Contro l'abolizione del bonus maturità.

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Questo argomento di discussione è stato creato automaticamente per la petizione Contro l'abolizione del bonus maturità..


Ospite

#251 Re: Spiegatemi una cosa:

2013-09-12 10:43

Ma noi siamo i primi a dire che il bonus così com'era stato pensato non andava bene! Date a noi degli egoisti ma voi siete i primi a fregarvene di questa ingiustizia e a pensare solo ai vostri comodi! La vostra coscienza cosa vi dice??? Vi sembra giusto cambiare le regole durante il test? E' come se, durante il test, avessero deciso che i quesiti di biologia valevano non 1,5 ma 0,2, così all'improvviso, stravolgendo le "tattiche" degli studenti. VOI NON AVRESTE FATTO UNA PETIZIONE???

George

#252 Re: Re: Spiegatemi una cosa:

2013-09-12 10:46

#251: - Re: Spiegatemi una cosa:

Ho scritto nella pagina dietro quanto considero una vigliaccata quanto fatto e quanto capisco la delusione!

Ti quoto per chiederti come il bonus maturità abbia cambiato lo svolgimento del tuo test, solo per una mia personale curiosità!


Ospite

#253 Re: Re: Re: Re:

2013-09-12 11:00

#248: George - Re: Re: Re:

Io contavo su 8 punti "di scorta" quindi mi sono permessa di azzardare qualche risposta in più. Ovviamente ora me ne sono pentita. Perfavore evita di farmi la ramanzina "dovevate impegnarvi a prescindere dai punti in più ecc ecc" perchè è stata una tattica personale, come se uno avesse deciso di fare tutta biologia e niente chimica perchè sa di andare male in chimica, o come chi ha fatto prima tutte le materie e alla fine logica, una semplicissima tattica che si basava su dati certi che, una volta finito il test, ci si sono rivoltati contro.

Tutto qui, ma a me non pare poco.

Alex93

#254 Indignato

2013-09-12 12:46

Pienamente d'accordo!!!! Sono Indignato perché ho studiato più degli altri... Riconoscete i più MERITEVOLI!!! Non i più FURBONI!!!

Ospite

#255

2013-09-12 13:45

Condivido e sottoscrivo!!! Anche se probabilmente servirà a poco una petizione online, la firma è il minimo!!!!

Ospite

#256

2013-09-12 16:29

-

Ospite

#257

2013-09-12 18:12

Coragggio ragazzi battetevi per un giusto riconoscimento dei vostri sforzi

Ospite

#258 Re: Re: Re: Re: Re:

2013-09-12 19:25

#253: - Re: Re: Re: Re:

E non sei la sola che ha affrontato il test in questo modo... io ne avevo 9 di punti, quindi immagina...


Ospite

#259

2013-09-12 22:50

Egregio Ministro Carrozza, egregi sottosegretari Toccafondi, Rossi Doria e Galletti, egregi presidenti, gentili senatori e deputati, spettabili redazioni, scrivo a tutti voi nella speranza di ricevere una risposta, o un segno che qualcuno ci stia ascoltando.

Quello successo in tutte le facoltà di medicina e chirurgia italiane il 9 settembre 2013ha sconcertato migliaia di studenti sull’affidabilità a questo Stato e la sua serietà nel suo operare.

