PETIZIONE POPOLARE per la TUTELA dai PERICOLI da IMPIANTO di ACCUMULO BESS A Colloredo di Prato

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All’Assessore regionale
alla difesa dell'ambiente,
energia e sviluppo sostenibile
Via Carducci, 6
34132 Trieste
PEC: ambiente@certregione.fvg.it

Al Prefetto di Udine
via Pracchiuso n. 16
33100 Udine
PEC: protocollo.prefud@pec.interno.it

Alla Sindaco del Comune
di Pasian di Prato
PEC: pasian@pec.pasian.it

Alla Giunta comunale
del Comune di
Pasian di Prato
PEC: pasian@pec.pasian.it

All’ ARPA sede di Udine
Via Colugna, 42,
33100 – Udine
PEC: arpa@certregione.fvg.it

Alla ditta TERNA RETE ITALIA S.P.A.
viale E. Galbani, 70
00156 Roma
PEC: ternareteitaliaspa@pec.terna.it

Alla ditta ATLAS STORAGE 1 s.r.l
Via Giuseppe Rovani, 7
20123, Milano (MI
PEC: atlasstorage1@legalmail.it

 

a mezzo PEC

Colloredo di Prato 10.04.2025

Oggetto: petizione popolare

I sottoscritti abitanti del Comune di Pasian di Prato – Frazione di Colloredo di Prato e tutti gli altri cittadini solidali alle problematiche sollevate e ivi raccolte,

Premesso che

solo il 18 febbraio durante l’incontro dell’Amministrazione Comunale con la cittadinanza siamo ufficialmente venuti a conoscenza del progetto “Impianto di accumulo elettrochimico dell’energia elettrica di potenza pari a 25 MW e relative opere di connessione alla RTN. "PASIAN DI PRATO (UD)"- opere e servizi per impianti a rete. All’incontro era presente anche un esponente della ditta ATLAS STORAGE, ditta esecutrice del progetto, Autorizzata dal MASE il 1.4.2025 e ripubblicata il 3.4.2025.

Ciò premesso, si espone quanto segue:

  1. la zona individuata e destinata alla realizzazione del progetto è situata in una zona agricola da sempre, che ha contribuito a mantenere una bellezza naturalistica quasi incontaminata e paesaggistica. Erbe spontanee, arbusti di pregio, alberi tutelati per la loro vetustà sono presenze che rendono questa zona, strada e meta frequente di interesse pubblico.

 

  1. il percorso identificato per gli invasi, per le opere e servizi di impianti (elettrodotti) coinvolge molte vie e ciascuna presenta notevoli CRITICITA’ che sono:

    1. una tranche della CICLOVIA FVG-4 L.R. 8/2018, denominata “strada di Corones”, è una strada sterrata di pertinenza prettamente agricola:

      1. l’accesso dalla strada comunale è limitata da un ponticello rurale posto a passaggio del canale LEDRA, di esigue dimensioni, decisamente non adeguate a garantire un accesso tempestivo in caso di urgente necessità, come previsto dalla norma anti-incendio descritta anche nella relazione illustrativa;

      2. le dimensioni del ponticello ancor meno saranno adeguate per sostenere il traffico di mezzi pesanti durante l’edificazione e tanto meno quello dei mezzi pesanti per la normale attività nel corso della durata dell’impianto;

      3. a lato dello stesso ponte sull’imbocco con via Variano c’è l’area di ritrovo, identificata da apposito cartello “PUNTO DI RACCOLTA DEI CITTADINI, per fronteggiare eventuali situazioni di emergenza in caso di calamità.

    2. via Variano è una via “comunale” con una viabilità a basso traffico prevalentemente locale, con delle limitazioni di viabilità, con strettoie e precedenze alternate, limiti e dimensioni che, per lo stesso motivo del ponticello sul canale LEDRA, NON garantiscono un accesso tempestivo;

    3. incrocio con Via Udine e prosecuzione su Via del Forno, Provinciale 52: qui le criticità sono diverse:

      1. la paralisi del traffico quasi totale per tutta la durata delle opere. La Provinciale 52 nel tratto via Udine, poi via Del Forno (esattamente il tratto d’interesse), fino all’incrocio a fine paese che divide il traffico in due direzioni, convoglia tutto il traffico in uscita dalla tangenziale ovest di Udine e da sempre è una via ad alta densità di circolazione;

      2. la presenza di un ponte sotto al quale scorre il canale gestito dal consorzio LEDRA TAGLIAMENTO. In quel punto l’alveo del canale, completamente coperto dalla strada per diversi metri, ha una profondità considerevole. L’invaso in quel punto si presume sia stato progettato ad una profondità molto maggiore rispetto al letto del canale e pertanto lo scavo, così estremamente impattante, l'impatto sul traffico sarà quasi totale e renderà la viabilità quasi completamente ostruita per lungo tempo.

