Aggiornate i parametri per i compensi degli avvocati

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Ospite

#51

2013-04-30 06:49

Sciopero ad oltranza ad ogni forma di difesa d'ufficio, comprese le convalide di arresto o fermo, fino a quando non ci restituiranno la dignitá di onorari congrui. Se la professione di avvocato non ha diritto a compensi adeguati, gli avbocati non hanno obbligo di patrocinio ed i criminali tornino in libertá perchè non si possono tenere le udienze e gli interrogatori di garanzia.

Ospite

#52

2013-04-30 06:51

Sciopero ad oltranza ad ogni forma di difesa d'ufficio, comprese le convalide di arresto o fermo, fino a quando non ci restituiranno la dignitá di onorari congrui. Se la professione di avvocato non ha diritto a compensi adeguati, gli avvocati non hanno obbligo di patrocinio ed i criminali tornino in libertá perchè non si possono tenere le udienze e gli interrogatori di garanzia.

Ospite

#53

2013-05-04 11:07

trovo l'iniziativa molto attenta all'interesse della nostra vessata categoria e la condivido pienamente, nella speranza che chi deve la ascolti

Ospite

#54

2013-05-04 14:22

Vogliono creare l'avvocato cinese!! Maledetti!!

Ospite

#55

2013-05-04 21:43

basta siamo bistrattati da tutti. basta. voglio essere un avvocato, non un commerciante

Ospite

#56

2013-05-05 07:36

siamo fermi all'anno 2004 necessita aggiornamento dei paraetri per i compensi legali.che altro commento c'è da fare? è una vergogna, offende la categoria già di suo abbastanza massacrata.grazie.
Insomnia

#57 Siamo Avvocati, o no? Legittima autodifesa dell'Arte e della Professione.