Sono un aspirante medico che ha avuto l’ennesima prova che questo paese non sarà MAI in grado di uscire dalla crisi, non dico da quella economica, ma da quella CIVILE. Vi scrivo in merito alla vergognosa situazione in cui si sono trovate 74000 persone (persone, non cose). I candidati al Test per medicina hanno speso dai 35 ai 100€ (come mai così tanta differenza per fare lo stesso test?) per sostenere l'esame di ammissione le cui modalità di svolgimento erano BEN espresse sia nel bando di concorso di ogni singolo ateneo italiano, sia nel decreto ministeriale del 12 giugno 2013: "Modalità e contenuti delle prove di ammissione ai corsi di laurea ad accesso programmato a livello nazionale a.a. 2013/2014". Questo decreto fu già una sorpresa per gli ultimi studenti che si stavano iscrivendo al test data l'imminente chiusura delle iscrizioni, in quanto spostò il giorno dell'esame dal 23 luglio al 9 settembre, con le relative conseguenze, non di poco conto, per coloro che già avevano organizzato il proprio programma di studi, le vacanze, l'alloggio dove poter soggiornare in vista del test ecc.. al PUNTO UNO dell'articolo 1 (disposizioni generali), infatti, si legge: "1) Le disposizioni di cui al presente decreto ministeriale sostituiscono quelle contenute nel decreto ministeriale del 24 aprile 2013, n. 334" (DM emanato con l'allora ministro Profumo, che fissava la prova al 23 luglio e aveva un criterio leggermente diverso per valutare il Bonus Maturità, la cui sorte da sempre divide i candidati al test). Questo decreto, quello del 12 giugno 2013, è L'ULTIMO DECRETO MINISTERIALE che PRIMA della prova trattava delle "Graduatorie, Soglia di punteggio minimo e Valutazione delle prove" (art. 10). Nell'art. 10 si legge della "valutazione del percorso scolastico" (il così detto "bonus di maturità"): "Il punteggio viene attribuito esclusivamente ai candidati che hanno ottenuto un voto all'esame di stato almeno pari a 80/100 e il cui voto sia non inferiore all'80esimo percentile della distribuzione dei voti della propria commissione d'esame nell'anno scolastico 2012/13 secondo la seguente tabella: [..]". TUTTI i candidati il 9 SETTEMBRE 2013, sbagliato o giusto che fosse, sono entrati con la consapevolezza di avere dagli 0 ai 10 punti, in relazione al proprio voto di maturità (sulla base del calcolo dei percentili utilizzato dal ministero per la conversione voto maturità->bonus). DURANTE LA PROVA è successo ciò che di più INCIVILE ed personalmente ILLEGALE non si poteva pensare. Mentre i professori illustravano le modalità di compilazione della prova e facevano riferimento alla valutazione (in cui erano compresi i bonus maturità..), al governo SI STAVA EMANANDO UN DECRETO per ABROGARE i bonus maturità. TUTTO CIò è INCIVILE (Mancanza di educazione, di rispetto dei reciproci diritti e doveri): NOI avevamo il diritto di sapere CON CERTEZZA che da lì a qualche ora si sarebbe abrogato il bonus maturità; VOI avevate il dovere di informarci personalmente PRIMA dell'imminente inizio della prova. Si provi ad immaginare la seguente situazione, giusta o sbagliata che sia: uno studente che ha preso 98 alla maturità sa che, per il test CHE STA PER ANDARE A SVOLGERE, avrà già 9 punti. CONSAPEVOLE di ciò comincia a rispondere solo alle domande di cui è certo e, avendo da parte 9 punti, è CONSAPEVOLE di poter rispondere a meno domande su cui è incerto così da non rischiare la sottrazione di altri punti. Questo studente ora rischierebbe di non entrare per via di 9 punti promessi PRIMA DI ENTRARE che nel frattempo GLI SONO STATI TOLTI. Che il test questo studente "lo doveva fare comunque bene" è una conclusione che SOLO a posteriori si può trarre. Tutti, anche voi ministri, giochiamo basandoci sulle regole del gioco che ci sono state illustrate PRIMA della partita. Prima di guardare quanto successo con gli occhi 'da candidato' lo guardo con gli occhi da CITTADINO italiano e la mia delusione, disgusto, nausea, disprezzo nei confronti delle istituzioni sono aumentati esponenzialmente e continuano ad aumentare dato che IL MINISTERO non sta rilasciando NESSUNA SPIEGAZIONE alle 84000 persone che ieri hanno sostenuto il test! è come se ieri lo Stato fosse entrato a rubare in casa di ogni candidato mentre costui era preso a svolgere il test! è ASSURDO che chi ha sostenuto il test ieri abbia saputo DOPO, uscito dall’aula, che nel frattempo è stato emanato un DECRETO LEGGE CHE FINO A 10 MINUTI PRIMA LO RIGUARDAVA! è stato leso il diritto al legittimo affidamento nei confronti dello Stato, come sostiene l'avvocato Michele Bonetti. Io credo e spero che l'assurdità di quanto successo sia PALESE agli occhi di tutti coloro che oggettivamente valutano la questione. Questo è il paese del “fare sotto banco”, questo è davvero il paese delle illusioni, delle mancate promesse. Lei stessa Ministro Carrozza ha dichiarato, due giorni prima della prova: “Abbiamo provato a cambiare il bonus a giugno, a renderlo più equo, adesso è l'ora di fermarci. Per i test del 2014 il bonus maturità non ci sarà” (la Repubblica).