 

  1. Tutto il percorso identificato per i cavidotti attualmente in progetto e sopra descritto è lungo circa 2km. e viene realizzato in quanto necessario per collegare l’impianto BESS alla TERNA che però è costruito sul suo confine, e del cui servizio la TERNA abbisognerà.

 

  1. Ci sono soluzioni altre che sono EVIDENTI e più consone a una risposta di TEMPESTIVITA’ E ACCESSO in caso di URGENTE INTERVENTO:

    1. dal confine nord dell’impianto, proseguendo in linea retta sempre in direzione nord per soli 200mt circa, si accede DIRETTAMENTE alla provinciale 52 attraverso una proprietà agricola acquistabile come tutte le altre già acquistate;

    2. ai piedi dell’impianto, al condine di nord est, esiste già una strada di campagna che mette in collegamento la strada sterrata oggetto di istanza, strada di “Corones” di cui al punto 2.a, direttamente alla provinciale 52. I legittimi proprietari si sono già verbalmente dichiarati disponibili all’uso per tale fine.

 

  1. Nelle immediate vicinanze vi sono colture di pregio.

 

  1. A lato del ponticello di cui al punto 2.a si trova uno dei luoghi più evocativi della memoria del paese: i “Lavadôrs”.

 

  1. La strada agricola sterrata, TRANCHE CICLOVIA FVG 4 di cui al punto “2.a”, è una strada meta di passeggiate del benessere, di famiglie, bambini, animali d’affezione e molti sono coloro che vengono anche da altri paesi fino in “Corones” per le loro passeggiate salubri, in qualsiasi stagione e sia in giorni infrasettimanali che festivi.

 

  1. E’ una delle tranche della CICLOVIA FVG 4 (fig. 1), segnata sulle mappe regionali come percorso naturalistico e paesaggistico che collega il confine orientale, del Cividalese, con l’ovest dei luoghi di pregio come Villa Manin e altre destinazioni del Codroipese e oltre. La regione FVG sta investendo su queste CICLOVIE per incentivare un più naturale e sano stile di vita e favorire lo spostamento a impatto zero emissioni inquinati come la bicicletta.

 

INOLTRE

  1. Il confine dell’impianto sarà a una distanza molto ravvicinata, solo 200mt dalle abitazioni abituali di privati cittadini.

 

  1. I protocolli antincendio prevedono che, per evitare il thermal runaway tra i “rack” dei container, come condizione ineludibile è necessaria l’installazione di diversi condizionatori per container per il mantenimento di una bassa temperatura, il cui ronzio, vista la quantità totale massiva, sarà drasticamente elevato. È inoltre doveroso considerare che già da tempo diversi cittadini che abitano in zone relativamente vicine (quasi 1km) alla centrale “TERNA” lamentano ronzii e vibrazioni provenienti dalla centrale stessa, ronzii e vibrazioni che, a detta dei rilevatori, risultano nella norma, ma che di fatto hanno già creato e continuano a creare estremo disagio notturno con già turbe del riposo. Se pertanto a questo già grave disagio verrà aggiunta la rumorosità di centinaia di ventole (minimo 2 per rack fig.2 e 3 in allegato) e condizionatori (fig. 4), sopratutto nel periodo estivo questi cittadini non avranno più vita! (fonti: studio BESS ENEL e linee guida del 23.12.2024 Ministero dell’interno V.V.F)

 

  1. Visto che nel verbale dei V.V.F di Udine viene riportato quanto segue: ”Si comunica che l'opera in progetto non rientra tra quelle soggette ai controlli da parte del comando provinciale dei vigili del fuoco (…..) ed in questo caso dovrà essere attivato l'iter procedurale autorizzativo di Prevenzione Incendi previsto dall'articolo“; il senso di questo contenuto non è comprensibile ai cittadini, lascia aperte domande, preoccupazioni e crea dubbi e incertezze circa la GARANZIA di SICUREZZA ANTI INCENDIO, a maggior ragione anche alla luce di quanto fino ad ora viene riportato dalla letteratura riguardo gli incendi di batterie al litio e della loro estrema difficoltà di spegnimento.