2013-05-05 09:33

Non facciamo i calzolai che camminano con le scarpe rotte! Ovvero, non risolviamo i problemi dei clienti senza sapere risolvere i nostri!
Il problema delle tariffe, attualmente, va risolto con la sistematica sottoscrizione da parte del cliente del Preventivo (di massima) e Contratto Professionale, che in caso d'inadempimento costituisce titolo per ottenere il decreto ingiuntivo, e con il versamento imprescindibile di congruo acconto, almeno 1/3, altrimenti non dobbiamo accettare mandati (salvo casi particolari) specialmente da clienti nuovi o che abbiano cambiato (per rinuncia o revoca) difensore: contattare sempre il collega, “i clienti passano, ma i colleghi restano”.
Occorrerebbe chiedere al "legislatore" che il Preventivo/Contratto professionale, vistato con timbro di data certa dal Consiglio dell'Ordine, costituisca in caso d'inadempimento dei termini e condizioni del contratto, titolo esecutivo (come un atto ricevuto da notaio), che avendo ad oggetto reddito da lavoro, sia esente da bolli e tasse di registro, ipotecarie e catastali (per le eventuali trascrizioni). Il cliente è sempre e comunque tutelato legalmente in quanto, alla ricezione del precetto, può ben opporsi nelle forme di legge (615/617 cpc). Ove l'Avvocato abbia agito illegittimamente o fosse stato disonesto o a sua volta inadempiente, ne subirà le conseguenze, civili, penali e deontologiche.
Infatti, a mio avviso i parametri non sono tanto male se si applicano col cliente/azienda privato, un buon accordo con un buon cliente, si trova sempre. Il problema, per alcuni colleghi, sorge quando il cliente è una Banca o una Compagnia di assicurazione, o quando si ricevono incarichi giudiziari (curatori, tutori, amministratori giudiziari), che da una posizione di forza impongono compensi inferiori ai minimi. Ma questo, non me ne vogliano i colleghi che per mezzo di conoscenze ed amicizie o parentele (o altro), abbiano legittimamente ricevuto incarichi da Banche ed Assicurazioni o giudiziari, non è un problema che riguarda la categoria nella sua interezza. La stragrande maggioranza di noi non hanno mai ricevuto un incarico giudiziario, dopo oltre trent'anni di professione, e tanto meno incarichi da Banche o Assicurazioni.
Diversa è invece la questione, che riguarda e va a vantaggio di tutti, che "il c.d. legislatore" dovrebbe necessariamente imporre al Giudice che, in sede di liquidazione, sia tenuto "ex lege" a graduare, si discrezionalmente e secondo giustizia, i compensi con l'attività svolta, la complessità della causa, ecc., ma comunque che non possa derogare ai minimi tariffari eventualmente previsti "ad hoc" dai parametri della tabella (ovvero si dovrebbero distinguere i minimi da convenire con contratto col cliente, dai minimi "inderogabili" da liquidare giudizialmente, diciamo un doppio binario). Questo, forse, se ben proposto ed articolato, e soprattutto sostenuto unitariamente (CNF, OUA, Ordini), potrebbe essere digerito da "lor signori", i politici.
Altro problema. Il nostro lavoro è diverso da qualsiasi altro lavoro? La Carta Costituzionale (della quale tutti se ne riempiono la bocca) cita "il lavoro" e non distingue affatto tra autonomo o dipendente, sarebbe una contraddittoria discriminazione, vietata dalla stessa Costituzione. Allora perché quando un cliente fallisce, chiede un concordato o l' Amministrazione Giudiziaria, non siamo ammessi per l'intero credito "da lavoro" al passivo, anche in caso di concordato, e liquidati, con privilegio uguale ai lavoratori dipendenti ed in prededuzione? e non come gli imprenditori, ovvero con quello che resta (se resta) dell’attivo, o che offre in percentuale il debitore concordatario o in Amministrazione Straordinaria?. Il nostro è un lavoro personale, uguale a quello dipendente, anche se non subordinato (salvo il cliente, che è un po' una specie di "datore di lavoro" che ci dovrebbe pagare), e non d'impresa, previsto e garantito costituzionalmente, anche se vi sono delle “prefiche” (soprattutto colleghi adiacenti a Banche, Assicurazioni ed organizzazioni industriali ed imprenditoriali) che, lacerandosi le vesti, vorrebbero farci diventare "sic et simpliciter" imprenditori "ex lege".
Queste sono le battaglie legali e costituzionali che dovremmo fare e portare avanti UNITI e DECISI.
La questione dei minimi, sventolato come "principio/bandiera" per la quale immolarsi (che secondo me, in tal modo inteso e proposto, è inutile e dannoso), va proposta ed affrontata in modo diverso, cioè, molto soft, direi subdolo, come ho suggerito sopra, in quanto se "sbandierato" distrae l'opinione pubblica e politica dalla realtà dei problemi di sopravvivenza degli Avvocati, che sono ritenuti, per luogo comune, ricchi ed evasori (sarà perché vestiamo con giacca e cravatta o perché qualcuno in passato ci ha messo del suo, ma oggi è molto difficile e pericoloso "lavorare a nero", v. leggi anti-riciclaggio). Quando in realtà, appunto, molti sono, economicamente, dei morti di fame che tirano la carretta con ammirevole decoro, dignità ed onore, e non chiedono nulla allo Stato ed alla Società, anzi senza alcuna tutela sociale o previdenziale. E non dimentichiamolo, dopo 40 e più anni di versamenti alla Cassa, avranno, nella migliore delle ipotesi, pensioni di mera sopravvivenza, vergognose ed indecorose. Infatti l'Avvocato, di fatto, non va quasi mai in pensione, e lavora fino alla morte. Altro che lavori usuranti!! e gli infarti? le ansie da stress lavorativo e di prestazione e risultato (non sessuale)? e la depressione? e le famiglie che non vediamo (specialmente le colleghe!), ma manteniamo?
Non vendiamoci per un piatto di lenticchie! concentriamoci pragmaticamente sulle cose che contano veramente e che ci agevolano per ottenere il pagamento effettivo del nostro onesto lavoro. A che serve avere il riconoscimento dei minimi, se per ottenere il dovuto pagamento, ed eseguirlo, dobbiamo fare tre o quattro cause? Ovvero altro lavoro, altre spese, altro tempo ed altro stress.
Facciamoci furbi: "Guagliò, io sono avvocato!" profferì l'Avv. Prof. Giuseppe Guarino, di anni 90, quando (aprile 1987) appena nominato Ministro delle Finanze, rispose ad un pennivendolo che lo sfriculiava per carpire, a lui grande Avvocato, dichiarazioni da pubblicare ed usare contro lui stesso.
Chi è Giuseppe Guarino? andate a questo URL http://www.ilgiornale.it/news/interni/seconda-vita-ministro-dc-predicatore-anti-euro-sul-web-863784.html, e vedrete come si fa l'Avvocato a 90 anni.
La domanda che Vi pongo è: ma noi, siamo Avvocati?
Mi rispondo da solo: certamente si! Allora, non facciamo i calzolai che sanno riparare le scarpe degli altri e non riparano le proprie. Facciamoci anche i fatti nostri, non solo quelli dei clienti.
Siamo 200.000 (forse di più), siamo una Forza sociale, economica ed elettorale, conosciamo le Leggi, siamo bravissimi e non abbiamo mai avuto bisogno di nessuno, sappiamo tirare la carretta, non chiediamo ammortizzatori sociali o altre regalie, chiediamo il giusto compenso, il "salario per il nostro onesto e socialmente utile lavoro".
Perciò, restiamo uniti e non facciamoci del male da soli. Soprattutto non facciamoci prendere per i fondelli dalle "caste", noi siamo un Ordine Professionale, costituzionalmente riconosciuto a difesa dei cittadini inermi e vessati. Al massimo siamo una "lobby", che non vuol dire né casta e né mafia, che agisce nella legalità e per la legalità, con la massima trasparenza e visibilità, i nostri nomi sono elencati in un Albo pubblico.
Scusate se sono stato prolisso, ma ho voluto contribuire alla "causa", facendovi parte delle mie idee, ricordandoVi i concetti dell'Arte nostra, sperando che possano essere utili, stimolando la riflessione.
Saluti a tutti, e grazie di cuore a Massimiliano, che incoraggio a continuare.
S. M. - Foro di Roma.

