del lavoro

2013-04-30 11:47

 

La parola d’ordine è “Ricostruiamola” un appello imperativo per non dimenticare, che verrà lanciato domani in occasione della Festa del lavoro a Napoli. "La ricostruzione di Città della Scienza ed il rilancio dell'area flegrea deve essere solo il primo atto di un progetto più ampio e consolidato di rilancio dell'intera città di Napoli e della Campania”  affermano Federico Libertino, Gianpiero Tipaldi e Anna Rea, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil   di Napoli.

Secondo gli esponenti sindacali, la ricostruzione della Città della Scienza potrebbe essere una grande occasione per mettere in opera la bonifica ambientale dell’ex area Italsider, un progetto che sulla carta è lungamente datato, ma che non è stato mai realizzato.

La festa del Primo maggio, voluta quest'anno a Bagnoli, sarà occasione di incontro tra la gente comune e figure istituzionali del mondo del lavoro, per discutere di ciò che si può e si deve fare, per risollevare le sorti della Campania e per ciò che riguarda la disoccupazione, vera piaga sociale dei tempi moderni.

La Festa vedrà la sua conclusione con l’esibizione di tanti artisti e gruppi musicali. Interverrà inoltre Roberto Giacobbo autorizzato dalla Rai a partecipare a titolo gratuito all'evento per esporre teorie di divulgazione scientifica a sostegno della struttura di Bagnoli.

Si potrà assistere anche in diretta tv su Rai Tre alle ore 16.20, con i collegamenti con Bagnoli dal “Concerto del Primo Maggio” con diretta da Roma condotto da Geppy Cucciari.

 

S. Lilliu

#38 Sostegno alla ricostruzione di Città della Scienza dalla comunità scientifica Usa

2013-04-30 11:56

 

Sostegno e solidarietà per Città della Scienza arrivano anche dagli Stati Uniti: Luigi Amodio, direttore del polo di Bagnoli ha incontrato in questi giorni a Washington personalità illustri del mondo scientifico che hanno dato la loro disponibilità per attività future di sostegno alla ricostruzione.

Nei tre giorni a Washington Amodio si è confrontato con Bud Rock e Walter Staveloz dell'Astc, la rete che negli Stati Uniti e in altri paesi del mondo raccoglie più di 650 musei e science centre.

Ha inoltre dialogato a lungo con  gli addetti scientifici e l'addetto culturale dell'Ambasciata d'Italia in America  - Ranieri Guerra, Giulio Busulini e Renato Miracco.

Infine,  presso la George Mason's University in Virginia, ha incontrato esperti di creazione di impresa nel campo biotecnologico e ricercatori italiani che si sono resi disponibili a diffondere tra la comunità scientifica statunitense il messaggio di sostenere la ricostruzione di Città della Scienza.



Ospite

#39 Torna a Città della Scienza "Lilliput, il villaggio creativo"

2013-04-30 20:15

A partire da oggi, 30 aprile, fino al 5 maggio, Città della Scienza ospiterà la seconda edizione partenopea di "Lilliput, il villaggio creativo", promossa da Exit Communication in collaborazione con l'Ente Fiera Promoberg. La manifestazione coinvolgerà i bambini con attività interattive basate sull'apprendimento creativo e la sperimentazione.

I piccoli visitatori impareranno divertendosi nei 40 laboratori ludico didattici dedicati a Scienza e tecnica, Teatro, musica e cinema, Arte, Educazione ambientale e alimentare, Educazione civica e Sport.

In un'intervista, Daniela Serra, amministratore unico di Exit Communication, si è detta orgogliosa di aver riportato l'evento nello science centre, nonostante il rogo. «Sono pienamente convinta che Bagnoli vada riconosciuta come polo scientifico e della cultura. Bisogna lavorare tutti insieme affiché quest'area possa rivivere momenti di gloria e di visibilità internazionale».


Ospite

#40 Appelli per la Ricostruzione di Città della Scienza: Toni Servillo

2013-04-30 20:19

#20: - Appelli per la Ricostruzione di Città della Scienza: Silvio Orlando

«In quel posto, in quelle stanze succedeva qualcosa di speciale, perché lì la scienza e la ragione trionfavano e ciò accadeva in una città che trae molta forza dall'istintualità ma spesso ne viene anche mortificata e devastata.

Dobbiamo mettere su iniziative simili a quelle che si mettono in atto in occasione dei terremoti, perché l'impatto sulla città di questo evento è lo stesso di una tragedia simile» . L’appello di Toni Servillo.

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#41 L'importanza di CdS: ancora un'intervista

2013-05-02 09:02

Di seguito l'intervista a Mirta Ranaldi, che ci racconta la sua esperienza lavorativa a Città della Scienza.

Mirta, ci racconti come sei arrivata a Città della Scienza?

Sono laureata in Scienze della Natura, laurea magistrale. Ai tempi dell’università ho aderito alla Cooperativa sociale “Le Nuvole”, interna a Città della Scienza, che si occupa di innumerevoli attività, dal teatro scientifico al fornire comunicatori scientifici per il museo. Io ho iniziato così: come guida nel museo, grazie a Le Nuvole. In seguito ho partecipato a un bando di concorso della Fondazione IDIS, il cui fine era la selezione di borsisti con formazione scientifica. Tra il contratto da borsista e altre tipologie contrattuali, ho lavorato in Fondazione per quasi 2 anni, occupandomi degli eventi scientifici da proporre al pubblico nei weekend e gestendo le relazioni con istituti ed enti di ricerca pubblici e privati. Infine mi sono occupata della coordinazione e organizzazione, insieme ad altri colleghi, della mostra “Il Filo della vita: 150 di genetica in Italia”, in collaborazione con l’IGB-CNR, la Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli e altri soggetti.