 

Per i motivi su esposti, i sottoscritti fanno formale

 

ISTANZA

 

  • All’Amministrazione Comunale di attivarsi come tutore e garante per i suoi cittadini presso le ditte Atlas Storage1 e Terna affinché procedano alla realizzazione delle richieste specifiche di seguito, nonché si faccia interlocutore referente con le autorità in indirizzo per le richieste di seguito riportate per punti e anche per le richieste di tipo più generico volte a tutelare la cittadinanza da ulteriori future opere analoghe;

 

  • Alla S.r.l. ATLAS STORAGE1 in indirizzo, in qualità di soggetto realizzatore dell'impianto in oggetto e perseguendo, per definizione giuridica (art. 2247 C.C.), la finalità primaria di realizzare un profitto, potrebbe dimostrarsi disponibile ad accogliere le richieste dei residenti limitrofi.

 

  • Alla ditta TERNA per quanto di sua pertinenza come opere di mitigazioni e riconoscimento per tutti i pericoli e disagi reali e concreti, potrà dunque convenire di riconoscere quanto richiesto:

 

  • All’ARPA in indirizzo per i punti di sua pertinenza vista la già esistente problematica di tener conto della gravità dell’impatto all’ambiente ulteriore, anche vista l’estrema vicinanza dell’impianto e delle indicazioni cautelative a proposito dell’ASUFC nel GRFVG-GEN-2024-105225 di data 19/02/2025, nelle sue considerazioni.

 

  • visti i punti 1,2,3,4,5,6,7,8, si chiede il cambiamento del percorso dell’invaso per gli elettrodotti evitando di divellere, sradicare e distruggere la CICLOVIA FVG – 4, via Variano e via Udine fino all’ingresso “TERNA” dalla provinciale come risulta dal progetto attuale, procedendo come suggerito ai punti 4 a e 4b.

 

  • Visto il punto 9 si chiede INDIPENDENTEMENTE dai risultati delle rilevazioni degli enti preposti, INDIPENDENTEMENTE dal fatto che i range di rumorosità rientrino nella norma, di provvedere, A PRESCINDERE delle misurazioni, ad inserire ancor prima dell’inizio del cantiere, opere di mitigazioni per l’abbattimento acustico con la costruzione di muri fonoassorbenti per un'altezza almeno di 5 m. (come ad esempio viene già fatto per salvaguardare le case vicine alle ferrovie e autostrade). A tal scopo, visto che sono previste opere di mitigazione paesaggistiche con la piantumazione arboree, chiediamo che le stesse siano così realizzate: con file tipo boschetto per una profondità di 20mt e fra un alberello e l’altro sia prevista la piantumazione di arbusti tipo siepe sì da coprire gli spazi vuoti tra un tronco e l’altro.

Nel caso che le misure risultassero insufficienti a tale realizzo, si chiede che per confine, anziché utilizzare la rete metallica (fig.5 e 6), venga innalzato un terrapieno alto almeno 3 metri sul quale poi piantumare alberi e arbusti fra un tronco e l’altro. Si rappresenta inoltre che, nel caso che per qualsiasi motivo le piante non dovessero attecchire in forma rigogliosa, all’’ATLAS STORAGE 1, o chi in loro vece e a chi successivamente ne acquisirà il subentro ne risulti l’obbligo per la manutenzione, affinché tale barriera rimanga viva e rigogliosa e diventando così reale mitigazione.

 

  • visto il punto 1, e in parte anche i punti 6,7,8 e 10 si chiede un indennizzo ai residenti del paese per il disagio arrecato danneggiando uno dei luoghi paesaggisticamente più ricercati come meta di relax da famiglie e privati, riconoscendo ad esempio uno sconto sull’energia elettrica in bolletta.

