Stop Test Invalsi

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L'8 marzo 2013 il consiglio dei ministri presieduto da Mario Monti ha varato il regolamento sul Sistema Nazionale di Valutazione senza far discutere il provvedimento in parlamento, facendolo passare per normale amministrazione. Si tratta di un provvedimento che costituisce il coronamento di un processo ventennale di dequalificazioe della scuola pubblica statale per favorire quella paritaria.

Il decreto attribuisce un potere spropositato all'Invalsi che, utilizzando gli stessi test per la valutazione delle scuole, degli insegnanti e degli studenti, <<assicura il coordinamento funzionale del Servizio Nazionale di Valutazione, propone protocolli di valutazione e il piano delle visite degli ipettori alle scuole, definisce gli indicatori di efficienza e di efficacia, redige un rapporto sul sistema>>.

Si prevede che <<le istituzione scolastiche saranno soggette a periodiche rilevazioni nazionali sugli apprendimenti e sulle competenze degli studenti, predisposte e organizzate dall'Invalsi>>, inoltre è stata introdotta nella legge di Stabilità varata lo scorso 24 dicembre, comma 149 dell’articolo 1, una norma che annuncia «a decorrere dal 2014 i risultati conseguiti dalle singole istituzioni sono presi in considerazione ai fini della distribuzione delle risorse per il funzionamento».
Viene meno così il principio di parità delle opportunità e di eguale dignità sociale previsto dalla Costituzione poiché inevitabilmente si verranno a formare istituti più o meno prestigiosi, più o meno efficienti, più o meno competenti a seconda del territorio in cui sono situati e quindi scuole di serie A e scuole di serie B.
È prevista anche l'introduzione dal 2015 delle prove INVALSI negli esami di maturità. Questa disposizione condizionerà e limiterà la libertà di apprendimento degli studenti trasformando la scuola in un ente deputato alla formazione di risolutori di test a crocette anziché di liberi cittadini consapevoli.
Questo rischio è aggravato dal fatto che per riuscire in questo tipo di test è richiesto un sapere unicamente nozionistico, infatti le capacità critiche che ogni studente sviluppa proprio grazie alla scuola non vengono minimamente prese in considerazione. Questo a lungo andare rischia di portare ad un peggioramento della qualità della didattica, che diventerebbe finalizzata unicamente al superamento dei test e di conseguenza verrebbero meno le capacità analitiche del singolo studente. Bisogna dunque fermarsi a riflettere sull'effettiva validtà di queste prove, come sta accadendo nel resto di Europa.
Firma anche tu contro i test INVALSI, contro la (S)Valutazione della scuola, per una società della conoscenza e per una scuola statale per tutti uguale!


Federazione degli Studenti Roma    Contatta l'autore della petizione