Che ricordo hai della tua esperienza a CdS?

Per me, fresca laureata, è stata un'esperienza assolutamente incredibile. Sono stata letteralmente, e piacevolmente, travolta da un mondo nuovo, quello lavorativo in una grande azienda che si occupa di molte attività. Mi sono sentita parte di un grande ingranaggio, e l’idea di poter dare un mio contributo a un progetto più ampio è stata gratificante e stimolante. Pur senza avere alcuna esperienza di lavoro nel settore specifico, mi sono state affidate mansioni di responsabilità, e questo mi ha aiutata a crescere e comprendermi meglio in un contesto lavorativo. Quale azienda oggi ti assumerebbe così, senza le garanzie di un forte master alle spalle?

Quindi conservo un ricordo molto positivo e sono grata alla struttura per l’occasione che ha dato a me, come a tanti altri giovani laureati nei più svariati settori.

Se ti dico "Città della Scienza", qual è la prima cosa che ti viene in mente?

Il grande ingresso interno al museo, dove era collocato l’infopoint. Pur lavorando in ufficio, spesso avevamo un contatto diretto con il pubblico, e quel punto rappresentava l’emblema dell’interfaccia utente/museo. C’era spesso un gran via vai di “Nuvole” (le guide della cooperativa), capi, utenti, bambini e tanti colleghi. Quindi l’immagine, il ricordo, che istintivamente riconduco a CdS è l’insieme di vivacità, persone indaffarate, ragazzi in scolaresca, e il sole che filtra attraverso la grande vetrata posteriore. Vetrata poi tristemente nota perché pluri-filmata nei giorni seguenti al rogo: l’unico elemento rimasto intatto è la scultura in acciaio dell’artista napoletano Luigi Tirino, che era addossata alla vetrata.

Qual era il livello dello science center nel panorama nazionale e internazionale?

Le statistiche parlano chiaro. Mi riferisco non solo alla portata stagionale di visitatori, ma anche al fatto che CdS era il secondo museo scientifico più grande e noto in Italia, dietro il Museo Leonardo da Vinci di Milano. Inoltre tutti abbiamo visto la mobilitazione a carattere nazionale ma soprattutto internazionale che c’è stata da parte degli altri istituti di divulgazione scientifica a seguito del rogo di CdS. Il manifesto di fondazione del museo partenopeo vanta firme di notevole calibro scientifico e quindi già alla sua istituzione le idee e il taglio da dare a questa avventura erano chiari ed espliciti. Inoltre, ritornando a tempi più vicini a noi, la qualità della “comunicazione” era garantita dal background e dalla qualifica delle guide Nuvole che, in fondo, sono l’elemento comunicativo che più può interessare il visitatore medio che si interfaccia ex novo con la struttura.

Come hai reagito alla notizia dell'incendio?

L’ho saputo la sera stessa di lunedì 4 marzo. Un caro amico giornalista mi telefona dicendo “Città della scienza è distrutta, hai visto?”. La brutalità della notizia e il grado di confidenza che ho con questa persona mi hanno fatto pensare a un’esagerazione. Ho cercato subito notizie online, e sul sito de Il Mattino stavano comparendo le prime fotografie. Ricordo che erano pochissime, tipo 3, ma che in brevissimo tempo hanno fatto il giro del web, come un feticcio morboso su cui attaccarsi per esorcizzare la portata dell’evento. Il mio primo pensiero, nichilista oltre ragione, è stato: “È finito tutto”. Tra le lacrime, come fosse morto un caro affetto, ho avvertito l’assoluta esigenza di confronto e sono andata su facebook, nella speranza di trovare amici ex-colleghi e Nuvole. La notizia si era diffusa in brevissimo tempo: tutti già sapevano, alcuni erano persino già sul luogo e grazie agli smartphone ci tenevano aggiornati. Il giorno seguente eravamo tutti a Via Coroglio, spontaneamente affluiti. Tra visi attoniti e qualche raro, fiducioso, sorriso, piovevano fazzolettini e domande quasi esistenziali: “E ora?”.

Cos'è bruciato nel rogo di CdS?

Oltre agli oggetti e alle tante cose di valore monetario, è bruciato un importante polo culturale napoletano. È bruciata una possibilità, un’occasione per la nostra città. Si è bruciata la possibilità per altri bambini di venire al museo, assistere a una visita guidata e pensare “Io da grande voglio studiare scienze”. E tutte le guide hanno sentito ben più di una volta il celebre e commovente “Io voglio studiare quello che hai fatto tu!”. Nel rogo è bruciata la passione di tutti quei lavoratori che ogni giorno, nonostante le varie difficoltà dettate dal territorio, dalla burocrazia, mettevano passione e serietà in quello che facevano. E, tornando agli oggetti concreti, sono bruciati alcuni reperti storici di enorme valore, che nessuna assicurazione potrà mai risarcire: la collezione storica di animali impagliati “Bologna”, i preparati di Luigi Lo Bianco della Stazione Zoologica Anton Dohrn, i reperti di Nobile e Fridtjof Nansen. Infine due nautili che amorevolmente venivano curati da un anno e che cocciutamente e inspiegabilmente continuavano a sopravvivere nell’acquario a loro destinato.