 

  • Visti i punti 1 e 9, 10, ma anche in parte i punti 6,7,8, si richiede un congruo indennizzo per la comprovata svalutazione degli immobili, derivante dal significativo impatto paesaggistico, dalla prossimità a una fonte di rumore costante e dal potenziale rischio di emissioni gassose ed inquinamento elettromagnetico. Tale richiesta è altresì motivata dal persistente stato di allerta psicologica indotto dalla consapevolezza di risiedere a soli 200 metri da un'infrastruttura la cui salubrità e sicurezza antincendio non possono essere garantite in modo assoluto. A supporto di tale richiesta, si fa riferimento alla dichiarazione di un membro dell'amministrazione comunale di Pavia di Udine, il quale ha riferito di una svalutazione approssimativamente stimata del 40% circa dei loro immobili situati a una prossimità dall’impianto di accumulo di circa 800 metri di distanza, una condizione meno gravosa rispetto alla distanza di 200 metri prevista nel nostro caso."

 

  • visto il punto 9 Si richiede che l'illuminazione notturna sia regolata al livello minimo indispensabile, al fine di prevenire l'inquinamento luminoso e di garantire il riposo notturno dei cittadini. A supporto di tale richiesta, si fa riferimento a testimonianze relative ad impianti analoghi situati in località come Pavia di Udine, distante circa 800 metri, dove l'amministrazione comunale ha segnalato un impatto significativo dell'inquinamento luminoso sulla visione notturna della popolazione (Fig. 5)."

 

  • Visto il punto 11 si chiede un incontro con i V.V.F per conoscere ciò che esattamente significhi quanto riportato al punto 11 e ciò che esso implica.

 

  • Visto il punto 10 e il punto 11 si chiede di conoscere preventivamente le procedure di sicurezza verso i cittadini, le loro abitazioni e proprietà in caso di incendio e si chiede:

    1. l’attivazione di un’allerta ISTANTANEA di tutti gli abitanti vicini sia su Via Variano che su Via del Forno;

    2. di riconoscere un risarcimento (per immobili, persone e affini) agli abitanti coinvolti da eventuale incendio e post incendio per tutte le conseguenze derivanti dal contenimento dello stesso e dalle relative manovre da adottare, nonché da tutte le implicazioni ancora sconosciute, ma riconducibili a tale tragico evento sia nel tempo immediato che a lungo termine;

    3. di organizzare delle serate d’informazione e formazione ai cittadini di cui al punto l. su misure e comportamenti da adottare in caso di incendio e post incendio e per quanto tempo.

    4. di riconoscere e risarcire i danni a persone, luoghi e cose di proprietà, e alla cittadinanza per le parti di bene pubblico di valore paesaggistico ed affettivo (Lavadôrs, alberi secolari, ecc).

    5. Alla ditta ATLAS STORAGE 1 di depositare, presso il comune di Pasian di Prato a cui si chiede di farsi garante di fattività, un piano di intervento per riportare in normalità l’ambiente da ogni contaminazione derivante da esplosione e/o incendio, valevole per tutta la durata del loro in essere e da trasmettere come vincolo a chi a loro subentrasse.

 

  • visto che le Fideussioni del “fine vita impianto” sono date al Ministero, chiediamo un’ulteriore garanzia dichiarata firmata da parte della ditta che alla fine del ciclo venga tutto smantellato e i terreni riportati allo stato d’origine da parte sua o di chi subentrerà alla gestione dell’impianto, per tutta la durata dell’attività e fino e compresa la dismissione dello stesso.

 

  • All’Assessore regionale alla difesa dell'ambiente, energia e sviluppo sostenibile

 

  • Al Prefetto di Udine

 

  • All’Amministrazione Comunale di attivarsi presso le appena citate Autorità per altresì tutelare e garantire i suoi cittadini,

 

  • visto che ad oggi l’impianto in oggetto è l’unico in Regione ubicato a una prossimità così ravvicinata (circa 200mt) alle abitazioni dei cittadini:

 

  • viste le prescrizioni da parte del Servizio gestione risorse idriche - Regione Friuli-Venezia Giulia dal punto d) dal i al punto xiii dell’ AUTORIZZAZIONE UNICA dd_55.14.2025 del 3.4.2025, che, riguardando opere di monitoraggio atte ad evitare il rischio di inquinamento delle falde acquifere, implicitamente ne evidenziano il possibile rischio.