Allego un’immagine del bando per il quale ho pagato 50€ al fine di rendere più palese quanto sopra espresso.

Confido in una vostra risposta, in un vostro segno che faccia sentire quantomeno che ci state ascoltando. Io, come tutti gli altri candidati, vogliamo delle risposte, chiarimenti, spiegazioni sulla giornata di ieri. Vi prego di prendere in considerazione NOI persone, per un attimo...

Cordiali saluti,

Giorgio Spano
jakkysun

#260 Re: Re: Re: Re: Re:

2013-09-13 06:55

#253: - Re: Re: Re: Re:

*********Io contavo su 8 punti "di scorta" quindi mi sono permessa di azzardare qualche risposta in più. Ovviamente ora me ne sono pentita. Perfavore evita di farmi la ramanzina "dovevate impegnarvi a prescindere dai punti in più ecc ecc" perchè è stata una tattica personale, come se uno avesse deciso di fare tutta biologia e niente chimica perchè sa di andare male in chimica, o come chi ha fatto prima tutte le materie e alla fine logica, una semplicissima tattica che si basava su dati certi che, una volta finito il test, ci si sono rivoltati contro.

Tutto qui, ma a me non pare poco.***********

idem... ne avevo 9 e la  strategia adottata è stata ovviamente improntata in base agli stessi. Son entrato senza problemi ma egualmente  faccio il ricorso. Sti cazzari si devono dimettere. Ciao


Ospite

#261 Re: Re: Re: Spiegatemi una cosa:ma sei proprio fuori.

2013-09-13 11:20


Ospite

#262 Avvocato De Bonis!

2013-09-13 13:29

RAGAZZI IL DECRETO DICE ESATTAMENTE QUESTE PAROLE AIUTATEMI A CAPIRE:
Art. 20

(Corsi di laurea ad accesso programmato)

1. L'articolo 4 del decreto legislativo 14 gennaio 2008, n. 21 e'
abrogato. L'articolo 4 del citato decreto legislativo n. 4 del 2008
non e' applicato agli esami di ammissione ai corsi universitari gia'
indetti e non ancora conclusi alla data di entrata in vigore del
presente decreto.

Ospite

#263

2013-09-13 15:45

Voi dite che si entra con un misero 40?

Ospite

#264

2013-09-13 17:30

NON E' STATO GIUSTO CAMBIARE LE REGOLE DI ACCESSO MENTRE I RAGAZZI STAVANO FACENDO IL TEST,IGNARI DEL NUOVO DECRETO E PERCIO'NON POTENDOSI REGOLARE NEL CALCOLO DEL PUNTEGGIO CHE AVREBBERO DOVUTO CONSEGUIRE PER SUPERARLO.
Eric

#265 Studenti pro bonus - Leggete: è importante - La giurisprudenza ci da ragione

2013-09-14 10:48

Se entrate sul sito di Universitaly sui contatti face book
trovate questa sentenza:

NORME SOPRAVVENUTE IN PENDENZA DI PROCEDURE
CONCORSUALI: LA SOLUZIONE DELLA GIURISPRUDENZA
dell'Avv. Flavia Virginia Prosperetti
Il principio "tempus regit actum" non trova applicazione per le procedure concorsuali in quanto
le norme di riferimento sono quelle in vigore nel momento di inizio della procedura.
L'applicabilità dello ius superveniens alle
procedure concorsuali ha generato un notevole
dibattito in dottrina, che la giurisprudenza,
da ultimo, ha risolto con la sentenza del Consiglio
di Stato n. 124 del 12.1.2011, che segue
un orientamento ormai quasi decennale.
1. E' opportuno preliminarmente ricordare
che il principio "tempus regit actum" ha la
funzione pratica di consentire l'individuazione
della disciplina giuridica da applicare ad
un atto o ad un procedimento amministrativo.
In altri termini, ogni atto o provvedimento
deve essere conforme alla disciplina vigente
al momento dell'emanazione dell'atto o provvedimento
stesso.
Tale principio è sancito nel nostro ordinamento
all'art. 11 delle disp. prel., rubricato
"efficacia della legge nel tempo" che recita:
"la legge non dispone che per l'avvenire: essa
non ha effetto retroattivo".
Dunque, ogni atto è disciplinato dalla legge
in vigore nel tempo in cui viene adottato
con esclusione (di regola) della retroattività e
della ultrattività di essa.
Questa disposizione esprime un principio
di ordine generale ed evidenzia l'esigenza che
la legge non sia ordinariamente retroattiva.
Se l'applicazione di questo principio non
determina problemi particolari per l'emanazione
di un singolo provvedimento amministrativo,
diverso è il caso della sequenza di
atti che costituiscono un procedimento, come
nel caso di procedure concorsuali, per la disomogeneità
di disciplina che potrebbe derivarne.
Infatti, il procedimento amministrativo
non può essere considerato come una fattispecie
unitaria a formazione complessa, ma è
composto da una pluralità di atti, susseguenti e diversi fra loro, finalizzati all'emanazione di
un provvedimento finale.
In particolare, in materia concorsuale, potrebbe
accadere che le regole sopravvenute
nel corso dello svolgimento di un procedimento
rendano idoneo al concorso chi, al
momento dell'indizione, non lo era (cfr. CdS,
IV, 12.1.2011, n. 124).
È chiaro che ne deriverebbero problemi
anche solo pratici notevoli e confliggenti con
l'esigenza di buona amministrazione e di eguaglianza,
esigenze e principi di rango costituzionale
(cost. artt. 97 e 51).
La giurisprudenza, in questo suffragata
dalla prevalente dottrina, ha da tempo elaborato
ed applicato un criterio diretto a dirimere
il problema e che, a ben vedere, garantisce
anche la par condicio delle persone coinvolte
nel procedimento concorsuale.
Secondo la prevalente e migliore giurisprudenza,
infatti, occorre fare riferimento alle
norme legislative o secondarie vigenti alla
data di approvazione del bando che devono
essere applicate e le norme sopravvenienti,
per le quali non è configurabile alcun rinvio
implicito, non possono modificare i criteri dei
concorsi già banditi, a meno che ciò non sia
espressamente stabilito dalle norme stesse.
Tale principio, che ha trovato espressione
in molte decisioni amministrative (CdS, VI,
21.7.2010, n. 4791; CdS, VI, 12.6.2008, n.
2909; CGARS, 14.9.2007, n. 836; CdS, V,
21.9.2005, n. 4937; CdS, V, 5.10.2005, n.
5316; CdS, IV, 6.7.2004, n. 5018), può essere
riassunto in estrema sintesi osservando che
all'intero procedimento si applicano le regole
in vigore al momento del suo inizio salvo che,
ovviamente, la lex specialis e cioè il bando,
non abbiano diversamente previsto e salva,
ovviamente, l'applicabilità delle norme meramente interpretative che formano un tutt'uno
con la norma interpretata.
In sintesi la giurisprudenza ha affermato
che: i) il principio secondo il quale "tempus
regit actum" non trova applicazione alle procedure
concorsuali in corso al momento di
entrata in vigore delle nuove norme; ii) un
concorso è interamente disciplinato dalle
norme in vigore nel momento di inizio del relativo
procedimento; iii) le norme sopravvenute
nel corso della procedura concorsuale
possono trovare applicazione solo in caso di
esplicita od implicita previsione di applicabilità
ai procedimenti in corso.
I corollari che se ne debbono trarre sono i
seguenti: poiché la procedura concorsuale inizia
con la pubblicazione del bando, che costituisce
lex specialis della procedura, è in
questo momento che si determina il sistema
normativo di riferimento di tutte le fasi del
concorso.
Tale sistema si modifica in conformità delle
norme sopravvenute solo se di queste sia
prevista l'applicazione anche ai procedimenti
in corso.
Dunque, sono irrilevanti le novità normative
intervenute successivamente alla pubblicazione
del bando, non solo se esse riguardino
i requisiti di ammissione dei candidati, ma
anche le modalità di svolgimento delle prove,
ecc.
Inoltre, sotto altro profilo, va ricordato che
in materia di concorsi pubblici si applica il
principio della tutela dell'affidamento dei
candidati, che sono principalmente garantiti
attraverso il rispetto della par condicio.
"In tema di pubblici concorsi, le disposizioni
