Ritorno in Trentino di Pedemonte, Magasa e Valvestino

Nell’imminenza delle prossime elezioni nazionali ci rivolgiamo ai candidati trentini alle elezioni politiche del prossimo 24/25 febbraio per chiedere la disponibilità a sostenere il desiderio delle Comunità di Pedemonte, Magasa e Valvestino, democraticamente espresso cinque anni fa con un referendum, di poter ritornare in seno alla provincia di origine dalla quale furono staccate con un atto autoritario contrario alla volontà di tutta la popolazione.

Per tanti secoli avevano fatto parte del Principato Vescovile di Trento e del Sacro Romano Impero di Germania, poi dell'Impero Austroungarico e del Tirolo ed infine della Provincia di Trento. Poi, con un semplice tratto di penna, nel 1929 Pedemonte e Casotto (corrispondenti all’odierno Comune di Pedemonte) vennero aggregati alla provincia di Vicenza, e nel 1934 Valvestino (oggi Comuni di Magasa e Valvestino) passò a quella di Brescia. Nel 1946 il primo cittadino di Pedemonte espresse in proposito un giudizio secco e senza appello: «si trattò di un provvedimento d'imperio del regime fascista che fu avvertito dalla totalità della popolazione come un'autentica ingiustizia».

Già a partire dal 1943 si cercò con ogni mezzo lecito di tornare con Trento, e la questione venne posta all'attenzione della prima riunione del Consiglio Regionale il 13 dicembre 1948, allorché fu espressa la volontà di sostenere il diritto delle popolazioni «… dei Comuni fuori della Regione che desideravano rientrare (…) che avevano espresso in numerosissime riunioni la volontà di poter ritornare nel Trentino-Alto Adige»: dopo tanti anni quel diritto aspetta ancora di trovare concreta attuazione.

Negli ultimi cinque anni hanno espresso parere favorevole i Consigli Comunali dei paesi limitrofi trentini e delle Comunità di Valle e, con due mozioni approvate quasi all’unanimità, anche il Consiglio Regionale del Trentino Alto Adige-Südtirol. In Parlamento giacciono da qualche anno due appositi disegni di legge presentati dal Senatore Sergio Divina (Lega Nord) e dall’Onorevole Claudio Molinari (Partito Democratico), affinché appaia evidente che la nostra è una causa super partes. Tuttavia, nonostante la legge prescriva un periodo massimo di 60 giorni dalla pubblicazione dei risultati del referendum (2008) affinché il Ministro dell'Interno presenti un apposito disegno di legge in Parlamento, ciò non è ancora avvenuto, e Roma non ha ancora richiesto alle Regioni interessate (Trentino Alto Adige/Südtirol, Veneto e Lombardia) il previsto preventivo parere, obbligatorio, ancorché non vincolante, circa l'eventuale ritorno in Trentino.

Chiediamo quindi a Lei se, indipendentemente dal programma elettorale che porta avanti con il Suo Partito, è disponibile a sostenere il diritto dei Comuni di Pedemonte, Magasa e Valvestino a ritornare in Provincia di Trento sollecitando la competente Commissione Affari Costituzionali affinché richieda al più presto alle Regioni interessate il suddetto parere. Questo è il solo modo per cercare di far ripartire la legittima causa dell'autodeterminazione delle genti che, altrimenti, rischia di morire soffocata dalla polvere del tempo e da una burocrazia sorda alle civili richieste dei cittadini.

Vi ringraziamo fin d'ora per il sostegno che, speriamo, vorrete darci.

 

Per il Comitato promotore dell'Associazione OSAR - Osservatorio Studi Autonomistici Regionali

Nicola Fioretti

Luciano Imperadori

Renzo Tommasi