Ricostruire la Città della Scienza di Napoli

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Chiara Segré

#36 Testimonianze dirette su Città della Scienza: Intervista a Angela Festinese

2013-04-29 19:13

Parlaci un po’ di te, presentati: chi sei, quale e’ la tua formazione scolastica e professionale e come sei arrivato a Citta’ della Scienza.

Angela Festinese, studi in fisica, sul finire del 2001 ho partecipato a incontri di formazione a CdS di cui sono venuta a conoscenza con la partecipazione, come animatrice scientifica, all'Imparagiocando dell'INFM nel maggio 2001.


Come sei legato a CdS? Qual è stata la tua esperienza nello science center e che ricordo ne hai?

A partire da feb 2002 fino ad ott 2012 ho condotto attività didattiche di fisica per scolaresche in visita, in questa lunga collaborazione ho appreso e consolidato la metodologia della didattica non formale. Ad ott 2012 sono venuta a Torino per lavoro e la mia collaborazione si è conclusa il 4 mar 2013. Il ricordo è quello di un posto pieno di giovani e non solo tra i visitatori, dei gridolini di stupore dei bambini, dei nasi in aria nel Planetario, delle code in biglietteria, degli exhibit strapazzati...


Come ti sei sentito quando hai appreso la notizia e visto le foto di quelle fiamme apocalittiche?

Ho ricevuto un sms da amici il mattino dopo, inizialmente non avevo realizzato la gravità poi ho visto le foto sul web, ed è stato molto doloroso vedere quelle immagini: 10 anni di lavoro, impegno, passione, abnegazione, in cenere! Come quando muore una persona cara e sai che non ritornerà più, CdS non sarà più come prima.


CdS era davvero una cattedrale in un deserto industriale? Tu che conosci, per esperienza diretta, centri scientifici che sono il fiore all'occhiello della ricerca europea, cosa pensi del livello di CdS? Sei d'accordo con Pietro Greco, che l'ha definita "una buona epressione della comunicazione della scienza nel nostro paese, il più grande museo scientifico di nuova generazione"?

Il deserto industriale è derivato dalla chiusura dell'italsider e altre fabbriche in quell'area, CdS era l'unica cosa reale e viva nel nulla generato da scelte politico/industriali, riempito solo di promesse e progetti mai realizzati (vedi le inchieste recenti su Bagnolifutura). CdS non era un centro di ricerca come molti pensano, forse il suo nome induce in errore, era il più grande science center italiano e, in quanto tale, non abbastanza valorizzato. Un science center è un posto dove mediante postazioni interattive (exhibit) si osservano fenomeni naturali, oppure si spiegano teorie scientifiche, con l'obiettivo di avvicinare la scienza al grande pubblico con un linguaggio semplice e non per soli addetti ai lavori.

Ma cosa dire del vaso di Pandora che si è scoperchiato dopo il rogo sulle speculazioni, le promesse, i progetti non portati a termine, il denaro pubblico bruciato, gli scambi di favori, la crisi finanziaria, il mancato pagamento degli stipendi dei dipendenti? CdS era anche "un succulento boccone delle clientele", come l'ha definito Roberto Saviano? Cosa pensi delle parole di Bruno Arpaia: "Il rogo sta durando da troppi anni"?

Che era già scoperchiato, si sapevano già queste cose solo che non se ne interessavano tutti i media. CdS si reggeva anche sulle clientele, e questo in Italia non è una novità nè un'eccezione, è la regola. La Fondazione non è un ente pubblico ma ha bisogno del denaro pubblico, senza questo non sopravvive. La crisi più grave è iniziata anche con i tagli effettuati dal presidente Caldoro per rientrare nel patto di stabilità, poi i crediti non riscossi...e così si sono accumulati gli stipendi arretrati; su sprechi e progetti incompiuti non ho conoscenze precise, però è noto che molti dipendenti sono lì in virtù di parentele/amicizie/affinità politiche. Bisogna sapere che noi collaboratori siamo sempre stati pagati in ritardo, ciò perchè sempre in coda nella lista di pagamenti, e nonostante ciò abbiamo continuato a svolgere i nostri compiti garantendo il buon funzionamento del science center giacchè quella scolastica era una larga fetta della sua utenza, il nostro lavoro era di diretto contatto con il pubblico e il volto del museo era anche il nostro. Siamo un numero esiguo ma non eravamo una presenza trascurabile e CdS ci deve tre anni di compensi.