normative sopravvenute (non aventi carattere
interpretativo) in materia di ammissione
dei candidati, di valutazione dei titoli o
di svolgimento di esami di concorso e di votazioni
non trovano applicazione per le procedure
in itinere alla data della loro entrata
in vigore, in quanto il principio "tempus regit
actum" attiene alle sequenze procedimentali
composte di atti dotati di propria autonomia
funzionale e non anche ad attività (quale è
quella di espletamento di un concorso) interamente
disciplinate dalle norme vigenti al
momento in cui essa ha inizio" (CdS, VI,
21.7.2010, n. 4791). Pertanto, le norme legislative e regolamentari
vigenti al momento dell'indizione della
procedura concorsuale, devono essere sempre
applicate anche se non espressamente richiamate
nel bando.
Le norme sopravvenienti, invece, per le
quali non vi è un rinvio implicito nella lex
specialis, non devono essere applicate ai concorsi
già banditi, tranne il caso in cui non sia
diversamente previsto dalle norme stesse.
2. Si è detto che l'applicazione delle norme
sopravvenute determinerebbe un'alterazione
dei presupposti giuridici del procedimento: da
una parte, infatti, si avrebbero le norme, per
così dire, "di partenza" del procedimento e
dall'altra quelle di chiusura del medesimo.
Le "regole del gioco" sarebbero in tal modo
modificate nel corso della "partita" e questo
solleva più di una perplessità sulla conformità
di tale soluzione al nostro sistema costituzionale,
come sopra si è accennato.
Ma questo non vale per le norme interpretative,
che hanno tipicamente efficacia retroattiva
e, come già si è ricordato, formano corpo
unico con la norma interpretata od il caso
di specifica previsione di applicabilità anche
alle procedure in corso.
Un esempio di norma sopravvenuta di natura
interpretativa è la norma transitoria inserita
nell'ambito di una disposizione legislativa.
Tale norma, per la sua natura interpretativa,
non può che incidere anche sulle fasi già
chiuse delle procedure concorsuali in corso,
pur essendo intervenuta in un momento successivo.
Se si pensa ad una disposizione transitoria
che preveda di ammettere alle procedure di
reclutamento in corso anche persone in possesso
di ulteriori requisiti che prima non erano
stati considerati, la PA è tenuta ad applicare
la norma interpretativa sopravvenuta per
non incorrere in una illegittimità e, quindi, nel
rischio di vedersi notificare numerosi ricorsi
aventi ad oggetto l'impugnazione della procedura
concorsuale.
3. Ciò detto, se pure è vero che le norme
sopravvenute sono ininfluenti sul procedimento
in corso, tuttavia non viene meno il generale potere della PA di recepire le novità
introdotte dalle nuove norme fino anche eventualmente
a giungere all'annullamento
della procedura, cosa che, peraltro, comporta
non indifferenti problemi di legittimità.
Questa scelta della PA deve, ovviamente,
tener conto del rispetto dei principi costituzionali
di imparzialità, uguaglianza e buon
andamento dell'azione amministrativa ed essere
sostenuta da un'adeguata motivazione.
4. Proprio in tale ottica, deve essere per
completezza ricordato che un'altra eccezione
al principio "tempus regit actum" (altra rispetto
ai procedimenti come quelli concorsuali)
si può rinvenire nel caso in cui l'adozione
del provvedimento avvenga a grande distanza
di tempo dalla richiesta.
In tal caso, se la nuova normativa fosse più
restrittiva di quella in vigore nell'arco di tempo
entro il quale il provvedimento avrebbe
dovuto essere adottato, il privato ne risulterebbe
penalizzato.
Ciononostante la giurisprudenza ha ritenuto
che "il procedimento amministrativo è regolato
dal principio tempus regit actum e ciò
comporta che la legittimità di un provvedimento
amministrativo va valutata in relazione
alle norme vigenti al tempo in cui lo stesso è
stato adottato. Se, dunque, in pendenza del
procedimento interviene una nuova normativa,
l'atto che ne è l'epilogo, tanto più nel caso
in cui lo ius superveniens riguardi i profili
sostanziali dell'attività, deve a questo adeguarsi,
salvo che incida su situazioni giuridiche
già consolidatesi (…)" (TAR Lazio, III,
25.1.2007, n. 563).
Ovviamente, nel caso di una procedura
concorsuale, tale adeguamento deve intervenire
attraverso un provvedimento espresso
dell'amministrazione che sia dia carico di motivare
in ordine alle ragioni che consentono
l'utilizzo dello ius superveniens e che garantisca
la non violazione della par condicio tra i
candidati.
In realtà, quindi, siamo in presenza di una
conferma di un principio che resta saldo e che
sicuramente costituisce una garanzia di tutela
ed in ultima analisi di democraticità del sistema.
In conclusione, la Sezione IV del Consiglio
di Stato, con la recente sentenza, sopra
citata, 12.1.2011, n. 124, ha confermato un
consolidato orientamento della giurisprudenza
amministrativa dell'ultimo decennio ed ha
ribadito il principio secondo cui le norme sopravvenute
non possono incidere su una procedura
già in corso né sulle singole fasi autonome
di essa che si siano già chiuse, restando
interamente disciplinati dalla normativa vigente
al momento del loro inizio, salvo i limitatissimi
casi sopra evidenziati