L'hai percepito come un attacco all'intera città di Napoli o piuttosto a un simbolo preciso?

Entrambi. Un attacco alla città fatto, simbolicamente, attraverso un mezzo di crescita e sviluppo della città: un polo museale scientifico.

Secondo Bruno Arpaia "Il rogo di Citta' della Scienza sta durando da troppi anni". Si parla infatti di speculazioni, scambi di favori, mancato pagamento dei dipendenti, progetti non ultimati...

Indubbiamente non è positivo né giusto il fatto che, ancora oggi, coloro che lavorano e hanno lavorato per Cds non abbiano nei tempi dovuti la soddisfazione economica del loro lavoro. Ma è anche vero che una struttura museale, con enormi spese di gestione, non può sopravvivere dei soli biglietti staccati. Sarebbe necessaria una maggiore attenzione delle istituzioni a queste realtà.

Secondo te, quanto è importante ricostruire la Città della Scienza?

Dovrebbe essere una priorità per Regione, Comune e per tutti i cittadini, in primis per dimostrare che le cose si possono piegare, ma non spezzare, e che se questa è stata la volontà di un piccolo gruppo che ha il suo interesse nel fare tabula rasa nella zona di Bagnoli, questa volontà cozzerà con l’interesse pubblico nel mantenere vivo e attivo quel polo.

In secondo luogo, Città della Scienza era un patrimonio dei cittadini napoletani, non solo in termini di fruibilità, ma anche come luogo simbolico di conoscenza e di crescita, un unicum nel sud d’Italia.

Che valore hanno le tantissime iniziative fiorite spontaneamente sulle piattaforme online per la ricostruzione e la raccolta di fondi?

Penso siano fondamentali, delle vere boccate d’aria, e non tanto per la raccolta fondi in sé, quanto per il loro attivo contributo nel mantenere alto l’interesse verso la causa, nel non far morire mediaticamente la vicenda. Inoltre reputo la cittadinanza attiva un portentoso mezzo per creare idee, proposte, per far smuovere le energie e anche per rimpadronirsi concretamente del concetto di res publica.

"Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto provocatoriamente Arpaia, o Napoli non si arrenderà?

Se questa domanda mi fosse stata posta il 5 marzo, avrei detto che sarebbe stata la “mazzata definitiva”, ma già dal giorno seguente ho visto l’animosità dei lavoratori di Cds all’opera. La nuova inaugurazione è stata fatta a un mese circa dal rogo; le manifestazioni di solidarietà e interesse da parte dei cittadini ci dicono che ci sarà una rinascita, anzi c’è già stata. Ora si è nella lenta ma inesorabile fase di crescita.

Per quanto concerne un discorso più ampio su Napoli e sul suo rimettersi in piedi, sfociamo in una questione atavica con profonde radici storiche. È ben noto l’intreccio che la criminalità organizzata ha con le problematiche che questo territorio esprime, ed è dura per i cittadini fronteggiare da soli il peso di una gigantesca eredità storica, anche se si sta espandendo la consapevolezza civica e la volontà di reagire al degrado. Ed è in tale contesto che un polo museale si colloca, anche per il suo potere educatore e per gli stimoli che può fornire alla cittadinanza.

Ce l'hai un aneddoto divertente sulla tua esperienza a CdS da condividere con noi?

Ce ne sono talmente tanti… per non imbarazzare nessuno, preferisco raccontarne uno personale. Spesso le mostre ospitate portavano oggetti esotici e curiosi, come l’aerotrim. Una volta rimasi bloccata, da sola, su questo strumento, e non riuscivo più a fermarmi! Per fortuna, dopo 10 minuti di volteggio, ce la feci a scendere!



Lucia Morganti, Master in Giornalismo e comunicazione istituzionale della scienza





Ospite

#42

2013-05-02 13:27

perchè la Citta della Scienza rinasca
virginia volanti
riccione

#43 Ancora un'intervista per Città della Scienza: Luca Lista

2013-05-03 13:11

Parlaci un po’ di te, presentati (chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivata a Citta’ della Scienza.)

Sono primo ricercatore all’INFN (Istituto Nazionale di Fisica Nucleare) di Napoli e lavoro all’esperimento CMS al Large Hadron Collider del CERN, uno dei due grandi rivelatori che hanno scoperto la nuova particella che sembra essere il bosone di Higgs. Mi occupo principalmente di studiare il quark top, la particella più pesante al momento conosciuta. Sono responsabile del gruppo di Napoli e coordino le attività di analisi dei dati in Italia dell’esperimento CMS.

Ho collaborato per la prima volta con la città della Scienza nel 1995 in occasione della mostra Futuro Remoto. In quella mostra veniva presentato per la prima volta il mondo di internet, poco dopo che al CERN fu inventato il World Wide Web. Tra i primissimi due o tre siti web italiani c’era infatti quello dell’INFN di Napoli, che avevo messo su con l’aiuto di Tim Berners Lee.

Quest’anno ho collaborato con la Città della Scienza nell’organizzazione di una serie di seminari scientifici per le scuole tenuti dei ricercatori dell’INFN. Abbiamo continuato a portare avanti il programma previsto senza interruzioni sin dal giorno dopo l’incendio.

Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

Ricordo che ero un ragazzo quando mi entusiasmavano le prime edizioni della mostra Futuro Remoto. Quella mostra era fatta con il lavoro di tanti giovani ed era capace di attirare i ragazzi rendendo la divulgazione scientifica interessante e accessibile a tutti. Anche quelle visite probabilmente mi hanno fatto venire voglia di studiare fisica e di fare questo lavoro. Dopo tanti anni un entusiasmo simile l’ho visto negli occhi di mio figlio quando ha visitato Città della Scienza. Una che ricordo in particolare è stata la mostra sui dinosauri nel 2008.

Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Mi sono sentito amareggiato per la perdita del museo ma soprattutto profondamente indignato dal gesto. Esempi di degrado e di criminalità a Napoli ce ne sono tantissimi e sotto gli occhi di tutti. Ma attaccare un museo è uno modo tra i più evidenti per dimostrare che qualcuno vuole una Napoli devastata come l’Iraq dopo la guerra del golfo. Purtroppo questa gente è in grado di condizionare la vita della città e del paese.

CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

Non sono un esperto di divulgazione scientifica, ma ho visitato la Villette a Parigi ed il Pavilhao do conhecimento a Lisbona. Città della Scienza mi sembra che potesse reggere bene il confronto. In particolare, mi pare che i contenuti scientifici fossero stati sempre aggiornatissimi e di grande interesse e attualità. Ma soprattutto il significato di un museo del genere nella regione che lascia cadere a pezzi Pompei e abbandona al saccheggio la biblioteca dei Girolamini la rende ancora più importante. Certo, qualcosa nella manutenzione avrebbe meritato di essere migliorata. Ma con i problemi economici di cui ho sentito parlare, che costringono i dipendenti a lavorare senza stipendio, immagino sarebbe stato utopistico pretendere la perfezione.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Non ho abbastanza elementi per giudicare come sono stati gestiti i soldi finora dall’amministrazione di CdS. Immagino che in questa occasione la magistratura starà facendo i dovuti accertamenti. Ma questo comunque non ha nulla a che fare con l’attacco al museo, per citare ancora Saviano fa parte della “macchina del fango”.

E’ un pugno allo stomaco leggere i rigurgiti medioevali di Langone su “il Foglio”, inneggiando al rogo di Città della Scienza e rinnegando l’evoluzione di Darwin, quasi a rievocare il ritorno ai roghi della santa inquisizione, come quello di Giordano Bruno. Durante il mio seminario alla Città della Scienza ho presentato un mio disegno ispirato a quell’articolo, dove Giordano Bruno brucia di nuovo insieme alla Città della Scienza:

http://contrattoalnero.files.wordpress.com/2013/03/rogo.jpg

Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?

Hanno cercato di bruciare l’idea di una Napoli che possa diventare una città normale, che possa tornare ad essere una capitale europea. Una Napoli dove possano esistere le eccellenze o semplicemente le cose belle.

Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

E’ molto importante che sia ricostruita presto e con il massimo della trasparenza, perché anche la ricostruzione sarà un’opportunità di affari per la criminalità. Non entro nel merito dell’opportunità di spostare la sedo o no. Sono scettico, comunque, sul fatto che tutti quelli che parlano di liberare il lungomare siano veramente interessati a lasciare la spiaggia ai napoletani. E’ facile immaginare che c’è già chi pensa a cosa costruire sul terreno rimasto libero a ridosso del mare, magari tra un po’ di tempo, quando il ricordo del rogo si sarà smorzato.

Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Un bel segno, a dimostrazione che c’è una buona parte della cittadinanza che ha ancora una dignità, voglia di riscatto e di vivere in una città normale. Questo però non basta se non sarà seguito da gesti concreti della classe politica che proprio in questo periodo vive uno dei suoi momenti più bassi.

Da cittadino napoletano, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

Sicuramente. Per l’obiettivo scelto e per la portata è un attacco a tutta la città e a tutti i cittadini.

Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Non lo so. Gli episodi in cui Napoli ha tentato la riscossa sono stati molto rari. Già Eduardo diceva “fujitevenne”, e infatti molti dei miei amici, parenti e conoscenti hanno scelto di cambiare città. E anche a me a volte è venuta voglia di andarmene. Ma non smetto di sperare.

Te la senti di provare a tracciare un’ipotesi sul colpevole o la sua motivazione?

Non spetta a me e non ho abbastanza elementi. Ma sicuramente ci sono interessi di camorra, speculatori e di certi politici. E non di rado queste tre figure coincidono. Le motivazioni possibili sono diverse: un colpo alla città, per farle chinare ancora di più la testa, la voglia di accaparrarsi un’area di fronte al mare, l’opportunità di speculare sulla ricostruzione.

Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.

Una speranza di progresso per Napoli.

Raccontaci un aneddoto curioso/divertente/particolare che ti è capitato nella tua attività a Città della Scienza

Ricordo i due seminari che tenemmo subito dopo l’incendio. A parte un minuto dedicato a ricordare il rogo, tutto il resto è andato avanti come se nulla fosse successo, con l’entusiasmo, la curiosità e l’interesse dei giovani studenti. Si può bruciare la biblioteca, ma non la cultura fino a che questa rimarrà viva dentro le persone.

