Ricostruire la Città della Scienza di Napoli

virginia volanti
riccione

/ #44 Testimonianza per Città della Scienza: intervista a Luigi Coraggio

2013-05-03 13:25

Parlaci un po’ di te, presentati (chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivato a Citta’ della Scienza.)
Il mio nome e' Luigi Coraggio, sono un ricercatore in servizio presso la sezione di Napoli dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare. Per motivi professionali ho contatti con Citta' della Scienza quando la stessa esisteva in forma embrionale.

Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?
Come ho detto in precedenza, e' da lungo tempo che sono in contatto con CdS: molti dei miei colleghi di studio hanno trovato lavoro li', alcuni di loro hanno cominciato la loro attivita' professionale quando la stessa e' stata fondata. Ho frequentato pero' molto poco lo science center poiche' nel tempo libero preferisco liberarmi di cio' che e' in stretta connessione con la mia attivita' lavorativa.

Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?
Sono rimasto molto impressionato dalla scena, soprattutto poiche' abito in una zona in cui era possibile osservare il lungomare illuminato dalle fiamme.

CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?
Personalmente ritengo di aver visto nel mondo science center di qualita' migliore in termini di organizzazione e materiale espositivo. Sono d'accordo con "una buona espressione della comun icazione della scienza nel nostro paese", ma non con "il piu' grande museo scientifico di nuova generazione". Tuttavia su scala nazionale bisogna riconoscere che, malgrado i limiti, era ed e' una struttura di punta ma in Italia in questo campo l'eccellenza non esiste e CdS e' praticamente una struttura unica su scala nazionale. E' assolutamente necessario sottolineare che i dipendenti svolgono il loro lavoro con entusiasmo e serieta' professionale e, consci dei limiti, sono sempre stati attenti a recepire suggerimenti provenienti da istituzioni scientifiche italiane e idee provenienti da altri science center stranieri.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?
Tutto cio' era ben noto agli addetti al lavoro da lungo tempo, e la cosa era denunciata da tempo. Purtroppo in Italia l'attenzione dei media si rivolge alle problematiche relative alla scienza o alla sua diffusione solo in occasione di fatti epocali.

Cos'è bruciato in quel rogo la notte del 4 marzo 2013?
Gran parte della struttura espositiva museale. Ma bisogna sottolineare che molte altre attivita' relative alla diffusione di una cultura scientifica di cui CdS si occupa non sono state coinvolte e tuttora proseguono.

Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?
E' fondamentale, se vi e' stata una cattiva gestione, in buona o cattiva fede, questo non puo' essere assolutamente motivo di arresto per un iniziativa che puo' solo portare giovamento nel campo dell'innovazione della societa' italiana.

Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?
Sono scettico, gli italiani fanno presto a mettere a posto la loro coscienza con una marcia o un "mi piace". I musei italiani (e CdS) sono vuoti per la carenza di attenzione della nostra societa' nei confronti della cultura e dello sviluppo.

Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?
Sono pessimista per quanto riguarda la citta' nel suo insieme e soprattutto la classe dirigenziale tra le peggiori al mondo, ottimista per CdS perche' so che le persone che vi lavorano sono persone appassionate al loro lavoro.

Te la senti di provare a tracciare un’ipotesi sul colpevole o la sua motivazione?
In questa citta' in un periodo di crisi economica e stagnazione dell'imprenditoria, una qualsiasi disgrazia che comporti l'arrivo di denaro pubblico consente alla criminalita' organizzata di infiltrarsi, semplicemente costringendo i privati chiamati a intervenire a dividere i soldi stanziati per la ricostruzione con i delinquenti stessi, con la forza o per convenienza degli stessi imprenditori. Un incendio come quello di CdS rimette in moto l'economia, quella sana ma soprattutto quella criminale.

Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.
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