Ospite

#266

2013-09-14 12:54

E' vergognoso tutto questo.

Ospite

#267 Re: Re: Re: Re: Re:

2013-09-14 12:56

#253: - Re: Re: Re: Re:

Anch'io mi sono permessa di dare qualche risposta in più proprio perchè avevo i miei punti bonus.


Ospite

#268 Studente preso in giro!

2013-09-15 10:03

HO FATTO 40 punti , essendo sicuro di averne 9 di bonus, mentre facevo il compito, ero tutto felice , finalmente il mio sogno si avverava, esco dal test e cambiano la legge? vi sembra giusto? io farò ricorso, andrò fino in fondo!
Milucy

#269 Proposta

2013-09-15 15:58

Non dovremmo scannarci tra di noi, bensì proporre un compromesso che metta d'accordo tutti, perché tutti siamo stati presi in giro.

Io una proposta ce l'avrei e ve la spiegherò terra terra, resta da vedere quanto sia fattibile:
Poniamo ad esempio che un ateneo abbia 100 posti disponibili per Medicina.
Si stileranno due graduatorie: una che tiene conto del bonus, e una che non ne tiene conto, e si fanno rientrare di diritto i primi 100 di ogni graduatoria.
I posti sono 100, ma i vincitori non saranno 200! Perché la maggior parte dei nomi presenti nella prima graduatoria saranno presenti anche nella seconda
(perché diciamocelo, non tutti quelli che usufruiscono del bonus rientrano, e non tutti quelli che ne sono privi sono destinati a rimanere fuori; i meritevoli rientreranno a prescindere)

Quindi in questo modo coloro che rientrerebbero saranno al massimo 120, per fare una stima. E io credo che per quest'anno si potrebbe fare un'eccezione, e far entrare 120 studenti anziché 100.
Così si metterebbe d'accordo tutti quanti senza intasare il sistema. E aggiungo che inoltre i ricorsi di coloro che sono stati esclusi saranno infondati, giacché questo metodo dimostra che quelli che non sono riusciti a entrare in graduatoria, non sarebbero entrati comunque! Con o senza bonus.

So che è tardi per fare proposte del genere, ma viste le vicende degli ultimi giorni e la totale confusione di questa situazione, azzardo a pensare che questa "soluzione" sia la migliore cosa. E invito coloro che condividono questo pensiero ad aiutarmi a metterlo in atto.