Se hai foto, video, o qualunque altro materiale multimediale che ti ritrae nella tua quotiodianita’ a Citta’ della Scienza e hai piacere che sia condiviso con noi e con la nostra inchiesta, saremmo felicissimi di riceverlo, chiaramente indicando sempre fonte e nome dell’autore.



Avevo prima citato questo disegno che ho pubblicato sul mio blog dove Giordano Bruno brucia di nuovo insieme alla Città della Scienza:

http://contrattoalnero.wordpress.com/2013/03/07/al-rogo/



Se conosci altre persone (ex colleghi, amici, visitatori, ecc.) che pensi possano essere interessati a darci la loro testimonianza su CdS facci sapere.



Avete contattato il giornalista di TG regione Ettore de Lorenzo (ettoredelorenzo@yahoo.it)? Lui e la famiglia erano (sono…!) assidui frequentatori, credo che contribuirebbe volentieri.



Grazie
virginia volanti
riccione

#44 Testimonianza per Città della Scienza: intervista a Luigi Coraggio

2013-05-03 13:25

Parlaci un po’ di te, presentati (chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivato a Citta’ della Scienza.)
Il mio nome e' Luigi Coraggio, sono un ricercatore in servizio presso la sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Per motivi professionali ho contatti con Citta' della Scienza quando la stessa esisteva in forma embrionale.

Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?
Come ho detto in precedenza, e' da lungo tempo che sono in contatto con CdS: molti dei miei colleghi di studio hanno trovato lavoro li', alcuni di loro hanno cominciato la loro attivita' professionale quando la stessa e' stata fondata. Ho frequentato pero' molto poco lo science center poiche' nel tempo libero preferisco liberarmi di cio' che e' in stretta connessione con la mia attivita' lavorativa.

Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?
Sono rimasto molto impressionato dalla scena, soprattutto poiche' abito in una zona in cui era possibile osservare il lungomare illuminato dalle fiamme.

CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?
Personalmente ritengo di aver visto nel mondo science center di qualita' migliore in termini di organizzazione e materiale espositivo. Sono d'accordo con "una buona espressione della comun icazione della scienza nel nostro paese", ma non con "il piu' grande museo scientifico di nuova generazione". Tuttavia su scala nazionale bisogna riconoscere che, malgrado i limiti, era ed e' una struttura di punta ma in Italia in questo campo l'eccellenza non esiste e CdS e' praticamente una struttura unica su scala nazionale. E' assolutamente necessario sottolineare che i dipendenti svolgono il loro lavoro con entusiasmo e serieta' professionale e, consci dei limiti, sono sempre stati attenti a recepire suggerimenti provenienti da istituzioni scientifiche italiane e idee provenienti da altri science center stranieri.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?
Tutto cio' era ben noto agli addetti al lavoro da lungo tempo, e la cosa era denunciata da tempo. Purtroppo in Italia l'attenzione dei media si rivolge alle problematiche relative alla scienza o alla sua diffusione solo in occasione di fatti epocali.

Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?
Gran parte della struttura espositiva museale. Ma bisogna sottolineare che molte altre attivita' relative alla diffusione di una cultura scientifica di cui CdS si occupa non sono state coinvolte e tuttora proseguono.

Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?
E' fondamentale, se vi e' stata una cattiva gestione, in buona o cattiva fede, questo non puo' essere assolutamente motivo di arresto per un iniziativa che puo' solo portare giovamento nel campo dell'innovazione della societa' italiana.

Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?
Sono scettico, gli italiani fanno presto a mettere a posto la loro coscienza con una marcia o un "mi piace". I musei italiani (e CdS) sono vuoti per la carenza di attenzione della nostra societa' nei confronti della cultura e dello sviluppo.

Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?
Sono pessimista per quanto riguarda la citta' nel suo insieme e soprattutto la classe dirigenziale tra le peggiori al mondo, ottimista per CdS perche' so che le persone che vi lavorano sono persone appassionate al loro lavoro.

Te la senti di provare a tracciare un’ipotesi sul colpevole o la sua motivazione?
In questa citta' in un periodo di crisi economica e stagnazione dell'imprenditoria, una qualsiasi disgrazia che comporti l'arrivo di denaro pubblico consente alla criminalita' organizzata di infiltrarsi, semplicemente costringendo i privati chiamati a intervenire a dividere i soldi stanziati per la ricostruzione con i delinquenti stessi, con la forza o per convenienza degli stessi imprenditori. Un incendio come quello di CdS rimette in moto l'economia, quella sana ma soprattutto quella criminale.

Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.
Sviluppo

Grazie per la disponibilità.
Chiara Segrè

#45 Testimonianze su Città della Scienza: intervista a Giovanna Gargiulo

2013-05-04 08:32

Parlaci un po’ di te, presentati (chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivata a Citta’ della Scienza.

Giovanna Gargiulo. Laureata in scienze naturali ho fatto una selezione e formazione con Le Nuvole (cooperativa che opera in parte a cds)

Come sei legata a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

Lavorativamente… da 3 anni ci passavo quasi tutte le mattine ( e nn solo)

Come ti sei sentita quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Molto molto male

CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? no!!!

Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

si, in parte si con qualche ammodernamento

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Definirlo succulento boccone mi sembra troppo…. Il rogo fortunatamente ne è stato uno solo

Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?

Oltre al mio lavoro??? Un progetto unico in italia.

Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

È fondamentale

Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Che gente per bene e che crede nella scienza come cultura e progresso ce n’è ancora

Da cittadina napoletana, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

no

Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Faccio parte di quei lavoratori

Ospite

#46

2013-05-04 10:04

#46 - Cannavaro: “Nessuna partita d’addio a Napoli”

Fabio Cannavaro non disputerà più la sua partita di addio al calcio a Napoli, con incasso devoluto a Città della Scienza.

Ad annunciare l’abbandono del progetto lo stesso calciatore, campione del mondo e Pallone d’Oro, che ha iniziato la sua carriera nel Napoli, per una serie di disguidi organizzativi con il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, che gli nega l’uso dello stadio San Paolo per l’evento.

“Avevo già raccolto l'adesione di molti campioni del pallone. È un peccato soprattutto per la nostra città, l'incasso della serata sarebbe stato devoluto alla rinascita della Città della Scienza. Invece il Napoli ha detto no”.

L’ex difensore del Napoli era anche disposto a rimandare la partita al 2 settembre se il 13 maggio lo stadio non fosse stato pronto per i lavori di adeguamento ai criteri Uefa, ma ha trovato dall’altra parte solo un silenzio-dissenso.

Chiara Segré

#47 Testimonianze per Città della Scienza: intervista a Salvatore Fruguglietti

2013-05-05 07:52

Intervista a Salvatore Fruguglietti, direttore progetti scientifici dell'Associazione Le Nuvole.

Parlaci un po’ di te, presentati: chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivato a Citta’ della Scienza.

Salvatore Fruguglietti, ingegnere civile (ex liceale classico), cura per Le Nuvole dal 2005 la direzione dei progetti scientifici “CO_scienze”, tra cui la scuola di comunicazione teatrale della scienza, COm_unica. Si interessa di metodologie per la formazione dei comunicatori scientifici e dell’interazione teatroscienza. Quotidianamente impegnato nella gestione delle attività di guida, didattica ed animazione all’interno del Science Centre di Fondazione IDIS – Città della Scienza di Napoli. Sposato con Alessandra, papà di Mattia (8 anni) e di Ranieri Morgan (4 anni)!

Dopo la descrizione in poco più di 300 caratteri aggiungo che sono approdato a Città della Scienza in maniera casuale.

Nel 1998 per testare una nuova mail ho deciso di inviare il mio CV alle strutture che cercavano personale e che accettavano il CV anche per posta elettronica. Tra le poche Fondazione IDIS che in quel periodo aveva la necessità di integrare i comunicatori scientifici per le nuove mostre che si stavano allestendo e che avrebbero indotto un aumento di pubblico.

Da allora lavoro con Le Nuvole (Stabile d’Innovazione Ragazzi di Napoli) che gestisce in partnership con Fondazione IDIS il servizio di visite guidate, l’animazione di BIT, l’animazione culturale degli spazi del science center e gli eventi di comunicazione teatrale della scienza.

Forza del caso anche se penso che nulla succeda realmente per caso: sono le affinità (elettive?) che segnano i percorsi di crescita personale e professionale delle persone. Per cui eccomi qui, “elettivamente affine” al mondo di Città della Scienza e de Le Nuvole.



Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

La mia esperienza con CdS non è stata ma E’; infatti, dura ancora per cui non mi va di averne un ricordo ma preferisco raccontare la mia esperienza come un percorso costituito da un insieme di punti in equilibrio nel quale trova posto anche l’incendio del 04.03.2013.

Il mio legame con CdS è di testa e di cuore.

Di cuore perché ad ora ho trascorso 15 anni molto belli, molto faticosi ma tanto emozionanti, ed ho avuto modo anche di conoscere Alessandra, mia moglie e mamma di Mattia e Ranieri. Per cui penso che il cuore ci stia tutto!

Di testa perché mi ha dato la possibilità di esplorare il campo della comunicazione della scienza e di integrare tutto il mio percorso di studi. Il liceo classico mi ha preparato a leggere episodi, raccontare storie, indagare la parola; il percorso universitario mi ha fatto indagare in maniera pratica il metodo scientifico e mi ha formato alla ricerca.

Col lavoro di comunicatore della scienza ho avuto la possibilità di “sistematizzare” la mia formazione e di aprirmi continuamente a nuovi mondi. Quando poi dal 2004 ho assunto la gestione dei progetti di comunicazione della scienza per Le Nuvole ho avuto modo di rendere metodologico il mio lavoro ed avviare anche dei progetti di ricerca sulle nuova modalità di comunicazione della scienza e sulle interazioni tra i linguaggi del teatro e della scienza e sull’interazione tra scienza e società, con azioni che partono dall’emozione del racconto delle scoperte per giungere ad azioni finalizzati alla costruzione di cittadinanza consapevole.



Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Le foto? Purtroppo ero sul posto, giunto alle 22:30, dopo aver ricevuto una telefonata di una socia e cara amica che, alle 22:17, mi avvisava che il Science Centre stava bruciando tutto!

Sono immediatamente sceso da casa e, nel percorso (soli 5 chilometri) ho pensato che l’allarmismo fosse eccessivo, sia perchè avevo lasciato il mio ufficio alle 19:40 (e non avevo a mente situazioni che avevano destato la mia attenzione) sia per la speranza (mal celata) di voler giustificare con la tipica capacità di esagerare che a volte contraddistingue il nostro dire.