Ospite

#58

2013-05-05 15:36

E' inimmaginabile che,approvata la riforma della professione forense dopo 79 anni, noi Avvocati continuiamo a non avere regole per il pagmento degli onorari, con un IVA che tra un mese sarà del 23% ed una Cassa di Previdenza per la quale,in quest'anno 2013, paghiamo tutti € 4.000,00 più il contributo integrativo in base al reddito...che vergogna!

Ospite

#59

2013-05-05 19:48

I nuovi parametri e I maggiori oneri a carico Della professione penalizzano maggiormente I piccoli studi. E la storia si ripete: I giovani non hanno futuro. Possibile Che l'egoismo e l'individualismo in questo Paese non trovi sotterramento?

Ospite

#60

2013-05-06 07:37

Non se può più!!!

Ospite

#61

2013-05-06 07:38

Tuteliamo la nuova generazione degli avvocati, che ad oggi, nonostante i considerevoli sacrifici diretti a conseguire l'abilitazione di avvocato, si trovano in balia di un sistema che non gli permette di emergere e di vedere riconosciuto l'impegno e l'umiltà che ogni giorno caratterizzano il loro operato.

Ospite

#62

2013-05-06 09:50

L'introduzione dei parametri è stato un grosso regalo ai titolari del grande contenzioso, quali Banche e Assicurazioni.

Per il comune cittadino cambia poco, soprattutto perché si crea incertezza sulla formulazione delle richieste dei professionisti.


Ospite

#63

2013-05-06 10:22

CONCORDO.

Ospite

#64

2013-05-06 10:27

Si alla rivisitazione dei parametri. Bisognerebbe però anche capire da dove nasce questa deriva punitiva nei confronti della professione e iniziare a porvi rimedio.
VICTOR

#65 ...e i poveri tributaristi?

