Vogliamo la riconsegna delle aree della Centrale di Brindisi Nord alla Città!

 

Girano in queste ore le immagini dello smontaggio degli impianti della ex centrale di Brindisi nord (insediatasi nel 1968).
 
Tutte le Amministrazioni comunali precedenti hanno sempre sostenuto che lì non deve più sorgere un insediamento industriale di tale impatto.

È scritto anche nel preliminare del Piano Urbanistico Generale del 2011, ultimo documento ufficiale approvato dal Comune di Brindisi.

Queste immagini possono però tradire: è in atto, per evidente volontà della Regione Puglia e per accordi sostenuti dalla Agenzia territoriale della Regione Puglia per il servizio di gestione dei rifiuti e dal suo responsabile Gianfranco Grandaliano, una operazione che porterebbe a Brindisi, in quell’area, uno dei più grossi investimenti di produzione di energia da rifiuti dei prossimi anni in Puglia ad opera della società A2A.

Facciamo l’impossibile per bloccare questa operazione con espresso invito alla Regione Puglia, al suo Presidente Michele Emiliano e al citato Grandaliano, di modificare il piano rifiuti appena approvato eliminando dai loro programmi che a Brindisi sarà possibile attivare l’impianto privato proposto da A2A.

Per chiudere il “nostro” ciclo dei rifiuti non c’è bisogno di cedere al ricatto barese e lombardo.

Brindisi non è una discarica!
Firma per chiedere la restituzione agli usi portuali e commerciali e la bonifica di quei terreni!

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