Mensa sostenibile a Urbino
Alla cortese attenzione de:
Sindaco della città di Urbino, Franco Corbucci
Assessore alle Politiche Ambientali, Lorenzo Tempesta
Assessore alle Politiche Educative, Gian Luca Marcucci
Assessore alle Politiche Sociali, Maria Clara Muci
Assessore alle Attività Produttive, Maria Francesca Crespini
Dirigente Settore Servizi Sociali ed Educativi, Piero Fraternale
Petizione per una mensa comunale sana, sostenibile… e buona
Noi sottoscritti genitori e cittadini della città di Urbino aderiamo all’appello proposto dal Comitato “Sostenibilità inMensa” rivolgendo all’Amministrazione Comunale di Urbino alcune richieste volte a migliorare il servizio mensa destinato agli asili nido e alle scuole (materne, primarie e secondarie qualora interessate dal servizio stesso).
La presente petizione si propone i seguenti Obiettivi:
1) promuovere la salute e l’educazione alimentare dei bambini che tutti i giorni consumano il pasto alla mensa comunale;
2) chiedere all’Amministrazione Comunale di sostenere un modello di sviluppo rispettoso della società e dell’ambiente, virtuoso per l’economia locale, attraverso l’utilizzo delle risorse pubbliche destinate agli acquisti per le mense.
Oggi, nella mensa comunale di Urbino, pochissimi alimenti vengono da produzioni biologiche e nessuno da produzioni locali.
Queste sono LE RICHIESTE che rivolgiamo all’amministrazione comunale:
a) rivedere i criteri con cui vengono selezionati i prodotti alimentari destinati alle mense, esplicitando in maniera rigorosa, in fase di scrittura dei bandi d’appalto, criteri di qualità che puntino a selezionare:
- alimenti provenienti da produzioni biologiche o, dove questo non fosse possibile, da lotta integrata;
- alimenti provenienti dal nostro territorio, al fine di promuovere la cosiddetta “filiera corta”;
- Prodotti provenienti dal circuito del Commercio equo e solidale;
b) Partecipare, insieme ad esperti e nutrizionisti, ad una parziale ridefinizione dei menu settimanali al fine di ottenere un migliore equilibrio nutrizionale, che preveda maggiore presenza e varietà di frutta e verdura di stagione, di proteine di origine vegetale, più varietà di cereali e di pesce fresco di provenienza locale e minore utilizzo di alimenti altamente raffinati e contenenti additivi chimici.
c) Puntare sulla sostenibilità ambientale e sociale anche nell’acquisto e utilizzo di prodotti non alimentari: piatti in ceramica anziché stoviglie di plastica usa-e-getta, detersivi e detergenti biodegradabili e alla spina etc.
d) Eliminare le spese superflue (per es. le stoviglie usa-e-getta o la sovrabbondanza delle proteine animali nel menu), al fine di compensare eventuali sovrapprezzi legati alla migliore qualità dei prodotti e NON comportare un aumento del costo finale a carico delle famiglie.
In questo modo, oltre ad assicurare prodotti più buoni, sani, freschi e stagionali ai bambini che mangiano tutti i giorni in mensa, il Comune potrebbe sensibilizzare i cittadini sull’importanza di una sana ed equilibrata cultura alimentare, legata all’identità del territorio e, al tempo stesso, più varia.
Ne gioverebbero la salute dei nostri figli e quella dell’ambiente: le produzioni biologiche, infatti, non utilizzano additivi chimici nocivi, e le produzioni locali utilizzano meno carburante per arrivare sulla nostra tavola e producono meno imballaggi e confezioni di plastica, che intasano le discariche rappresentando un ulteriore costo a carico di tutta la cittadinanza.
Le produzioni locali, inoltre, sono più controllabili, e questo aumenta la nostra sicurezza e fiducia come consumatori. Al contrario dei prodotti della grande distribuzione, che spesso corrisponde prezzi troppo bassi a chi coltiva alleva e trasforma, comportando inevitabilmente sfruttamento intensivo del suolo, degli animali e dequalificazione del lavoro.
Quindi, sostenere le produzioni locali di qualità ha enormi vantaggi sociali ed economici: significa salvare posti di lavoro e crearne nuovi, allo stesso tempo contrastando l’abbandono delle nostre campagne, che è il principale responsabile di frane ed inondazioni, cioè degli enormi danni che poi paghiamo come cittadini.
Chiediamo dunque che l’Amministrazione risponda all’attuale crisi economica promovendo un modello di sviluppo virtuoso, in grado di promuovere salute, sostenibilità, fiducia, e dove le risorse pubbliche servano per rilanciare l’economia del territorio.
Comitato Sostenibilità InMensa
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