2013-05-06 16:19

Volete un altro esempio dell'assurdità di questi parametri? Provate a calcolare il compenso per un avvocato che assista un contribuent per un giudizi tributario e, poi, fate lo tesso calcolo nel caso in cui la stessa difesa sia resa da un commercialista: noterete che gli importi calcolabili per il commercialista sono di gran lunga superiori, mentre il povero avvocato (che magari tanto peggio del commercialista non é) di fatto non ha criteri specifici a cui appigliarsi e deve sperare in una improbabile applicazione analogica dei parametri dettati per il commercialista.

Ospite

#66

2013-05-06 16:53

La cosa più assurda che mi è capitata è che mi sono vista recapitare, da parte di un cliente, una specifica con allegato assegno di €1.026,00 circa, importo comprensivo di Cap ed IVA, redatta, a suo dire, secondo l'applicazione dei parametri del D.M. del 2012, a liquidazione di un'attività penale svoltasi per circa 5 anni e che avrebbe portato nelle tasche del cliente, in via stragiudiziailae, se accettati, € 90.000,00 quale risarcimento danni da sinistro stradale, nel quale il mio assistito aveva omesso di arrestarsi al segnale di stop, invalidità riconosciuta dall'assicurazione intorno al 19%, ma con evidente concorso di colpa. Il cliente ritenendo, libero di farlo, che tale importo non soddisfava le sue richieste, revocava il mandato affidatomi, rifiutando per iscritto € 90.000,00, e assegnava l'incarico ad altro legale, il probabile suggeritore di tale parcella....Atteggiamento umiliante e denigratorio dell'intera categoria. Queste cose devono essere severamente punite.

Ospite

#67

2013-05-06 16:54

Cari colleghi,
per dirla in breve " un parametro non fa primavera".

Ospite

#68

2013-05-06 18:35

e'ora che vengano risolti tutti i nostri problemi e in particolare quelli legati a compensi professionali piu'dignitosi del lavoro
che svolgiamo

Ospite

#69

2013-05-07 04:19

Per essere ascoltati proviamo anche la via multimediale

Ospite

#70

2013-05-07 06:41

necessaria

Ospite

#71

2013-05-07 11:48

Ripristinate le Tariffe Professionali
Avv. Pietro Tumminello


Ospite

#72

2013-05-07 12:12

Movimento Forense è presente anche su twitter (@Movforense), facebook e linkedin (Movimento Forense). Barbara Dalle Pezze

Ospite

#73

2013-05-07 13:26

svegliamoci!!!

Ospite

#74

2013-05-07 14:18

A prescindere dall'urgenza degli aggiornamenti, ritengo fondamentale abrogare il principio di forfetizzazione ignobilmente introdotto con i parametri, in spregio non solo della dignità dell'attività professionale dell'avvocato, ma anche in pregiudizio dell'interesse del cliente, alla cui tutela quell'attività è primariamente indirizzata: un compenso a forfait costituisce ovvio - ma l'aspetto pare ignorato da tutte le parti - incentivo non solo a ridurre al minimo essenziale l'impegno difensivo, ma addirittura ad omettere attività anche fondamentali. Per intenderci e, soprattutto, per rendere manifesta, la questione all'opinione pubblica,come dovrebbero fare le nostre associazioni: perché dovrei redigere una memoria di replica quando il compenso per la fase di studio mi verrà comunque liquidato nella medesima somma? Avv. Guido Fugazza del foro di Como

Ospite

#75

2013-05-07 16:59

OTTIMA INIZIATIVA. SAREBBE IL CASO DI MANIFESTARE IN MODO PIU' VISIBILE IL DISAGIO DELLA CATEGORIA E, SOPRATTUTTO, DEI GIOVANI CHE AFFRONTANO DIFFICOLTA' GENERALMENTE INSORMONTABILI. MA NON ERAVAMO UNA CATEGORIA PRIOVILEGIATA??