NO a nuovi inceneritori, SÌ a riciclo/riuso/recupero. STOP inceneritore Fusina!
Siamo un gruppo di cittadini e cittadine moglianesi che con questa lettera aperta vuole sostenere la battaglia di molte altre associazioni, di medici, di uomini e donne del territorio contro il progetto di implementazione degli inceneritori a Fusina.
Qui il testo inviato al Presidente della Regione Veneto Zaia e al Sindaco di Mogliano Veneto Bortolato.
Chiediamo perciò agli amministratori di prendere posizione in merito alla tutela della salute: no inceneritore.
Firma e fai firmare!
LETTERA APERTA
Al Presidente della Regione del Veneto
dr. Luca Zaia
e al Sindaco di Mogliano Veneto
arch. Davide Bortolato
Gentilissimi,
siamo cittadini e cittadine moglianesi e siamo molto preoccupati per il progetto del nuovo inceneritore organizzato su tre forni, proposto dalla società Ecoprogetto srl (partecipata di Veritas) a Fusina.
Questo progetto è di rilievo regionale e la sua approvazione dipende dalla Regione Veneto, che già nel 2015 si era espressa molto chiaramente a favore di una diversa gestione dei rifiuti, supportata in questo anche dal Comune di Mogliano Veneto nelle sue osservazioni al Piano Rifiuti Regionale.
Se esso dovesse invece ottenere oggi l’autorizzazione della Regione, tutta la popolazione del territorio metropolitano di Venezia e parte di quello delle province limitrofe (almeno 1 milione di persone, tra cui noi e i nostri figli) subirà quotidianamente gli effetti di inquinanti molto tossici e cancerogeni, come diossine, Pfas, metalli pesanti, PM10... , sia per via respiratoria che attraverso la catena alimentare; e tutto questo in una terra già gravemente compromessa e a rischio continuo di incidenti, come quello verificatosi alcuni giorni fa a Marghera.
Già numerosi pediatri e medici del nostro territorio si sono espressi sulla pericolosità di tale scelta per la salute dei nostri bambini. Essi scrivono: "Gli effetti nocivi dell’inquinamento sulla popolazione, ed in particolare sulla salute infantile, sono noti da decenni. I nostri bambini vivono in uno degli ambienti più inquinati d’Europa, noi verifichiamo gli effetti patologici attuali e purtroppo possiamo anche prevedere quelli futuri.”
Anche rispetto alla recente epidemia Covid-19 diversi medici hanno sottolineato come popolazioni risiedenti in zone altamente inquinate abbiano risentito maggiormente degli effetti del virus.
Sappiamo che esistono pareri discordanti sia sulla reale nocività ed impatto ambientale, sia sull’opportunità di avere un impianto assolutamente sovradimensionato rispetto alle reali esigenze del territorio, che si candida a diventare un polo di attrazione per rifiuti nocivi provenienti anche da altre zone.
Insieme a voi ci siamo battuti 10 anni fa per fermare il progetto dell’inceneritore proposto proprio su Mogliano da Unindustria. In quella occasione eravamo tutti d’accordo sul fatto che la strada maestra fosse quella della riduzione dei rifiuti e del recupero di materia, così come è richiesto anche dalla Comunità Europea con le sue recenti Direttive.
In tutto il Veneto, l’implementazione della raccolta differenziata spinta ha fatto diminuire drasticamente la produzione di rifiuto urbano residuo (RUR); qui a Mogliano il sistema di raccolta differenziata ha ottenuto risultati importanti (oltre il 70%) e potrebbe sicuramente migliorare ancora con una campagna di sensibilizzazione ed educazione, come auspicata anche da Lei, Sindaco.
Certo c’è molto da fare, soprattutto nel bacino veneziano che per percentuali di differenziata e produzione pro capite di rifiuto è tra gli ultimi della Regione, ma tutti sappiamo che puntando su riduzione e riciclo, con minori investimenti rispetto a quelli per il nuovo inceneritore, si possono ottenere risultati significativi in brevissimo tempo (2-3 anni) con enormi vantaggi sul piano ambientale e della salute pubblica e persino su quello occupazionale.
In concreto gli esperti che hanno collaborato alle riflessioni delle Associazioni del territorio, che da anni si occupano di tutela ambientale e della salute, hanno ben dettagliato le azioni da perseguire con maggiore decisione. Tra esse vi sono: le campagne di educazione e sensibilizzazione sistematica dei cittadini a tutti i livelli; la creazione di centri di riuso decentrati sul territorio; gli accordi con la grande distribuzione per la riduzione degli imballaggi e dei prodotti usa e getta; il recupero delle eccedenze alimentari; l'adozione di buone pratiche per la riduzione e il riciclo dei rifiuti nella pubblica amministrazione, nel settore turistico e nel terziario; sistemi di raccolta differenziata spinta in tutti i Comuni; il recupero della biomassa legnosa da rifiuto; l'implementazione di raccolte separate e relative filiere di recupero per alcune categorie di rifiuti (es. pannolini, ingombranti); l’inertizzazione e lo stoccaggio, dopo essiccazione, dei percolati di discarica e dei fanghi di depuratori civili contaminati da PFAS e altre sostanze pericolose; fissare tariffe puntuali per il secco per scoraggiarne la produzione e sanzioni significative per chi non differenzia; lo sviluppo della ricerca su impieghi alternativi delle frazioni residue e su come evitare di produrre ciò che non si può riciclare.
Con queste azioni si potrebbe arrivare a produrre una quantità molto ridotta di frazione residua, comunque non adatta ad essere incenerita, evitando così la produzione di CSS e la necessità di nuovi impianti di smaltimento.
Per il CSS attualmente prodotto e stoccato esistono comunque diverse possibilità di gestione anche attraverso l’impiego degli impianti esistenti.
Considerato tutto ciò, ci sembra immorale e insensato investire oggi 100 milioni di euro per costruire nuovi impianti, che non avranno combustibile da bruciare e che finiranno, così come già accaduto a Brescia, per diventare addirittura controproducenti, attirando nei forni anche la materia ora differenziata e destinata al riciclo!
Per questo chiediamo a Lei, Sindaco Bortolato, in qualità di autorità sanitaria locale, di prendere posizione contraria a questo progetto, in nome del principio di precauzione e della salvaguardia della salute dei Suoi concittadini e prima di tutti dei bambini.
E chiediamo a Lei, Presidente Zaia, di sospendere la Conferenza di servizi e l’iter autorizzativo in corso, aprendo una fase di confronto vero con tutti gli enti interessati, con le associazioni portatrici di interessi diffusi e con i cittadini, visto e considerato che le limitazioni imposte dall’emergenza sanitaria hanno di fatto impedito un dibattito esteso e partecipato.
Solo così sarà possibile trovare soluzioni condivise, meno costose e soprattutto meno pericolose per l’ambiente e per la salute nostra, dei nostri figli e dei nostri nipoti.
In fede
Mogliano Veneto, 2 giugno 2020
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Nakissa Amir Golestani Contatta l'autore della petizione
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