Tutto vero!

La prima reazione. Perché? Chi? ( e qui confidiamo nel lavoro della magistratura e delle forze dell’ordine)

La seconda. Da quel momento ho avuto due sole certezze; “ripartiamo” (che ho corretto il giorno dopo in riacceleriamo perché non ci siamo mai fermati!) e “ce la facciamo” (e il 10 aprile – soli 36 giorni dopo il rogo! - abbiamo riaperto i nuovi spazi espositivi nella parte non colpita dall’incendio!)



CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

Copio ed incollo le parole di Pietro! Città della Scienza E’ sicuramente un’eccellenza tra i luoghi europei ,e non solo, in cui si costruisce cittadinanza consapevole, dove le nuove generazioni vengono informate, dove si costruiscono possibilità di lavoro, ricerca e sviluppo.

Nel mondo dei science centre sono riconosciute due sole città: Cité (che poi sarebbe La Villette di Parigi) e Città (la nostra Città della Scienza).

Penso che scala di valutazione migliore e più attendibile del valore mondiale di CdS non possa esserci.



Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Qui bisogna andare in ordine e fare chiarezza, in maniera quanto più oggettiva possibile. Inoltre, le domande poste (non da te, che sei un media, ma da chi le stimola con illazioni) devono essere circostanziate per poter ambire ad una risposta. E’ semplice chiedere vagamente per avere risposte che saranno, comunque ed inevitabilmente, giudicate opinabili.

Quindi, chiedo

Speculazioni. Quali?

Promesse. Quali e a chi?

Progetti non portati a termine. Corporea? Altro?

Denaro pubblico bruciato. Se si intendono le strutture andate distrutte nell’incendio, che hanno, comunque, beneficiato di sostegno pubblico, allora si; si è bruciato del denaro pubblico.

Gli scambi di favori. Tra chi? A vantaggio di chi?

La crisi finanziaria. Infatti finanziaria e non economica. La crisi riguarda la circolazione del denaro e dei relativi investimenti ma non ha mai toccato il tessuto produttivo di beni materiali ed immateriali di CdS, non è mai diventata crisi economica. Nonostante sappiamo tutti che se la mancanza di denaro e di liquidità affossa il sistema produttivo di una nazione in conseguenza (le imprese non potendo – senza investimenti - più produrre) la crisi diventa anche economica. CdS non sa cosa significhi crisi economica. Conosce, invece, molto bene e per colpa delle istituzioni pubbliche, che non riconoscono i pagamenti delle commesse (si badi bene pagamento di commesse e non finanziamenti a fondo perduto!) la crisi finanziaria.

Il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti. Dipende dalla crisi finanziaria in cui la struttura versa, non certo dalla volontà di chi gestisce la struttura. Invece, vorrei esaltare il senso di appartenenza dei dipendenti che si sono sottoposti a sacrifici (per molti insopportabili) pur di dare continuità ad un progetto di lavoro che per moltissimi è anche progetto culturale personale e di vita.

Un succulento boccone delle clientele. Clientelismo e politica sono un binomio inscindibile. Quindi, un boccone per chi vorrebbe mangiarlo che, tuttavia, grazie alla vigilanza della governance e dei lavoratori tutti non è stato possibile divorare. Da qui la crisi finanziaria…..

Il rogo sta durando da troppi anni. CdS non è un fenomeno di autocombustione….



Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?

Il rogo ha bruciato molte (non tutte) le strutture del 1853: pilastri colorati dal solfato di rame, pareti di tufo calatafate, capriate in legno e poi, il tecnonastro, gli exhibit, i nostri libri, 15/20 anni di progetti.

Ma non hanno bruciato la “risorsa infinita” che sono le idee, i saperi, i sogni delle persone che lavorano nel Science Center e che, soprattutto, lo hanno immaginato, pensato, costruito, vissuto e fatto vivere, raccontato e che lo costruiranno dov’E’ ma meglio di prima, perché essere uno dei primi science centre al mondo è sempre più difficile. Ma ce la faremo, ribadisco, ne sono certo!



Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

Siamo alle domande pleonastiche! CdS va ristrutturata oltre che per quanto detto sopra perché dietro ad un gesto vile, vigliacco, violento non si arretra. Fortunatamente questa ovvietà è stata compresa anche dal comitato che ha deciso che CdS va ricostruita nel luogo in cui è stata pensata. Un gesto dall’alto valore simbolico, oltrechè di economia (sia di tempi che di fondi) della ricostruzione.

Inoltre, abbiamo il dovere (non il diritto) di volerla dove prima e meglio di prima per dare una risposta costruttiva all’affetto che il mondo intero ci ha riversato addosso; affetto che è conseguenza in minima parte del momentaneo afflato emozionale ed in massima parte da quanto di buono è stato fatto negli anni scorsi, si sta facendo e si farà.

Strappiamoci un sorriso. CdS è un faro per la comunità dei Science Center e lo è anche in questo momento difficile tant’è che se ci si interroga su come reagisce un Science Centre che brucia la risposta (per fortuna e purtroppo, fattiva e sperimentale) la può dare solo CdS.



Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Do ut des…..



Da cittadino napoletano, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

Solo se concepito da una mente geniale potrebbe essere pensato come un attacco alla città.

