Azioni più incisive contro le molestie e le discriminazioni al CNR

Gentili Colleghi del Comitato Unico di Garanzia del CNR,

siamo un gruppo di dipendenti del CNR di Milano, ma assieme a noi ci sono colleghi di INAF e di INGV che con noi condividono la sede dell’Area della Ricerca Mi1, che ha avuto modo, in questi mesi, di discutere sul problema delle molestie (sessuali o discriminatorie in senso più ampio) alla luce di una situazione particolarmente sgradevole che ha visto coinvolta una nostra collega.

In questa occasione abbiamo consultato il Codice di Comportamento del CNR ed anche quello dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, trovando però scarso riscontro: il Codice di Comportamento del CNR infatti, riflettendo sostanzialmente quello dei dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni, si configura più che altro come un Codice di deontologia professionale, e solo all’art. 7 comma 2 fa cenno al problema, con riferimento alle richieste di prestazioni sessuali (le prevaricazioni, le intimidazioni, le pressioni, le offerte e le richieste di prestazioni estranee ai doveri lavorativi, di qualunque natura, anche sessuale, in cambio di privilegi o promesse, in particolare di carriera vanno contrastate con ogni mezzo e immediatamente denunciate).

Alcuni colleghi più esperti in questioni giuridiche ci hanno spiegato che i Codici citati non entrano nel dettaglio del problema delle molestie perché la molestia sessuale è un reato, punibile ai sensi del Codice Penale. Tuttavia, dal confronto tra di noi è emerso un senso di forte inadeguatezza: a noi pare che ci siano dei confini molto liquidi tra vari tipi di molestie, e che molte donne, molte colleghe, non avrebbero il coraggio di denunciare una situazione che le ha viste anche in grave imbarazzo, a fronte magari di battute pesantemente sessiste, sapendo che le conseguenze per il molestatore sarebbero penali. Immaginiamo che lo stesso possa valere non solo per le donne a fronte di molestie sessuali, ma più in generale per ciascuno, uomo o donna che sia, a fronte di comportamenti gestuali o verbali che sottintendano una discriminazione rispetto non solo al genere, ma al colore della pelle o alla disabilità, per esempio.

I colleghi di INAF ci hanno informato che il loro CUG ha approvato e sta promuovendo presso l’Ente un “Codice di comportamento per la prevenzione delle molestie sessuali e morali per la tutela della dignità delle persone” finalizzato a “garantire a  tutti coloro che a vario titolo lavorano e operano in INAF il diritto inviolabile ad essere trattati con dignità e rispetto”. Nel Codice, disponibile alla pagina web 

http://www.inaf.it/it/sedi/sede-centrale-nuova/comitato-unico-di-garanzia/documenti/verbali/Verbale_riunione_CUG_13_12_2017_Allegato_I.pdf/at_download/file  

oltre a stigmatizzare chiaramente diverse situazioni, si propongono anche possibili azioni e soluzioni.

Vi scriviamo, quindi, incoraggiati anche dal documento da Voi inviato a tutti i Direttori in occasione dell’8 marzo, per chiedervi di avviare verso i vertici dell’Ente un’azione simile, che integri l’attuale Codice di Comportamento, e, contemporaneamente, di avviare verso i dipendenti dell’Ente un’azione che sia di maggiore sensibilizzazione verso queste tematiche, con uno sguardo mirato all’informare sulle azioni che un dipendente che ritenga di essere stato leso nella propria dignità personale possa intraprendere.   Certi della vostra attenzione, porgiamo cordiali saluti.  

Le proponenti Antonella Bodini (IMATI) e Paola Carrara (IREA)


Antonella Bodini (CNR-IMATI Milano)    Contatta l'autore della petizione