Perché a cosa siamo giunti fino ad ora? Quali soluzioni sono state pensate?
Sappiamo che il bonus è un'ingiustizia e non è meritocratico, sotto molti punti di vista.
Sappiamo che togliere il bonus DURANTE il concorso è un'ingiustizia anche questa.
Sappiamo che intasare il sistema di ricorsi non porterà a nulla.
Sappiamo che abolire il numero chiuso e far entrare tutti, anche solo per quest'anno, è impensabile.
MA far entrare qualche studente in più del previsto, solo e soltanto per quest'anno, perché no?

Ditemi cosa ne pensate!

Ospite

#270 gruppo ricorso

2013-09-15 21:58


Ospite

#271 Re: Studente preso in giro!

2013-09-16 10:17

#268: - Studente preso in giro!

Anche io, con 10 punti bonus ho deciso di rischiare un bel po' di domande delle 44 date, sapendo che avrei potuto contare su 10 punti bonus, così se mi fosse venuta bene, sarei potuto entrare nella prima scelta, altrimenti mi sarei accontentato delle successive, dato che le ho inserite tutte e mi vanno bene... con 40 ho scarsissime possibilità ed è ovvio che se non entrerò farò ricorso. Ci sarebbero tanti aggettivi poco cortesi per definire il ministro, ma credo che "incompetente" sia quello più adatto e spero che lei si riconosca tale.


Ospite

#272 C.R

2013-09-16 14:43

Sono una tra delle decine di migliaia di studenti e studentesse che lo scorso 9 settembre hanno tentato il test di ammissione alla facoltà di Medicina. Ho appena letto dell’esortazione del ministro che per evitare i ricorsi al Tar sostiene, con una certa insopportabile e qualunquista sentenziosità, che il problema sia nel fatto che noi studenti italiani dovremmo imparare a studiare. Sono indignata. In primis perché è bene che si sappia che il test di Medicina non valuta effettivamente lo studio, la capacità di ragionare né di selezionare le informazioni che, almeno secondo quanto imparato in anni di scuola pubblica, rappresentano il saper studiare, bensì si fondano su strategie finalizzate al raggiungimento del maggior numero di punti possibili e al minimo rischio di errore. Qualunque corso preparatorio inizia-molti dei miei colleghi lo sanno-proprio con l’esortazione a quella strategia, più importante, evidentemente, del conseguimento delle conoscenze richieste formalmente nel bando.Insomma, un prova di furbizia più che di applicazione. Inoltre 25 domande su un totale di 60 sono quesiti di logica per i quali è impossibile “studiare”, ma credo che questo il nostro ministro lo sappia bene. Oltre dunque all’assurdità del Test per se stesso, che lede al diritto allo studio e obbliga decine di migliaia di studenti a giocarsi la vita in 100 minuti oltrechè a sperare meschinamente che i propri colleghi falliscano miseramente, anche la totale confusione delle procedure. Tutti ricorderanno che inizialmente il test era fissato per luglio, dopodichè lo spostamento a settembre e poi, dulcis in fundo, arriva la modifica in itinere della modalità di valutazione. A prescindere dalla validità del bonus come idea, che è probabilmente perfettibile, la modifica radicale del procedimento valutativo è un’indecenza formale. Inoltre, quale messaggio passa? I cinque anni di scuola superiore sono un inutile spreco di energia, meglio passarli a mettere crocette o a trovare modi per gabbare i compagni che tentare di costruirsi una base culturale solida e consapevole. Per chi, come me, ha vissuto con grande serietà la scelta liceale e ha vissuto nell’ingenua illusione che il tempo passato sui banchi dai 14 ai 19 anni sarebbe stato in qualche modo propedeutico al futuro universitario, si trova sbeffeggiato, e , per di più, senza neanche la possibilità di prendere atto delle modifiche in tempo utile. Un assurdo tutto italiano. Meritocrazia è solo una parola, e io per prima ne riconosco l’assurdità storica: davvero di rado il “merito” ha avuto “kratòs” (potere), ma credo che mai come in questo caso si sia scesi sotto il limite della decenza e si stia nuotando nel mare della mancanza di rispetto. Il destino di 90.000 persone viene giocato in tempo reale, senza informazioni e senza preoccuparsi di avvertire. Forse solo un modo per soffocare le richieste della maggioranza, strozzata ingiustamente da questi fantomatici test selettivi che neanche fior fior di primari riescono a superare. Concludo esprimendo solidarietà indistintamente a tutti coloro che sono in attesa dei risultati e chiarendo che la mia polemica non dipende solo dalla mia personale condizione di maturata con 100, ma vuole avere un respiro più ampio. Il problema non è solo nel bonus.

