CINTURA di PROTEZIONE per IL PROGETTO DI PIAZZA VERDI LA SPEZIA

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Pino Domestico

#94 Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

2013-08-25 22:23

#93: - Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

Caro Ospite,

La Soprintendenza in prima istanza ha concesso l'autorizzazione subordinandola alla verifica dell'interesse culturale e storico della piazza, verifica che non è stata mai avviata, lo dimostra la lettera del 17 luglio 2013 in cui viene disposto l'accertamento d'ufficio vista l'inadempienza del Comune. Le dichiarazioni mendaci sull'età dei pini hanno falsato l'intero iter amministrativo, il progetto stesso è basato su elementi falsi. Tutto viene rimesso in discussione. E' auspicabile che i funzionari coinvolti, laddove venissero giudicati colpevoli del reato di falso ideologico, vengano prontamente rimossi dalle loro funzioni e che sia loro addebitato l'eventuale danno erariale. Sul fronte dei finanziamenti UE, invece, nessuno ha ricordato che la Corte dei Conti ha avviato un procedimento incaricando la GdF delle indagini. Non ci sono solo gli esposti e le denunce dei cittadini dunque. Mi auguro che il progetto venga bocciato, che i colpevoli vengano e condannati e che il sindaco tragga le conseguenze dando le dimissioni.

Ultimo consiglio, caro ospite, perché non pubblichi le lettere della Soprintendenza? Forse perché smentirebbero clamorosamente le tue affermazioni? Alla prossima salva di bugie da parte tua provvederò a farlo io.

Risposte


Ospite

#95 Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:

2013-08-26 11:40:40

#94: Pino Domestico - Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re: Re:  

 Veramente le lettere, almeno quella endoprocedimentale e quella successiva di risposta alla Procura della Repubblica su sollecitazione del Comitato del no, sono già pubblicate proprio in questa petizione (vedi i link che l'Architetto Mendini ha messo a disposizione di tutti dopo il testo della presente petizione) e non mi sembra ci siano dubbi né sul fatto che l'autorizzazione sia stata rilasciata, né che chi l'ha rilasciata aveva ben chiaro che l'intervento sarebbe stato eseguito su un bene vincolato ex lege. Non mi sembra di leggere che l'autorizzazione sia subordinata all'avvio della procedura di verifica dell'interesse culturale della piazza, bensì di un'autorizzazione senza se e senza ma e di una richiesta di un contemporaneo avvio della procedura per il riconoscimento dell'interesse culturale il cui esito positivo non fa altro che riaffermare e sancire definitvamente, con un vincolo specifico, quell'interesse culturale che già la legge prevede nel caso di beni immobili di proprietà dello Stato o di altri enti pubblici, come è, appunto, Piazza Verdi, mentre l'esito negativo ha l'effetto di rimuovere, in via definitiva, il vincolo stabilito dalla legge. In ogni procedimento amministrativo è possibile integrare qualsiasi atto (eventualmente) mancante senza per questo tirare in ballo Corte dei Conti, Procure, Guardia di Finanza e quant'altro. Stiamo parlando di legittimità di un procedimento e non di legalità che è ben altra cosa e mi sembra del tutto ridondante rispetto al caso in esame. Può essere che io sbagli (non che dica bugie) ma l'impressione che ho è che molti non abbiano ben chiare ripartizioni di competenze e soprattutto non abbiano conoscenze specifiche di come si svolge un'iter procedimentale così complesso. Sto parlando, naturalmente, di atti endoprocedimentali che ci sono e sono incontrovertibili. Conoscendo come operano normalmente le Soprintendenze ho seri dubbi che si siano espressi solo sulla base di una relazione presentata dal Comune, senza rilievi fotografici e altra documentazione che viene sempre richiesta a corredo della domanda. Nutro seri dubbi, altresì, sul fatto che una relazione possa acquisire la rilevanza di atto pubblico. Nutro seri dubbi, ancora, sulla "spontaneità" ex post del provvedimento di sospensione dei lavori e sull'eventuale annullamento dell'autorizzazione, sempre possibile in sede di autotutela, ma che sicuramente è emblematico di un modus operandi, a dir poco, incoerente e illogico e che, mi viene da pensare, potrebbe essere più il frutto di una pressione psicologica data dagli esposti in Procura che non da una seria valenza culturale di uno spartitraffico e 4 corsie di asfalto. Credo di poter dire che l'eventuale riconoscimento dell'interesse culturale - che, ripeto, è già stabilito dal D.lgs. 42/2004 - non renda, di per sè stesso, impossibile l'esecuzione di qualsiasi lavoro ma abbia, piuttosto, la funzione di "attenzionare" l'ente periferico del Ministero dei Beni culturali competente e faccia scattare l'obbligo di richiedere l'autorizzazione all'esecuzione dei lavori stessi. E tutto questo è stato fatto.

Tu ti auguri che i colpevoli (??) vengano condannati, che il progetto venga bocciato e che il Sindaco tragga le sue conseguenze. Io, al contrario, mi auguro che l'intera vicenda venga riportata nel suo alveo naturale che è quello del diritto amministrativo, che si abbassino i toni e le voci urlate, e che, finalmente, i lavori di riqualificazione di un "non spazio" urbano caotico e disordinato com'è l'attuale abbiano corso e che la città possa riconquistare uno spazio urbano beneficiando, nell'interesse di tutti, di un cospicuo finanziamento europeo a fondo perduto. Chi di noi, sindaco o cittadino qualunque, presentando un progetto di riqualificazione di un bene di proprietà che risulti vincitore, tra molti altri concorrenti, e sia ammesso a beneficiare di finanziamenti pari al 70% dell'importo totale, rinuncerebbe? Ammetto i miei limiti ma non comprendo quale sia il vantaggio o, meglio, l'interesse collettivo (non individuale) alla base di ogni scelta amministrativa, che la tua posizione dovrebbe tutelare e promuovere.