 

  • Vista le considerazioni dell’ASUFC Prot.GRFVG-GEN-2024-105225 A Data 19/02/2024 - pag. 29 del P.E.R. 2024 N. 14b: “Oltre agli impianti di produzione di energia, si ritiene opportuno che siano riportate indicazioni in merito alla presenza su territorio regionale di impianti di accumulo di energia, quali ad esempio gli impianti elettrochimici BESS (Battery Energy Storage System), fornendo con indicazione della loro potenza massima e la loro ubicazione. In merito a questa tipologia di impianti, si rappresenta come gli stessi siano stati coinvolti in diversi incidenti che hanno comportato il rilascio in atmosfera di sostanze tossiche”

 

CHIEDIAMO ULTERIORMENTE 

 

  • Visti i punti 1, 2, 5, 6, 7, 8 e 9, si richiede l'attivazione di vincoli stringenti per impedire la realizzazione di ulteriori impianti di accumulo BESS o similari. Tali impianti, sommandosi a quello già autorizzato, comprometterebbero gravemente la qualità della vita della popolazione locale e non, oltre a danneggiare progetti preesistenti come la CICLOVIA FVG 4. Quest'ultima, in particolare, si troverebbe a costeggiare strutture di stoccaggio, esposta a rumori intensi (ronzii, fischi, ecc.), come dimostrato dall'impianto esistente nel comune di Pavia di Udine. Ciò contrasterebbe con gli obiettivi di mobilità sostenibile stabiliti dalla Legge regionale 8/2018."

 

  • Visti i punti 3 e 4, al fine di tutelare le restanti aree verdi e preservare l'integrità e la sicurezza delle strade interpoderali, si richiede l'implementazione di limitazioni al transito per i mezzi pesanti e con rimorchio. Tali limitazioni dovranno essere segnalate tramite appositi cartelli stradali, indicando i carichi massimi consentiti, tenendo conto che le strade in questione non sono progettate per sostenere carichi elevati. Si chiede, inoltre, l'introduzione di divieti di passaggio, limitati a fasce orarie specifiche, al di fuori degli orari di attività lavorativa

 

  • Visto che la centrale “TERNA” ha il suo accesso dalla provinciale 52, e che difronte all’ingresso, fronte nord la provinciale, si estende un’ampia zona di terreni agricoli che arriva fino alla frazione di Plasencis (comune di Mereto di Tomba) con abitazioni situate a distanze superiori ai 200 metri

 

  • Vista la legge regionale 2 del 4.3.2025 art.2 comma1 nelle lettere da a) alla lettera l) danno indicazioni alla scelta e di prediligere ubicazioni che non comportino riduzione del consumo di suolo” (art. 1 comma 3) e a tal proposito si mette in evidenza che nella stessa zona è ubicata una base missilistica dismessa da anni come alla lettera l) dell’art. Comma 1.

 

  • Visto il punto 9 e rilevate le numerose notizie, sia recenti che meno recenti, concernenti incendi e/o esplosioni di containers degli impianti BESS – tra cui si segnalano, per impatto e recentezza, l'evento di gennaio 2025 a Moss Landing, California, USA, con successiva riaccensione a febbraio 2025 a causa della difficoltà di spegnimento, e quello di febbraio 2025 a Thurrock BESS, Essex, Inghilterra, oltre a diversi altri episodi verificatisi nel 2024 e nel 2023, e via via fino ad arrivare ai numerosi incendi in Corea del Sud a partire dal 2017, che hanno indotto le autorità coreane a imporre una temporanea moratoria sulla costruzione di nuovi impianti BESS – si ritiene che i punti 10 e 11 risultino legittimi. (da: BESS failure incident data base: STORAGE WIKY.EPRI.COM)

 

PERTANTO, alla luce delle considerazioni esposte, di tutti i riferimenti menzionati e, soprattutto, della prossimità dell'impianto alle abitazioni (circa 200 metri), la cui realizzazione già incomberà compromettendo la serenità e la qualità della vita dei residenti,

CHIEDIAMO che, data la presenza di valide alternative, si indirizzino eventuali progetti futuri verso le aree precedentemente indicate.".

 

Con osservanza e certezza di un Vs. interessamento

gli abitanti del Comune di Pasian di Prato – fraz. COLLOREDO DI PRATO e tutti gli altri cittadini che sono solidali comprendendo la gravità alle problematiche sollevate e ivi raccolte:

 

 


IL COMITATO SPONTANEO “CORONES” Colloredo di Prato    Contatta l'autore della petizione

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