Ingiusto è che il destino di un ragazzo sia deciso in 100 minuti da un test a crocette.

Ingiusto è non essere liberi di mettersi davvero alla prova, e tentare la strada che ci pare la migliore.

Ingiusto e orribile è essere constretti a sperare che propri colleghi falliscano.

Ingiusto è non essere liberi di decidere del proprio futuro, ed altrettanto ingiusto è che questo sia determinato con superficiale perbenismo senza preavviso nè considerazione.

Ingiusto è che, bene o male, coloro che hanno la possibilità economica di farlo, potranno andare altrove a studiare e molti altri invece dovranno rinunciare al proprio sogno perchè si sono confusi nel calcolo di ettogrammi di prosciutto comprati al 15 %.

Questo non è l’unico modo, in Europa c’è chi si muove diversamente. L’esempio della Francia è quello di una selezione reale: il primo anno è aperto a tutti, dopodiché chi sta al passo con gli esami è dentro. Un anno per dimostrare quello che si è non 100 minuti.

Ancora una volta, questa nostra Italia si è dimostrata un paesotto provinciale, incapace di comprendere e di organizzarsi per tempo, alla mercè di impressioni momentanee e paradossi. Si dice tanto dei giovani e della mancanza di valori e di entusiasmi, sfido chiunque a conservare energia e ottimismo in situazioni così amaramente assurde.

Ho concluso.

C.R.
Roberto Falchi

#273 LETTERA DI DIFFIDA DA SCRIVERE RACCOMANDATA AL RETTORE E POSTA ORDINARIA ALLA MINISTRA

2013-09-17 21:06

Egregio signore
RETTORE DELL’UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI ………
p.c. AL MINISTRO dell’Istruzione, della Ricerca e dell’Università
Maria Chiara Carrozza

LETTERA DI DIFFIDA

Il/La sottoscritta……………………nato/a a……………….il…………..e residente a ………………..via……………………………..partecipante al bando per l’ammissione……………………………………………………..
………………………………………………………………………………………..
In base all’art……………………………………lettera……………………ha diritto alla valutazione del percorso scolastico e della valutazione del voto di maturità. Avendo riportato alla maturità il punteggio di…………...ha quindi diritto a……….punti
Le dichiarazioni del Ministro Carrozza secondo la quale l’art. 18 delle Disposizioni per l’Università e la Ricerca abroga di fatto con effetto retroattivo una legge a Bandi scaduti, a pagamenti avvenuti ed con test già svolti sono da ritenersi contrarie alla legge ed ai nostri principi costituzionali.
Pertanto si chiede il rispetto dell’art. 4 del Decreto legislativo 14 gennaio 2008 n. 21 e dei bandi emessi da Codesta Università che prevede il bonus maturità nelle graduatorie per l’ammissione ai Corsi di Laurea a numero programmato dell’anno accademico 2013-2014.
DIFFIDA
Il RETTORE a rispettare il Bando pubblicato e a stilare una graduatoria di merito che tenga conto dei criteri di valutazione del test assieme alla valutazione del percorso scolastico.
In difetto il/la sottoscritta si vedrebbe costretto/a ricorrere al T.A.R. ed a promuovere una class action, insieme agli altri studenti meritevoli danneggiati, alla Corte di Giustizia Europea.
Fiducioso/a nel Suo corretto comportamento invio cordiali saluti


Ospite

#274 Re: LETTERA DI DIFFIDA DA SCRIVERE RACCOMANDATA AL RETTORE E POSTA ORDINARIA ALLA MINISTRA

2013-09-18 17:36

Anna: io ho aderito. In quanti siamo ad aver inviato la "diffida" ?

#275 Re: LETTERA DI DIFFIDA DA SCRIVERE RACCOMANDATA AL RETTORE E POSTA ORDINARIA ALLA MINISTRA

2013-09-18 17:44