CINTURA di PROTEZIONE per IL PROGETTO DI PIAZZA VERDI LA SPEZIA
LETTERA APERTA
Sono stato Presidente della giuria del concorso per la riqualificazione di Piazza Giuseppe Verdi a La Spezia. Ho creduto in questo concorso davvero pulito.
Un concorso intelligente, valido, onesto e attuale, per rinnovare una piazza vittima del traffico e in totale disfacimento. Abbiamo dato un primo premio meritato, un esito del concorso di rara qualità estetica e urbana. Una icona nuova, un possibile vanto per la città di La Spezia. Invece no. Vedo ora tutto rimesso in discussione. La Soprintendenza si rimangia il proprio assenso, il Ministro svolge una scorretta interferenza, Vittorio Sgarbi spara raffiche isteriche, approssimative e sbagliate su un tema che gli è sconosciuto. E poi gruppetti di cittadini retrodatati istigati a negare un lavoro lungo, meticoloso e molto pensato. Complimenti a tutti. Ma che tristezza. O meglio che squallore.
Alessandro Mendini
Architetto
http://img826.imageshack.us/img826/4848/k21o.pngFrançais
http://img35.imageshack.us/img35/3542/ejoh.jpgEnglish
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APPELLO PER LA RIQUALIFICAZIONE di PIAZZA VERDI, LA SPEZIA
I fatti:
- luglio 2009: Il Comune della Spezia, nell’ambito del finanziamento europeo POR-FESR 2008-2013, in collaborazione con il premio P.A.A.L.M.A. (Premio Artista Architetto La Marrana Arte Ambientale) bandisce un “Concorso di progettazione in due gradi per la riqualificazione architettonica e artistica di Piazza Giuseppe Verdi”. Tema fondante del progetto è l’integrazione delle visioni di architetto e artista;
- febbraio 2010: fra gli 89 progetti partecipanti vince quello di Daniel Buren e degli architetti Giannantonio Vannetti (capogruppo), Christian Baglioni, Elena Ciappi, Claudio Dini, Franca Cecilia Franchi.
Motivazione della giuria (Presidente della commissione arch. Alessandro Mendini):
“Il progetto è impostato su una veramente ben avvenuta integrazione fra il lavoro dell’artista e quello dell’architetto. Questa integrazione tra i due metodi creativi – che era il presupposto fondamentale di questo concorso – è perciò avvenuta e ben riuscita. Il sistema spaziale proposto ed evidenziato dall’intervento artistico esprime un’attenzione a tutte le istanze urbane e alle varie geometrie che raccordano le due parti della città. Gli assi urbani sono studiati e risolti con molta attenzione. Il gioco stereometrico, di carattere classico, è bene integrato alla storia architettonica della piazza e propone anche, un microclima del verde e dell’arte che trasforma il sito in un giardino gradevole di segni e di volumi. Anche le proposte di polifunzionalità sono valide ed approfondite, ed aperte ad interpretazioni da parte della cittadinanza. Il progetto, tra l’altro, permette una divisione in fasi di lavori, corrispondente alla necessità di trasformazione progressiva del traffico e ad eventuali semplificazioni e diverse soluzioni esecutive, senza modificarne la concezione generale.
Particolari pregi del progetto sono le soluzioni tecniche e tecnologiche, in particolare l’illuminotecnica, che garantiscono un nuovo rapporto tra la performance elettrica e quella tecnica.”
- 2012: la piazza non è soggetta a vincoli ma viene richiesto ugualmente un parere alla Sovrintendenza che dà la sua autorizzazione ufficiale alla realizzazione del progetto (prot. 33062 del 6/11/2012);
Le nuove sistemazioni a verde prevedono il taglio di 10 pini e la creazione di un aranceto con 75 aranci salvando e curando quelli esistenti; realizzando complessivamente la piantumazione di 40 alberi in più degli esistenti e 480 metri di nuovi siepi fiorite.
Nella relazione storica allegata al bando di gara e nella lettera della Sovrintendenza (prot. 10745 del 15.04.2013) i 10 pini che formano lo spartitraffico al centro della piazza sono dichiarati “elementi di alterazione del disegno architettonico originario cui non può essere riconosciuto in sé alcuna valore storico artistico” e “spartitraffico fittizio, nel quale l’accrescimento dei pini marittimi ha del tutto occluso la visione della piazza, nonché la percezione dell’entrata principale dell’arsenale volgendo lo sguardo a ovest e della viabilità a nastro continuo volgendo lo sguardo a est”;
- 2013 Il Comune espleta le gare di appalto;
- 10.06.2013 l’inserimento di un personaggio noto per le sue intemperanze verbali e mediatiche con termini offensivi -e ignorante del progetto- fomenta attacchi da parte di gruppuscoli dissidenti variamente orientati sul piano politico tanto da sfociare in una serie di disordini nella piazza stessa.
