AL SINDACO DI ROMA GUALTIERI: BASTA SIMBOLI GNOSTICO-ESOTERICO-MASSONICI SUI CANTIERI DELLA CAPITALE

Al Sig. Sindaco di Roma Prof. Roberto Gualtieri,
e, per conoscenza, all’Assessore ai Lavori Pubblici e alle Infrastrutture, Arch. Ornella Segnalini e all’Assesore alla Cultura, Prof. Massimiliano Smeriglio
Egr. Sig. Sindaco,
come cittadini laici e cattolici, di Roma e non solo, esprimiamo la massima riprovazione e sdegno per i contenuti palesemente gnostico-esoterico-massonici NON DICHIARATI dei Murales esibiti sui silos del cantiere della Metro C in Piazza Venezia. Forse gli organizzatori ritengono – ingenuamente - che tali contenuti anticristiani siano decifrabili solo da pochi eletti, ma in realtà si tratta di simbologie marchianamente evidenti che producono tanto più sdegno in quanto allestite nell’anno giubilare senza che ne siano stati dichiarati gli effettivi contenuti.
Di seguito, un veloce riepilogo dei tre murales esposti nell’ultimo anno.
Dicembre 2024: “Costellazioni di Roma”, di Pietro Ruffo. Rappresenta in primo piano la costellazione del Serpentario, con lo sfondo della Pianta Topografica di Roma Antica di Luigi Canina (1850). La parola “Massimo” del relativo circo romano sottolinea – guarda caso - la preminenza del serpente, simbolo gnostico per eccellenza e totalmente anticristiano. La costellazione mariana dello Scudo, intitolato all’eroe cattolico Jan Sobieski, che pure dovrebbe trovarsi accanto al Serpentario è invece stata omessa.
Aprile 2025: "Ci eleviamo sollevando gli altri", di Marinella Senatore. Chiarissimo il riferimento a Ecate, la dea-madre della magia nera, rappresentata come una triplice donna, con attributi come la luna, le stelle, le fiamme e una piccola Persefone-Kore che passa attraverso la porta dell’Ade; il motto “Io contengo moltitudini” è tratto dall’omonimo romanzo dell’icona massonica Walt Whitman e la domanda “Who are you?,”, “Chi sei?” è la domanda topica dei riti iniziatici massonici.

Dicembre 2025: “Tools” di Elisabetta Benassi. Sotto l’apparenza di innocui strumenti di lavoro, sono precisamente elencati gli strumenti della Passione di Cristo: i dadi, la catena-corona di spine insanguinata, i tre chiodi (miseramente evidenti), la croce nella chiave a T-(Tau), lo scalpello-lancia di Longino, addirittura una plateale spugna issata su un’asta di legno. E’ stata presentata come un’opera “ispirata al concetto di comunità operosa e alla forza della manualità”, considerando i cittadini romani, evidentemente, degli sciocchi e degli ignoranti. Presentare gli strumenti dell’atroce crocifissione di Cristo nel periodo di Natale è qualcosa di offensivo, inversivo e degradante per la città culla della Cristianità.
Chiediamo l’immediata rimozione di quest’ultimo murales e l’istituzione di una commissione di inchiesta e vigilanza sui motivi presuntamente decorativi che vengono impiegati sulle strutture mobili dei cantieri, e anche su tutte le installazioni di arte contemporanea. Sta infatti diventando un’abitudine: abbiamo già visto con i lavori per il Giubileo il pullulare, per tutta Roma, di pannelli con occhi onnivegenti, soli neri, stelle a otto punte e altri simboli di chiarissima e inquietante impronta esoterica.

Tutto ciò non è tollerabile.
RingraziandoLa per l’attenzione, e certi di una Sua risposta, Le porgiamo rispettosi saluti.
Cav. Dott. Andrea Cionci e seguenti firmatari
Andrea Cionci Contatta l'autore della petizione