Abbattiamo l'ecomostro sul fiume Chidro.
Petizione popolare
Per l’abbattimento delle strutture di captazione delle acque del fiume Chidro, messa in sicurezza del sito e ripristino dei luoghi.
A seguito di una maggiore consapevolezza sociale, ai sensi dell’articolo 24 dello Statuto comunale, i sottoscritti cittadini di Manduria, iscritti nelle liste elettorali e semplici turisti che frequentano le nostre contrade, siamo a rivolgere al Sindaco, una petizione intesa a sollecitare interventi a tutela di interessi collettivi.
Considerato che:
- il complesso dell’impianto di captazione delle acque del fiume Chidro ha ormai oltre quarant’anni di vita e non è mai entrato in funzione; - negli anni, tutto il complesso è stato vandalizzato e depredato di ogni cosa di valore, stante l’abbandono, ed è stato destinatario di numerosi esposti e denunce da parte di associazioni e privati cittadini;
- l’impianto è situato in un’area protetta confinante con le Riserve naturali del litorale tarantino jonico, e già nel suo progetto era estremamente impattante e deturpante l’ambiente;
- l’abbandonato impianto, costato 250 miliardi di lire, nonostante sia compromesso dalla ruggine, è usato da anni come trampolino per i tuffi, e che nell’agosto del 2004 si è verificato un’incidente che ha visto la morte di un adolescente.
Ricordato che:
- già in data 22/03/2003 con delibera nr. 18 a voti unanimi, il Consiglio Comunale di Manduria, aveva deliberato per investire il Sindaco di farsi promotore per individuare le azioni per permettere lo smantellamento del complesso;
- in data 03/02/2011 con delibera nr. 03, a voti unanimi, nuovamente il Consiglio Comunale di Manduria, deliberava per investire il Sindaco di farsi promotore per individuare le azioni per permettere lo smantellamento del complesso;
- nessun seguito è stato dato a queste delibere tanto che è intervenuto il NOE (Nucleo operativo ecologico) dei carabinieri che nel mese di maggio u. s., a seguito dell’ultimo esposto, ha diffidato il sindaco a mettere in sicurezza l’impianto.
Vista la L. R. 23/12/2002 n. 24 e s. m. e i.
Vista la L. R. 15/05/2006 n. 10 e s. m. e i.
Richiamata la normativa vigente, circa la responsabilità del Sindaco in quanto tutore della pubblica incolumità.
A seguito di tutto ciò, con la presente, chiediamo l’abbattimento delle strutture di captazione delle acque del fiume Chidro, della messa in sicurezza del sito e il ripristino dei luoghi come riconoscimento della valorizzazione reale dei beni comuni, da consegnare alle generazioni future.
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