Quanto è importante, se è importante, ricostruire CdS?

È importante perchè non ci sono analoghi in Italia, perchè la divulgazione scientifica avvicina la gente comune al mondo scientifico, e la diffusione della cultura scientifica contribuisce ad arginare l'emorragia di iscrizioni alle facoltà scientifiche, oltre che arricchire il paese al pari di altre iniziative.


Cosa pensi delle molteplici iniziative che sono fiorite immediatamente e spontaneamente e sono proliferate sul web per la ricostruzione e la raccolta di fondi, per esempio Ricostruiamo Città della Scienza, pagina facebook che conta quasi 35000 membri?

Mi sono inizialmente stupita, ci conoscono in tanti! e tanti hanno a cuore i luoghi della cultura. Tra le istituzioni che ora si prodigano per la ricostruzione ci sono anche alcune debitrici nei confronti della Fondazione, e dov'erano quando CdS annaspava? Tutti partecipano ai funerali ma quando sei agonizzante sei da solo.


Da cittadino napoletano, hai percepito l'incendio come un attacco all'intera città di Napoli?

No, ignoro e non comprendo le motivazioni ma non concordo con questa ipotesi.


Sicuramente si è trattato di un attacco a un simbolo. Un attacco del genere potrebbe rappresentare una grande occasione di ripartenza, di rivolta culturale e civile, oppure una mazzata definitiva. Sulla reazione della città sei ottimista o pessimista? "Napoli non si rimetterà mai in piedi", come ha detto Bruno Arpaia? Oppure Napoli non si arrenderà, come tutti quei lavoratori di CdS che dal 4 marzo lavorano ininterrottamente e vogliono inaugurare immediatamente nuove aree espositive?

Quello napoletano è un popolo che sopporta di tutto e tira a campare, le vicende di CdS si intrecciano con quelle di Bagnoli e non penso che sarà il sostegno popolare a deciderne le sorti.


Definisci con una parola o una frase cosa per te come persona ha significato e significa la Città della Scienza.

L'occasione di fare una cosa che mi piace e in cui credo molto, la divulgazione scientifica, e di farlo nella mia città.

Grazie a Angela per questa preziosa testimonianza

Risposte


Ospite

#37 "Ricostruiamola" è la parola d'ordine alla Festa del lavoro

2013-04-30 11:47:46

 

La parola d’ordine è “Ricostruiamola” un appello imperativo per non dimenticare, che verrà lanciato domani in occasione della Festa del lavoro a Napoli. "La ricostruzione di Città della Scienza ed il rilancio dell'area flegrea deve essere solo il primo atto di un progetto più ampio e consolidato di rilancio dell'intera città di Napoli e della Campania”  affermano Federico Libertino, Gianpiero Tipaldi e Anna Rea, rispettivamente segretari generali di Cgil, Cisl e Uil   di Napoli.

Secondo gli esponenti sindacali, la ricostruzione della Città della Scienza potrebbe essere una grande occasione per mettere in opera la bonifica ambientale dell’ex area Italsider, un progetto che sulla carta è lungamente datato, ma che non è stato mai realizzato.

La festa del Primo maggio, voluta quest'anno a Bagnoli, sarà occasione di incontro tra la gente comune e figure istituzionali del mondo del lavoro, per discutere di ciò che si può e si deve fare, per risollevare le sorti della Campania e per ciò che riguarda la disoccupazione, vera piaga sociale dei tempi moderni.

La Festa vedrà la sua conclusione con l’esibizione di tanti artisti e gruppi musicali. Interverrà inoltre Roberto Giacobbo autorizzato dalla Rai a partecipare a titolo gratuito all'evento per esporre teorie di divulgazione scientifica a sostegno della struttura di Bagnoli.

Si potrà assistere anche in diretta tv su Rai Tre alle ore 16.20, con i collegamenti con Bagnoli dal “Concerto del Primo Maggio” con diretta da Roma condotto da Geppy Cucciari.