Restituiteci i nostri soldi: dobbiamo fare ricerca


Ospite

/ #6

2016-04-07 13:07

Ho firmato la petizione lanciata da ANPRI per due motivi. Il primo, perché la requisizione da parte della sede contrale dei finanziamenti assegnati ai ricercatori rappresenta un atto unilaterale di interruzione di un rapporto fiduciario che dovrebbe invece essere alla base della nostra attività di ricerca e di impegno verso terzi nella gestione dei fondi. Il secondo perché tale requisizione, oggi applicata a specifiche giacenze e progetti , rappresenta un pericolosissimo precedente. CIÒ DETTO, FATTO E FIRMATO, non posso non far notare che i considerevoli fondi a suo tempo elargiti in modo esclusivamente nominale attraverso i progetti bandiera, premiali e di interesse , citati nella petizione, contravviene alle più elementari regole di trasparenza della informazione e aperta competizione di proposte ed idee scientifiche. Il merito, insomma. Nella fattispecie furono foraggiati circuiti di relazioni preferenziali premiando le conoscenze personali e non il merito. I guasti che un tale sistema provoca, già richiamati più e più volte, e ultimamente e per altro motivo dalla senatrice Cattaneo , non hanno solo a che vedere con una preferenziale, discriminante e ingente distribuzione di risorse all'interno della comunità scientifica ma, in virtù di questa, con l'affermarsi di una elite impermeabile, potente e auto referenziata, capace di attivare a sua volta un network di distribuzione interessata delle risorse affidategli, esattamente come avviene pressoché quotidianamente in Italia, nei settori dell'edilizia, della sanità, delle infrastrutture etc. etc. Per contro,con questo sistema vengono emarginate decine e decine di ricercatori indirizzati, più opportunamente, verso l'acquisizione di risorse esterne che, data l' onesta e numerosa competizione, e il contesto scientifico e tecnologico che può non sempre essere loro confacente , porta alle derive ben note di frammentazione e inaridimento nel tecnico dell'attività di ricerca. E per finire , tutto questo si riverbera sul fronte della valutazione che per i primi, innaffiati da fondi ragguardevoli , diventa una pura formalità (e ci mancherebbe pure che fossero incapaci a mettere insieme qualche pubblicazione), mentre per i secondi , può diventare un problema serio, tanto più odioso perchè conseguente ad un sopruso. Il primo principio di una buona e credibile valutazione è quello di far competere tutti ad armi pari. Per inciso ricordo che furono 800 i milioni di euro assegnati nel 2011 dall'allora Ministro Gelmini per i progetti premiali-bandiera -di interesse con una previsione di impegno immediato pari a 1.772 milioni di euro, cifra che persino eccede quella oggi prevista per la realizzazione dello Human Technopole.
Diego Breviario