- 15.06.2013 il ministro Bray con un tweet chiede informalmente la sospensione dei lavori per la verifica del progetto da parte del Ministero in riferimento al taglio dei 10 pini che potrebbero essere dichiarati elementi di valore culturale (pur avendo la Sovrintendenza già dato la piena autorizzazione scritta);
- 17.06.2013 come previsto dai contratti con le ditte appaltatrici alle ore 6.00 iniziano i lavori.
Alle 8.53 arriva al Sindaco un fax della Sovrintendenza che invita alla richiesta di una verifica di interesse culturale dei 10 pini.
Sospensione dei lavori.
- 19/6/2013: il ministro Bray convoca il Sindaco della Spezia a Roma e chiede verbalmente una soluzione condivisa che contempli il mantenimento dei pini, anche se incompatibili col progetto. Le scelte di quest’ultimo infatti riaprivano la visuale assiale della piazza e creavano al suo centro -dove si trovano i 10 pini- un anfiteatro aperto con valenza simbolica (l’assenza di un teatro lì demolito) e polifunzionale.
Allo stato attuale si aspetta ancora il parere della Sovrintendenza mentre i lavori sono fermi con costi giornalieri (€ 2.000) per tutti i cittadini e con il rischio di perdere i finanziamenti europei che scadono il 31/12/2014. Costo dei lavori della piazza € 2.800.000.
APPELLO
-CINTURA DI PROTEZIONE-
Con l’appoggio al progetto si chiede una presa di posizione contro:
- l’ingerenza politica nella cultura che deve potersi svolgere liberamente all’insegna delle regole di democrazia e di rispetto per la qualità dell’opera;
- la manipolazione dei sentimenti della gente attuata attraverso i media, facendo leva sulla paura del nuovo e del cambiamento senza spiegare che per evitare la morte delle nostre città e dei loro centri storici dobbiamo trovare un modo per aprirle alla contemporaneità in linea con la storia e la cultura europee;
- lo scadimento del dibattito culturale e i modi violenti e falsi in cui si permette che vengano offese competenze e meriti riconosciuti all’insegna della disinformazione e dell’ignoranza;
- il rischio di azzerare un’opportunità per la città di farsi conoscere a livello internazionale.
Allegati:
- foto della piazza allo stato attuale: Link
- immagini del progetto: Link
- virtual tour: Link
- autorizzazioni Sovrintendenza Link e lettera della Sovrintendenza Link
Hanno condiviso e sottoscritto quest’appello:
- Jean-Jacques Aillagon, ex ministro cultura e della comunicazione in Francia, presidente Istituto Francese delle Arti Decorative
- Renato Barilli, critico d’arte e letterario, Università di Bologna
- Bizhan Bassiri, artista, Roma
- Patrick Bouchain, architetto, conseiller auprès du président du Grand Louvre
- Maurizio Calvesi, professore emerito Università di Roma La Sapienza, presidente della Fondazione Palazzo Albizzini collezione Burri
- Régine Charvet-Pello, designer
- Bruno Corà, critico d’arte, direttore di museo, già direttore del CAMeC (Centro Arte Contemporanea della Spezia)
- Claudio Cosma, direttore artistico Sensus Temporary Art, Firenze
- Yves Daugé, già direttore dei grands travaux du président Mitterand, attualmente Conseiller spécial auprès du Sous-directeur de l’UNESCO pour la Culture
- Franca Falletti, già direttrice Galleria dell’Accademia di Firenze
- Alberto Fiz, direttore artistico museo MARCA di Catanzaro
- Giuliano Gori, collezionista, Fattoria Celle (PT)
- Hélène Guenin , responsable de la programmation - Centre Pompidou-Metz
- Enver Hadziomersphaic, direttore Progetto Ars Aevi Museo Arte Contemporanea Serajevo
- Aldo Iori, architetto, professore all’Accademia Belle Arti di Perugia
- Renata Junqueira De Azevedo Silva, diretora do MuBE- Museu Brasileiro da Escultura
- Olivier Kaeppelin, direttore della Fondation Maeght, Saint Paul de Vence
- Anish Kapoor, artista
- Jannis Kounellis, artista
- Jack Lang, già ministro della cultura in Francia, presidente dell’Istituto del Monde Arabe a Parigi
- Alessandro Mendini, architetto, designer, pittore, critico e teorico dell'architettura e del design
- Augusta Monferini, già soprintendente della Galleria di Arte Moderna di Roma
- Jean Nouvel, architetto, premio Pritzker
- Hans Ulrich Obrist, critico e storico dell’arte
- Chiara Parisi , direttore programmi culturali Monnaie de Paris
- Dominique Perrault, architetto
- Christian de Portzamparc, architetto, premio Pritzker
- Rudy Ricciotti, architetto
- Chiara Sarteanesi, curatore e conservatore Fondazione Burri, Città di Castello
- Giuliano Serafini, critico d’arte, Firenze
- Italo Tommassoni, già professore nell' Università di Roma La Sapienza
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Daniel Buren Contatta l'autore della petizione
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