Penso che l’attacco alla città sia una conseguenza più che la causa dell’attacco ad un luogo comunque di eccellenza di Napoli e, in quanto tale, obiettivo sensibile.

Infatti, la città è stata colpita, in maniera forte, immeritata; sono stati colpiti i bambini della città ai quali è stato strappato un luogo di conoscenza, di divertimento intelligente; i giovani che scoprono o riscoprono saperi; gli adulti che hanno perso un’agorà intelligente e stimolante.



Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Sono assolutamente, convintamente e razionalmente ottimista. L’ottimismo della ragione che viene dalla constatazione che se abbiamo costruito uno dei primi Science Centre al mondo sarà più semplice farlo con l’esperienza maturata sino ad ora. Forse non ci sarà l’emozione della prima volta ma sarà comunque una bella avventura da vivere, anzi una avventura che sto già vivendo.



Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.

Ha fatto aumentare in me la consapevolezza di essere cittadino del mondo.

Ricordi forse la pubblicità di Oliviero Toscani per Benetton in cui tre mani (una bianca, una nera ed una gialla) tenevano dei cuori in mano; il messaggio era “dentro siamo tutti uguali nonostante le apparenze esterne”.

Ecco Città della Scienza ha esaltato la mia capacità di guardare il dentro delle persone, delle cose; ha esaltato la mia capacità di indagare oltre e non fermarmi alle apparenze.

Raccontaci un aneddoto curioso/divertente/particolarte che ti è capitato nella tua attività a Città della Scienza

Non saprei da dove iniziare. In uffico abbiamo il quadreno dell’Ipse dixit sul quale raccogliere la quotidianità della vita del museo.

Ne racconto uno personalissimo.

Dal 1998 al 2001 pur lavorando insieme, gomito a gomito, Alessandra ed io non ci siamo mai presi. Prima dell’apertura del nuovo Science Centre, durante un corso di formazione teatrale abbiamo dovuto interpretare (insieme ad una decina di altri comunicatori) la scena di un matrimonio in chiesa. L’abbiamo fatto per un numero infinito di volte, con livelli di energia sempre differenti. Gli sposi Alessandra ed io…

A settembre 2004 ci siamo sposati (non in chiesa!) ed Enzo Musicò (regista, attore, formatore de Le Nuvole e uno degli interpreti maggiormente esperti in Italia di eventi di comunicazione teatrale della scienza e formatore sulle tecniche teatrali per la comunicazione della scienza) dopo averci costretti a infiniti matrimoni falsi ha testimoniato a quello vero!

Ospite

#48 Festa per l’Europa a Città della Scienza

2013-05-08 20:37

Festa per l’Europa a Città della Scienza

Quattro giorni di laboratori, incontri, dibattiti e installazioni realizzati dagli studenti napoletani. Per quattro giorni a Città della Scienza si parlerà di politiche europee.

Nasce il progetto Europa Museum per avvicinare l’Europa agli studenti attraverso la creazione di un museo itinerante, lo studio degli obiettivi delle politiche europee e l’approfondimento dei principi ai quali questi si ispirano.

Gli studenti degli istituti superiori di Napoli hanno realizzato per l’occasione sei installazioni e sei “tapas tematiche”.

Saranno presentati inoltre i dieci laboratori d’impresa promossi dai ragazzi delle scuole secondarie superiori e coinvolte nel progetto KiiCS che promuove l’interazione tra scienza e creatività d’impresa.

L’iniziativa durerà dal 9 al 13 maggio.


Ospite

#49 “Napoli, te voglio bene assaje…”, raccolta fondi per Città della Scienza

2013-05-10 19:06

Stasera (venerdì 11 maggio) alle ore 21, al teatro Parioli di Roma, Giancarlo Magalli presenterà una serata di beneficenza per la ricostruzione di Città della Scienza.

Tra i tanti artisti che interverranno, Luigi De Filippo, Eugenio Bennato, Gigi D'Alessio, Bungaro, Angela Pagano, M'Barka Ben Taleb, Leontina Pallavicino e Alessandro Preziosi.

Prevista anche la partecipazione del sindaco di Napoli, De Magistris.

"La Città della Scienza di Napoli sta rinascendo, con la volontà di dimostrare che pochi malintenzionati possono distruggere temporaneamente le strutture della cultura, ma non l’idea". Le parole di Luigi De Filippo, direttore artistico del teatro, nel comunicato stampa.


Ospite

#50 La Fisica protagonista a Città della Scienza

2013-05-12 16:01

La fisica sarà protagonista dell’evento “Passione Fisica”: mostre, laboratori e conferenze negli spazi aperti di Città della Scienza. Domenica 26 maggio sarà una giornata dedicata alle curiosità della Fisica.

Gli studenti del Dipartimento di Fisica dell’Università Federico II assisteranno il pubblico nella costruzione di esperimenti che ciascuno potrà portasi a casa. Le leggi fisiche potranno essere comprese grazie all’utilizzo di oggetti comuni.

Da visitare la mostra interattiva “I giochi di Einstein” e “L’infanzia di Einstein”.

In un seminario dell’INFN si parlerà del “Bosone di Higgs”, della sua scoperta e un excursus sul modello standard.

L’Osservatorio Astronomico di Capodimonte curerà un laboratorio sulle macchie solari viste al telescopio.

Si potrà infine assistere alla rappresentazione teatrale dedicata ad Enrico Fermi e alla scoperta che gli valse il premio Nobel.