Riconsiderazione dell’opportunità di una “Veglia di preghiera per il superamento dell’omobitransfobia”

I firmatari di questa petizione si appellano all’Amministratore Apostolico per la Diocesi di Lugano, Mons. Alain De Raemy, pregandolo di intervenire, prendendo nuovamente seriamente in esame l'opportunità della “Veglia di preghiera per il superamento dell’omobitransfobia”.
Per tale iniziativa, organizzata dall’Azione Cattolica Ticinese, in collaborazione con altre due chiese cristiane nell’ambito del progetto Porta Aperta-Spazi di inclusione, si è scelto un luogo particolarmente significativo per la nostra diocesi: la Basilica Universitaria dedicata al Sacro Cuore di Gesù, dove riposano le spoglie dei nostri vescovi diocesani.

Una basilica è, simbolicamente e fisicamente, un luogo profondamente connesso alla liturgia e alla preghiera. Riteniamo la scelta del luogo inopportuna per un evento che veicola indirettamente una visione ideologica, quella LGBTQIA+, non compatibile con l'insegnamento della Chiesa Cattolica e del Vangelo e la verità sull'uomo.

Non vogliamo che la Chiesa, nel tentativo di essere accogliente, finisca per diluire il suo messaggio, confondendo il bene con il male, la verità con la menzogna. Questa apertura, invece di essere carità, rischia di diventare complicità e quindi tradimento.

Usare la preghiera e la strumentalizzazione della Parola di Dio a fini ideologici, insinuando sensi di colpa in quei fratelli, laici e consacrati, che in coscienza non condividono le visioni e le categorie gender, in quanto incompatibili con il Catechismo della Chiesa Cattolica, a nostro giudizio, non è né caritatevole, né inclusivo.

Per queste ragioni chiediamo rispettosamente a Mons. Alain de Raemy di esercitare il proprio discernimento pastorale e di intervenire, affinché si valuti più accuratamente la congruità di tale iniziativa, rispetto alla nostra identità cattolica e alla missione della Chiesa. In particolare, auspichiamo che si possa:

 • Riconsiderare l’opportunità della Veglia, per salvaguardare la sacralità degli spazi liturgici e la loro connessione con la fede cattolica.

 • Richiamare con chiarezza i fedeli agli insegnamenti della Chiesa in materia di antropologia cristiana e morale sessuale, affinché non si creino confusioni tra l’annuncio evangelico e l’adesione a visioni ideologiche estranee al Vangelo.

 • Promuovere una pastorale realmente fedele al Vangelo, che accompagni ogni persona con misericordia, nel totale rispetto della sua dignità, ma anche nella verità. Indicando con carità la via della Santità a Tutti i fedeli, a prescindere dalla propria condizione, senza tuttavia cedere alle pressioni culturali, che rischiano di snaturare la missione della Chiesa come Maestra e Madre.


Renata Brunoni, Anna Bizzozero    Contatta l'autore della petizione

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